ANTONIO PUCCI È IL PIZZAIOLO ITALIANO PIÙ FAMOSO IN SPAGNA PER I SUOI RECORD MONDIALI La pizza classica, la Margherita, è sempre la più richiesta.

La pizza classica, la Margherita, è sempre la più richiesta. Il nostro tradizionale piatto è amato ed apprezzato in Spagna. Importante difendere i prodotti italiani, la qualità e la professionalità. La “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo” è stata ed è un’importante iniziativa per promuovere e difendere la nostra gastronomia. Durante il mio lavoro ho sfornato 130 pizze al giorno per 22 anni. I Record sono la mia passione.

Antonio Pucci, tu sei un Maestro Pizzaiolo, cioè?

Si, sono un pizzaiolo con 23 anni di esperienza. Ho acquisito il titolo di “Maestro Pizzaiolo” non solo per la mia lunga esperienza ma anche per le molteplici competizioni alle quali ho partecipati sia a livello nazionale che a livello internazionale.

Vieni in Spagna perché?

Dopo aver fatto il giro del mondo, insegnando l’arte e la tradizione culinaria italiana, decisi di fermarmi in Spagna anche per stare più vicino alla famiglia ed a mio figlio che era ancora piccolo. La pizza in Spagna era ancora poco conosciuta e quindi mi piaceva far conoscere questo nostro tradizionale piatto.

La pizza italiana in Spagna ha un grandissimo successo, ma cos’è che piace di questa pietanza?

Come in tutto il mondo la pizza è anche oggi una moda. Dal bambino di due anni all’adulto ed all’anziano vanno in pizzeria. La pizza non è più una base di massa con sopra il pomodoro e la mozzarella, ma la nostra vera pizza è un piatto gourmet.

I tuoi clienti dopo gli italiani, fra gli stranieri a chi piace di più e quale tipo?

Naturalmente la pizza è per gli italiani. Ma oramai la sua fama ha conquistato il mondo e quindi è anche un piatto scelto dagli stranieri. La preferita, di solito, è la Margherita, ma molti si “azzardano” a provarle di altri gusti.

Le pizze “moderne” hanno successo? E quali sono i nuovi prodotti?

Oramai la pizza è diventata anche “una fantasia esotica” e, perché no, “una miscela di arte”. Oggi siamo passati dalle pizze tradizionali a pizze “gourmet” anche con prodotti pregiati e selezionati dell’alta cucina.

La qualità dei prodotti fa il 90% della buona pizza.. ma il rimanente 10% che cos’è?

Sicuramente un grande amore per questa professione, unito alla creatività ad una incessante costanza per far conoscere il prodotto che assieme alla serietà necessaria per questo lavoro che però vede anche, e perchè no, un po’ d’“Arte”.

Tante pizzerie “italiane”, ossia tante “false italiane”. Come si deve combattere questa falsificazione, ed invece promuovere e difendere la Marca Italia ed i suoi prodotti?

Stiamo assistendo, purtroppo, a questo fenomeno che non possiamo fermare. La pizza fatta dagli italiani “fa, alla lunga, la differenza”. I nostri prodotti italiani, la nostra professionalità, la nostra tradizione e la cultura si esprimono in una pietanza di qualità. Promuovere e difendere la marca italiana è senza dubbio per noi pizzaioli il primo obiettivo. Certamente facciamo fatica a divulgare il nostro “prodotto serio”. Naturalmente questo vale per tutta la cucina italiana ed io appoggio, condivido e sono felice quando si fanno manifestazioni così importanti come la “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”che vede i nostri prodotti, la nostra gastronomia e noi cuochi e pizzaioli italiani più valorizzati ed apprezzati

Antonio, una curiosità, ma penso che molti ce l’hanno come me… quante pizze hai fatto nella tua carriera…a che numero sei?

È vero, molti infatti mi fanno questa domanda, specialmente gli stranieri, incuriositi nel vedere lavorare la massa, adornarla, infornarla con la caratteristica pala e sapere poi al momento giusto sfornarla. Come puoi immaginare sono tantissime, e spero che lo siano per molto tempo le pizze servite nei miei locali. La mia media comunque è di minimo 130 pizze al giorno per sette giorni lavorativi (le mie pizzerie lavorano tutti i giorni, sono sempre aperte) per 22 anni…quindi tantissime, e tutte buonissime!!!

C’è una “pizza per la donna” ed una “per gli “uomini”?

Ma! Io non credo. Donne e uomini scelgono più o meno le stesse pizze e bevono quasi sempre la stessa bevanda, o birra o CocaCola. Se c’è una differenza forse è sulla pizza Margherita, che essendo più leggera, viene scelta maggiormente dalle ragazze e dalle donne. L’uomo si orienta verso una scelta di pizze “guarnite” con più prodotti, che sono definite anche come pizze “sostanziose”.

Un buon pizzaiolo come si diventa, ognuno ha un suo segreto. Dopo i napoletani, chi sono i migliori?

Ho imparato da uno dei maggiori pizzaioli al mondo, Angelo Iezzi, della Scuola A.P.I. (Associazione Pizzerie Italiane) di Roma. Naturalmente cominciando a lavorare ho messo anche la mia grande volontà per potermi inserire in questo mondo lavorativo. Non esiste napoletano o resto del mondo, esistono i bravi pizzaioli, poi ognuno è bravo alla sua maniera perché per esempio in Spagna la Pizza Napoletana piace al 10% la Pizza Romana al 50%, la tradizionale il resto.

Il Maestro Antonio Pucci, famoso e conosciuto in tutta la Spagna per i suoi numerosi Guiness dei Primati. Quanti nei hai vinti e quale ti piace di più di aver vinto. Ed il prossimo sarà…….?

Io e la mia squadra abbiamo vinto il Record della “Pizza più Lunga del Mondo” a Tomelloso di 1142 metri nel 2011. A Fuengirola, dove ho una delle mie pizzerie e dove svolgo i corsi per pizzaioli, abbiamo cucinato la “Caprese più Lunga del Mondo” di 14,50 metri nel 2014. Poi abbiamo presentato la “Pizza di Nutella più Lunga al Mondo” di 146 metri nel 2016. Mi sto preparando per il prossimo record da battere che sarà: “Più Calzoni fatti in un’ora”. Tutte queste mie competizioni le ho sempre fatte a scopo benefico.