Il presidente del Com.It.Es. Madrid, Pietro Mariani Il Presidente Com.It.Es. (Comitato Italiani Estero) in questa intervista ci fa un quadro degli italiani a Madrid. “L’età media è di 37 anni. Aumentati gli italiani e le italiane quando la Spagna era in una forte crisi. Fenomeno anomalo. Le donne non vogliono candidarsi.”

Intervista di Paola Pacifici

Pietro MarianiPresidente che cosa sono i Com.It.Es., perché sono nati? I Com.It.Es. sono organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttamente dagli italiani residenti all’estero in ciascuna circoscrizione consolare dove risiedono almeno tremila connazionali. Sono composti da 12 o 18 membri, a seconda che vengano eletti in Circoscrizioni consolari con un numero inferiore o superiore a 100 mila residenti, che risultano dall’elenco aggiornato dei cittadini italiani all’estero. Oltre ai membri eletti di cittadinanza italiana, possono far parte del Comitato, per cooptazione, cittadini stranieri di origine italiana in misura non eccedente ad un terzo dei componenti del Comitato eletto (4 o 6). La storia dei Com.It.Es. comincia alla fine degli anni 1960 con l’istituzione dei primi Comitati di Assistenza Consolare (Co.As.It.), si trattava di organismi non elettivi e dunque non rappresentativi delle collettività italiane all’estero. Con la legge n. 205 dell’8 maggio 1985 (“Istituzione dei comitati dell’emigrazione italiana”), nacquero i Co.Em.It. o Comitati dell’Emigrazione Italiana. Le comunità italiane la accolsero come una grande conquista, finalmente si passava ad una forma di rappresentazione liberamente scelta con voto democratico. Le prime elezioni si tennero il 23 novembre 1986, per una nuova attenzione dell’Italia per i connazionali che vivevano fuori dal Paese. Nel 2003 il Parlamento Italiano approvò una nuova riforma dei Com.It.Es. (Legge 23 ottobre 2003, n. 286, “Norme relative alla disciplina dei Comitati degli italiani all’estero”, disciplinata dal D.P.R. 29 dicembre 2003, n. 395, “Regolamento di attuazione della legge 23 ottobre 2003, n. 286, con le regole per i Comitati degli italiani all’estero”). La novità principale riguardava la modalità di voto, per corrispondenza. Le prime elezioni con la nuova legge si sono tenute il 26 marzo 2004.

Quali sono i compiti del Com.It.Es.? Ai sensi dell’art. 1, co. 2 della legge 286/2003, i Com.It.Es. rappresentano gli italiani nei rapporti con le istituzioni diplomatiche e consolari. Attraverso studi e ricerche, si notano le esigenze sociali, culturali e civili della comunità, promuovono in collaborazione con l’autorità consolare, con le regioni, con le autonomie locali, con enti, associazioni e comitati della circoscrizione consolare, iniziative soprattutto rivolte verso i giovani, le pari opportunità, l’assistenza sociale, scolastica, la formazione professionale, lo sport ed il tempo libero. I Comitati cooperano con l’autorità consolare per la tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare. A seguito delle elezioni dell’aprile 2015, operano oggi 101 Com.It.Es. elettivi a cui si devono aggiungere 5 di nomina consolare. I Comitati sono: 47 in Europa, di cui due in Spagna a Madrid e Barcellona, 42 nelle Americhe, 10 in Asia e Oceania e 7 in Africa.

