Intervista di Paola Pacifici
Alberto, recentemente hai conseguito l’Executive Master in Finance. Che cos’è?
EMF è il master part-time della SDA Bocconi (Scuola di Management dell’Università Bocconi) incentrato sui temi della finanza che ho avuto la possibilità di frequentare nel 2020. È un percorso molto intenso che prevede un impegno costante a weekend alternati per 12 mesi, per circa 150 ore di lezione frontale, oltre alle ore dedicate allo studio e ai lavori di gruppo. Ritornare a studiare dopo svariati anni di attività professionale è stata una piacevole scoperta: i corsi seguiti risultano particolarmente coinvolgenti in quanto si percepisce subito un’applicazione diretta sul mondo del lavoro e, soprattutto, si può sperimentare e ci si può permettere di sbagliare. È stata, inoltre, una grande fortuna poterlo frequentare nel corso della prima ondata pandemica, in quanto mi ha permesso di tenermi attivo in un periodo in cui dal mondo esterno arrivavano messaggi tutt’altro che stimolanti
Nel tuo importante cv si leggono molte esperienze lavorative in Italia ed all’estero. Quale fra le tante ti è più congeniale?
Parafrasando una risposta che spesso si dà in ambito sportivo direi “la prossima!”. A parte gli scherzi, posso dire che ogni esperienza lavorativa ha portato con sé un bagaglio di insegnamenti fondamentali, insegnamenti che evidentemente dovevano avvenire in quel momento, in quella circostanza. I primi anni di consulenza mi hanno consegnato un bagaglio tecnico di conoscenza che mi risulta ancora utile; l’esperienza a Barcellona, in un’azienda del settore del caffè a stampo famigliare, mi ha trasmesso una certa sensibilità imprenditoriale; 6 anni presso il primario operatore di fibra ottica italiano mi ha permesso di comprendere le dinamiche aziendale. Sicuramente l’attuale incarico presso il Comitato Organizzatore delle prossime Olimpiadi Invernali del 2026 (Fondazione Milano-Cortina 2026)mi riempie di orgoglio perché ho sempre sognato, sin da piccolo, di poter partecipare alle Olimpiadi: non avendo particolari talenti sportivi, sono riuscito a trovare un’altra via.
L’Italia e le aziende italiane sono competitive in Europa?
Io sono sempre sorpreso nel constatare come le aziende italian riescano ancora ad essere tra le più competitive al mondo. Pensiamo solo che l’Italia rappresenta lo 0,2% delle terre emerse, lo 0,75% della popolazione mondiale, e il suo sottosuolo non è sicuramente generoso; nonostante questo si colloca tra le prime 10 economie mondiali. Il contesto politico storicamente instabile ha favorito lo sviluppo di una spiccata capacità di reazione e gestione degli imprevisti: gestiamo brillantemente il breve termine. D’altro canto, questa flessibilità ha anche un suo retro della medaglia: parlo, se è possibile generalizzare, della mancata predisposizione alla pianificazione, al pensiero a lungo termine. Coniugare entrambe le prospettive farebbe fare il salto di qualità definitivo.
Sei un esperto in Corporate Finance, cioè?
Con Corporate Finance ci si riferisce ad un insieme di metodologie e nozioni finanziarie che si applicano ai contesti aziendali. Verificare la bontà o meno di investimento, come e in quale misura finanziare l’azienda, gestire i pagamenti, sono tutti momenti decisionali aziendali che richiedono una serie di competenze che possiamo far ricadere all’interno del Corporate Finance. È necessario sottolineare che queste competenze sono e devono essere di supporto al Management, senza sostituirsi a quest’ultimo.
Alberto hai esperienze in tutti i settori di una azienda. Qual è, secondo te, il settore che andrebbe più potenziato ed in che tipologia di azienda?
La gestione e l’analisi del dato sono attività che devono ancora trovare una piena comprensione da parte delle aziende italiane, soprattutto se si parla PMI. In quest’ambito si va incontro a 2 livelli di problemi: 1) non c’è consapevolezza di avere già in casa una notevole mole di dati da cui estrarre informazioni importanti; 2) molte decisioni vengono ancora prese sulla base dell’istinto. Ho bene a mente i problemi legati ad una rete di vendita abituata a vendere sulla base della simpatia con il cliente, senza considerarne lo specifico “conto economico”. Incorporare meglio questi temi all’interno della dinamica aziendale significa professionalizzarsi, stare al passo con i tempi, dare risposte sempre più precise ai propri clienti, anch’essi sempre più esigenti.
La globalizzazione, i social sono di “aiuto”, di spinta “per migliorare” o sono problemi a volte incontrollabili?
La mia esperienza del mondo Social è limitata e non mi ritengo il massimo esperto del settore. Ciò detto, l’arrivo dei Social rappresenta per le aziende una grandissima opportunità data l’elevata pervasività e i relativi costi contenuti. Con il cappello del cittadino questa pervasività, invece, mi preoccupa molto di più. L’introduzione del GDPR e tante altre regolamentazioni, non mi rassicurano sull’utilizzo che viene fatto dei miei dati personali. E questo è solo un primo ambito che mi viene in mente. Immagino, ad esempio, quali possano essere le apprensioni dei genitori d’oggi sapendo i propri figli costantemente sottoposti a sollecitazioni esterne.