Presidente, il Com.It.Es. di Madrid come si inserisce nella vita degli italiani che lavorano e vivono in questa città? Il Com.It.Es. ha giurisdizione su tutta la circoscrizione consolare di Madrid che include anche Galicia, Pais Vasco, Cantabria, Asturias, Navarra, Castilla e Leon, Castilla la Mancha, Andalucia, Las Islas Canarias, Ceuta e Melilla. L’enorme estensione della circoscrizione ha reso difficile da sempre il contatto con le realtà periferiche dove vive la maggior parte dei nostri connazionali. Su circa 100.000 italiani nella nostra circoscrizione solo un 25% risiede nella regione di Madrid o nella capitale, il resto in Andalusia principalmente nella Costa del Sol (oltre 25.000) e nelle Isole Canarie, dove la crescita è stata esponenziale negli ultimi anni superando le 35.000 persone. Questa realtà ha obbligato il Comitato a ricercare sistemi di comunicazione e monitoraggio più moderni. Il nostro portale http://www.comitesspagna.info e sopratutto le reti sociali come Facebook ci hanno aiutato e ci aiutano moltissimo a capire meglio le necessità e le realtà socio-demografiche di ogni area. Oggi oltre 4000 italiani residenti in Spagna sono amici del Com.It.Es. e su Facebook abbiamo un’adesione di circa 200 persone al mese, che interagiscono con i nostri consiglieri e direttamente con me per qualsiasi loro dubbio. Per il 90% sono richieste di informazione da parte di italiani che vivono in Italia e che pensano di venire in Spagna. Molti sono giovanissimi, tante le famiglie con figli anche piccoli che ci chiedono consigli e notizie, anche sulla scolarizzazione, sapendo che sono disinteressate.

In che cosa sono cambiate le esigenze dei nostri concittadini italiani e come il Com.It.Es. ne fa fronte? Nel 2014 feci uno studio demografico relativo alle modifiche avvenute tra il 2004 e il 2013. In questi 10 anni gli italiani in Spagna, censiti dai centri di statistica spagnoli, si sono moltiplicati per quattro. Passando da circa 35.000 residenti del 2003 a oltre 100.000, di cui il 40% di origine del sud e del centro America. C’è poi un 50% di nati in Italia ed il resto in Spagna. Il dato più importante è che l’età media è di 37 anni, si tratta di una popolazione immigrata molto giovane. A questo ha certamente contribuito il flusso di studenti Erasmus che una volta terminati gli studi, hanno deciso di rimanere in Spagna. Inoltre abbiamo un forte esodo di tanti giovani italiani già laureati e diplomati che hanno scelto il paese iberico per trovare lavoro, anche durante gli anni di maggiore crisi economica, tra il 2007 ed il 2010. “Un fenomeno migratorio anomalo”. In quei periodi, inoltre, aumentava l’arrivo delle donne, anche molto giovani. Fino pochi anni fa oltre il 55% degli italiani residenti in Spagna era di sesso maschile. Un cambiamento di tendenza importante. Oggi gli ultimi dati ci dicono che si è raggiunta la parità tra uomini e donne residenti. La popolazione si è stabilizzata nella nostra circoscrizione consolare intorno ai 120.000 residenti con NIE (dati INE) con un flusso costante di circa il 10% annuale. Gli iscritti all’Anagrafe Italiani Residenti Estero sono molti di meno, circa il 90% delle persone. L’iscrizione all’A.I.R.E. al principio non è tra le priorità dei nuovi arrivati, che per primo cercano di trovare un alloggio, trovare un lavoro e poi dopo un certo periodo di stabilità e dopo aver deciso di rimanere in Spagna si iscrivono all’A.I.R.E anche per i requisiti richiesti per il rinnovo dei documenti di identità. Alla luce di questi dati il Com.It.Es. di Madrid si è dovuto adeguare per meglio rispondere alle richieste della collettività. Nel 2015 decisi di partecipare alla lista delle nuove elezioni Com.It.Es. Si cercavano e si volevano trovare candidati adatti che potessero rappresentassero la nostra comunità, tenedo ben presente la attuale realtà socio-demografica. Per questo ho voluto individuare italiani con di diverse professioni come: piccoli imprenditori, avvocati, impiegati, pensionati, dirigenti d’azienda ed artisti. La difficoltà più grande è stata quella di trovare donne disposte a candidarsi, infatti, ci sono solo 3 donne su 12 eletti. Gli eletti hanno l’età media di 37 anni, ma il direttivo è composto anche da un consigliere di 86 anni ed una consigliera di 32 anni. La maggioranza ha meno di 40 anni.

Il Com.It.Es. lavora e collabora con le nostre istituzioni, Ambasciata, Cancelleria Consolare e Società Italiana di Beneficienza? Sin dai primi mesi dopo l’insediamento del nuovo consiglio, c’è stata la volontà di tutti di collaborare per risolvere possibili problematiche relative ai servizi consolari centrali e periferici. Nel 2014 come consigliere del Com.It.Es. precedente, collaborai realizzando due video istituzionali per incentivare l’iscrizione all’ A.I.R.E. e sulle modalità del rinnovo della carta di identità. I video furono approvati dall’Ambasciata e sono stati visti da migliaia di persone. Da circa un anno la Spagna ha un nuovo Ambasciatore, il Dottor Stefano Sannino, che fin dal primo momento dall’insediamento nel suo incarico, ha avuto una particolare sensibilità e attenzione sia verso il lavoro del nostro Comitato sia sulle necessità della comunità e nell’erogazione dei servizi. In questo periodo gli incontri ufficiali con il Com.It.Es. sono stati diversi e molto proficui. La collaborazione è eccellente e devo dire che noi italiani in Spagna possiamo considerarci molto fortunati della nomina di questo diplomatico preparato e professionista. Oggi questo Ambasciatatore ha una “marcia” in più, ama moltissimo questo paese, si vede giorno per giorno nelle attività che sta portando avanti a livello istituzionale con la Spagna e come appoggio al sistema Italia. Questo induce anche noi del Com.It.Es. a fare sempre di più affinchè la fiducia ed il sostegno che ci vengono dimostrati siano meritati. Altrettanto proficue sono le relazioni con tutte le altre istituzioni italiane a Madrid e le associazioni di italiani operanti in Spagna. In particolar modo con la Società Italiana di Beneficenza che da anni condivide con il Comitato la sua sede operativa e che da alcuni mesi ha un nuovo Presidente, il Dottor Almerino Furlan, già Presidente del Com.It.Es. per ben dieci anni, nel quale io avevo la carica di consigliere esecutivo. Furlan grazie alla sua esperienza conosce molto bene le necessità degli italiani meno fortunati. Quindi, sicuramente, potenzierà l’attività della SIB con evidente beneficio sulle azioni sociali e di assistenza ai connazionali. Magnifiche e molto frequenti sono le relazioni con le varie associazioni regionali dei sardi, pugliesi, veneti operanti sia su Madrid che in altre zone della Spagna. Ci siamo incontrati con i Presidenti delle associazioni nel 2016, e collaboriamo sempre con i loro eventi anche ospitandoli a titolo gratuito nella nostra sede. Il Comitato ha organizzato un interessante incontro con tutti i Vice Consoli italiani della Spagna. Con la Cancelleria Consolare di Madrid abbiamo un rapporto molto fluido e la collaborazione è eccellente. Gli incontri periodici con la Prima Segretaria d’Ambasciata Anna Ruffino e la Capo Cancelleria Consolare, Gilda Santangelo, ci dimostrano sempre la disponibilità di tutti i funzionari per qualsiasi problema che riguarda i servizi, ciò è certamente da elogiare e da mettere in evidenza. Dall’inizio del nostro mandato, abbiamo collaborato per migliorare la comunicazione istituzionale rivolta ai connazionali sia di carattere pratico che sulle norme e procedure, attraverso i nostri canali online. Credo di poter affermare che l’utenza ne ha beneficiato. Rimane ancora irrisolto il problema del servizio telefonico di informazione consolare a pagamento, questo servizio è utilizzato da una minoranza di connazionali e tutte le informazioni si trovano gratuitamente sulla pagina online della Cancelleria Consolare che è esauriente e facilmente consultabile. Grazie anche alla nostra collaborazione ed ad un mio impegno, da pochi mesi è stato attivato il sistema di prenotazione degli appuntamenti online (portale SECOLI) per il Consolato Onorario di Tenerife, è sicuramente un grande passo avanti nella qualità ed efficenza del servizio per gli utenti residenti nell’isola. Ci auguriamo che dopo questo periodo sperimentale venga esteso e attivato anche per altri Vice Consolati Onorari.