Hai lavorato nella ricerca per ideare e implementare il sistema di monitoraggio dei mercati del gas e della energia elettrica. Qual è la situazione?
E’ stata una delle mie prime esperienze lavorative, risalente a circa 10/11 anni fa: consulente junior presso l’allora Autorità per l’Energia e il Gas, oggi ARERA. Il mercato energetico al dettaglio stava vivendo le sue fasi embrionali di riorganizzazione e vi era la necessità di definire i meccanismi per facilitare l’esperienza dei consumatori finali nelle fasi di cambio gestore di vettore energetico. Per fare un confronto, il modello di riferimento era quello del settore delle telecomunicazioni, che, nel corso del decennio precedente, aveva già vissuto situazioni analoghe dopo la fine del monopolio di Telecom. Oggi, una qualsiasi valutazione del mercato dell’energia si scontra con la crisi Ucraina in pieno svolgimento e non permette, quindi un’analisi serena dell’efficienza del mercato. Posso però dire di avere recentemente sperimentato in prima persona l’esperienza di cambio gestore: il processo non ha subito intoppi o particolari ritardi e quindi mi piace poter dire di aver contribuito a questo successo.
Oggi sei un “Senior Cost Controller” nella Fondazione Milano-Cortina 2026?
Esatto! Come accennavo è sempre stato un mio sogno poter partecipare alle Olimpiadi: il ritorno dei 5 cerchi in Italia dopo 20 anni mi ha regalato questa unica opportunità! In particolare il mio focus di attività riguarda il rispetto dei target sui costi industriali legati all’implementazione di tutte le piattaforme tecnologiche e ai costi specifici di organizzazione dei Giochi. Mi rendo conto dell’importanza della sfida..fammi un grande in bocca al lupo, ne avrò bisogno!
Hai ricevuto due importanti riconoscimenti il IEFE-BOCCONI ed il London School of Economics, per.. ?
Grazie ad una collaborazione tra l’Alma Mater Studiorum di Bologna e la London School of Economics nel 2006 ho avuto la possibilità di recarmi a Londra per poter approfondire i temi del Lifelong learning, oggetto della mia tesi di laurea triennale. Ho potuto approcciare alcuni professori del prestigioso istituto, incontrare gli studenti, accedere alle risorse bibliotecarie. Subito dopo la laurea specialistica in Economia presso l’Università Bocconi, ho partecipato ad un concorso indetto da un centro di ricerca della stessa Università per la posizione di ricercatore junior nell’ambito della regolamentazione dei mercati del gas e dell’energia elettrica
Che cos’è oggi l’Economia e cosa e come sarà nel futuro?
Per quanto possa sembrare strano l’Economia non è una scienza esatta: è effettivamente il campo in cui, a volte, 2 + 2 può essere uguale a 5. La parola nasce nell’Antica Grecia per esprimere le attività di “amministrazione della casa”: come in una famiglia anche l’economia è fatta, dunque, dall’interazione di e tra persone. L’economia è quindi il tentativo di categorizzare sotto modelli teorizzati di comportamento, l’agire sociale dell’Uomo, ipotizzandone cause e conseguenze.Il trend attuale vede l’economia e in special modo la finanza cercare una collaborazione sempre più stretta con i sistemi di Intelligenza Artificiale: algoritmi in grado di imparare/apprendere, correggersi e prendere decisioni in autonomia. Sicuramente tanta parte del dibattito economico riguarderà questa collaborazione Uomo-Macchina.
Leggendo, Alberto, il tuo cv si pensa ad un uomo di una “età”, ma invece sei giovane e quindi ….ai giovani si chiede “ cosa vuoi fare da grande” ma io ti chiedo “cosa vuoi fare da Grande”?
Nel corso delle mie esperienze lavorative ho scoperto che le maggiori soddisfazioni ricevute hanno riguardato la sviluppo professionale dei giovani collaboratori “cresciuti” con me. Sapere di poter avere un ruolo importante nella crescita e quindi nella vita di un’altra persona è per me un fattore molto importante. Riuscire a continuare in questa missione si può definire qualcosa di Grande! A livello molto più personale voglio regalarmi l’esperienza di partecipare ad un Triathlon per i miei prossimi 40 anni!
Un consiglio da un “esperto” per le giovani aziende create da giovani?
Prima di tutto i miei più vivi complimenti a questi giovani! Credere in sé stessi e portare avanti le proprie idee sono tra le capacità più rare e difficili da trovare e sviluppare. Definire una visione di lungo periodo e costruire un gruppo di persone coeso e affidabile sono due fari imprescindibili per navigare anche nei momenti più difficili e tempestosi. E ce ne saranno di momenti difficili! Un’ultima riflessione sulla dimensione del “Cambiamento”: è una costante! È importante accettarne la presenza e, anzi, provare ad anticiparlo: ci sono tantissimi casi di aziende ammirate in una data epoca che non sono poi più riuscite a mantenere il passo con i tempi.