Che rapporto avete con le istituzioni spagnole? I Com.It.Es. non possono avere rapporti diretti con le istituzioni spagnole sia nazionali che locali, se non attraverso il M.A.E.C.I. La legge prevede nel suo articolo che ci si può rivolgere alle istituzioni spagnole solo con il consenso delle autorità consolari e dell’Ambasciata. Durante il periodo piú acuto della crisi economica in Spagna, ci furono cambiamenti di alcune norme da parte del governo spagnolo sulle nuove condizioni di iscrizione al registro dei residenti. Il Comitato ha segnalato le difficoltà soprattutto nel rilascio del codice NIE e sulle restrizioni riguardanti l’assistenza sanitaria ai connazionali, che avevano perso il lavoro senza indennità di disoccupazione. Il nostro intervento riuscì a farle modificare e posso dire che la situazione oggi è molto migliorata.

La tipologia di italiani che vivono a Madrid, è cambiata, ed il Com.It.Es. si è adeguato, offrendo cosa…..? Sono circa 25.000 gli italiani che vivono nella regione di Madrid. La maggior parte è integrata sia economicamente che socialmente. Negli ultimi anni a Madrid si sono aperti molti ristoranti gestiti da italiani e negozi del Made in Italy gastronomico. Tanti i nostri connazionali che sono nelle aziende spagnole multinazionali occupando posti di rilievo. Nel settore finanziario, produttivo-commerciale ed import-export è facile trovare un italiano. Il Com.It.Es. organizza eventi sociali e culturali a cui partecipano numerosi i nostri connazionali, pur con difficoltà per i loro problemi logistici, dovuti anche agli orari della chiusura dei negozi. Nel 2016 tutti gli eventi hanno avuto un grande successo. Per il dibattito sul Referendum Costituzionale (trasmesso anche in diretta streaming su FB con una visibilità di oltre 9.000 persone) più di cento italiani erano presenti. Per la raccolta fondi a favore dei terremotati del Centro Italia, organizzato dall’Ambasciata, con l’apporto organizzativo della Camera di Commercio, della SIB e del Com.It.Es ha superato tutte le aspettative, 3000 connazionali hanno partecipato con una donazione. Sono stati raccolti, infatti, 20.000 euro e consegnati alla Croce Rossa Italiana.

Quali sono i maggiori problemi del Com.It.Es.? Sono due. Il primo problema è la mancanza di risorse economiche sufficienti per svolgere al meglio le nostre funzioni istituzionali e sociali. Da circa un decennio, ogni anno, il MAECI ha ridotto progressivamente l’ammontare dei contributi per i Com.It.Es. in tutto il mondo. Con quello che annualmente riceviamo non copriamo tutte le spese obbligandoci così a reperire risorse economiche (chiamate proventi locali) con le attività collaterali di autofinanziamento. La crisi economica anche nelle aziende ha ridotto a zero le donazioni ricevute in passato dalle grandi imprese multinazionali italiane. L’enorme estensione della nostra circoscrizione consolare porta ad affrontare costi per gli incontri e la socializzazione che ci aiuterebbe a far conoscere ed ascoltare le loro esigenze.

Presidente stai portando un’interessante novità, facendo delle convenzioni con negozi, con aziende e professionisti a favore degli italiani. Questa iniziativa sta avendo grande successo. Quali le prossime convenzioni? Nella mia esperienza come consigliere mi resi conto che il Com.It.Es. doveva aprirsi a tutte le categorie di persone, in quanto il vero spirito di servizio alla comunità era quello che il legislatore aveva indicato. Bisogna tener conto delle necessità e dei cambiamenti demografici, avvenuti con l’arrivo di persone dal 2004 al 2012, dal centro Sud America e dall’Italia. In questa ottica abbiamo attuato come novità le convenzioni. L’obiettivo è dare risposte pratiche ai connazionali che è uno dei nostri scopi principali, l’impegno sociale e di servizio. Stiamo preparando altri accordi sia con aziende spagnole che italiane. In questi giorni abbiamo firmato una convenzione con la banca spagnola, Caja Sur, che offre agli italiani, residenti in Andalusia, i suoi prodotti finanziari e servizi bancari a condizioni di favore, presentando il documento di identità al direttore. Vogliamo portare il Comitato nella periferia della circoscrizione consolare con incontri locali, dalla Costa del Sol alle Isole Canarie, I Paesi Baschi, le due Castiglie e La Galizia. Abbiamo chiesto al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale un finanziamento specifico a sostegno delle spese di viaggio dei consiglieri. Attendiamo una loro risposta per poter attuare il nostro programma e riunire gli italiani di quelle zone.

Da molti anni il Com.It.Es. di Madrid concede “Targhe all”Italianità”, un importante riconoscimento agli italiani che hanno reso e che rendono con il loro lavoro onore alla Patria, all’Italia. Nel 2016 sono state consegnate a…..? Oramai da oltre un decennio, a fine dicembre, il Com.It.Es. di Madrid, dopo aver ricevuto segnalazioni di candidature da associazioni, privati cittadini e su proposta degli stessi componenti del consiglio, assegna ai prescelti il “Premio all’Italianità”. Nato nel 2004 si divide in dieci categorie, vengono premiati italiani eccellenti, residenti in Spagna, che si sono distinti come professionisti per la promozione ed il sostegno della cultura italiana e del Made in Italy nei piú svariati settori. Il 19 dicembre è avvenuta la premiazione al Palacio de Santa Coloma, sede della Cancelleria Consolare di Madrid, durante il tradizionale “Christmas Happening 2016”, l’evento sociale di fine anno organizzato magistralmente dalla Camera di Commercio di Madrid con la collaborazione degli Istituti Alberghieri Italiani, “Poppa Rozzi” di Teramo, “Federico II” di Enna e “Almerico da Schio” di Vicenza, i quali hanno presentato le loro eccellenze gastronomiche. Il premio è un’opera realizzata dallo scultore italo-argentino residente a Malaga, Andres Montesanto. Premiati: Marco Pizzi, categoria Finanza, Antonio Ciardo, categoria Medicina, Antonello Novellino, categoria Spettacolo, Dante Ceccarelli, categoria Tecnologia. Presenti l’Ambasciatore Italiano Stefano Sannino e la Deputata Laura Garavini. Successivamente consegneremo premi in altre località della Spagna, divisi in sei categorie: Made In Italy, Associazionismo, Cultura, Scienza, Solidarietà e Sport.

Quali sono i programmi che la tua nuova presidenza presenta e attuerà? In che settore saranno maggiormente rivolti? Il Com.It.Es. di Madrid nel suo programma di lavoro approvato dal consiglio, ha tre direttrici fondamentali già messe in pratica con successo dal momento dell’insediamento. Sono tre commissioni di lavoro, la prima presieduta dal tesoriere Andrea Lazzari che cerca le aziende per le convenzioni e per trovare formule alternative di finanziamenti locali; la seconda presieduta dal segretario Giovanni Simone per la comunicazione e per i rapporti con i media italiani in Spagna; la terza presieduta dal consigliere Saverio Ruggieri per l’italianità e la cultura. Va ricordato che parliamo di puro volontariato e che dobbiamo sempre coprire le spese correnti, cercando di ridurre i costi, così abbiamo eliminato il servizio di segreteria che era costoso e non poteva risolvere tanti problemi. Stiamo cercando nuovi locali per la sede del Comitato presso l’Ambasciata di minor costo sia di affitto che condominiali. La seconda linea di lavoro, che ci impegna giornalmente sulle reti sociali e sui media, è quella di far conoscere il Comitato soprattutto alla nuova immigrazione, e portare loro un aiuto effettivo per una migliore integrazione. Il nostro impegno sarà sempre costantemente rivolto al sociale.