Gabriella Carlucci – Un’italiana per gli italiani Il suo scopo è divulgare la cultura italiana. L'Europa è una "Europa Economica".

intervista di Paola Pacifici

Edizione 2016 del Festival di Mallorca con Federico Moccia e Vincent Russo, Presidente della Fondazione MIFF.

Gabriella tu vivi a Londra e lavori per la Comunità Italiana?
Adoro Londra, è una città viva dal punto di vista culturale e non solo, condivido l’affermazione di Samuel Johnson che parlando di Londra (e si riferiva a quella dei suoi tempi, cioè 1700) diceva: ”Se si è stanchi di Londra significa che si è stanchi della vita!!” In questa città cosi’ cosmopolita, internazionale e ricca di ogni genere di attività, gli italiani si fanno notare. Non solo le attività commerciali più belle ed eleganti sono italiane, the Shard, il grattacielo più alto non solo di Londra ma d’Europa e anche il più bello e spettacolare e’ di un italiano, Renzo Piano. Le Università più prestigiose pullulano di italiani, di grande valore, che siano professori o studenti; grandi aziende italiane sono all’avanguardia e lavorano continuativamente per il Governo britannico, oltre che privatamente, dall’ingegneristica all’automotive, dai trasporti all’acciaio alle costruzioni. Il mio obbiettivo appena sbarcata a Londra è stato quello di far conoscere queste eccellenze ed il modo migliore per farlo  è stato di realizzare un programma televisivo. Sono stata fortunata perché la mia idea è piaciuta subito ad un emittente importante, London Live,la televisione di proprietà dell’Evening Standard la più diffusa  free press londinese. Per loro ho realizzato 12 puntate dedicate a 12 aziende di successo italiane ed in questo momento, dopo il lusinghiero risultato di ascolto su London Live,sto trattando con la BBC per una seconda serie che avrà per protagonista sempre l’Italia, che è amata e ammirata da tutti, ovunque.

Hai organizzato e realizzato, infatti, importanti programmi televisivi inglesi?
La mia idea di raccontare le eccellenze italiane è piaciuta subito ai dirigenti di London Live.Il programma ha raccontato 12 aziende italiane, di successo in diversi settori, dal food all’arredamento, all’abbigliamento al design, alla tecnologia. Ogni puntata ha descritto il rapporto del pubblico britannico col prodotto italiano e il suo gradimento: ma ogni puntata ha mostrato da dove nasce l’eccellenza italiana ,andando in Italia per scoprire le origini di quella enorme qualità. Per esempio, nella puntata dedicata a Santa Maria Novella, l’azienda profumiera con sede nella Basilica di Santa Maria Novella a Firenze sin dal 1400 ,abbiamo potuto raccontare una storia che affonda le sue radici nel rinascimento Fiorentino, entrando nel chiostro e nell’orto della Basilica disegnata da  Leon Battista Alberti, dove sin dal 1400 i frati domenicani producevano le erbe officinali e poi, grazie a Caterina de Medici .quando va in sposa ad Enrico III di Valois re di Francia,il profumo,l’Eau de la Reine che divenne famoso in tutto il mondo conosciuto, di fatto lanciando la produzione del profumo italiano. Ho raccontato questo episodio perché credo che neanche gli italiani conoscano la storia del profumo di Santa Maria Novella ma ognuna delle puntate ha raccontato una storia straordinaria. Ora sto lavorando ad un nuovo programma Undiscovered Italy, per la BBC,dove racconterò un Italia sconosciuta e bellissima.

Uno dei tuoi importanti scopi è quello di divulgare  e promuovere la cultura italiana?
La nostra cultura è il nostro DNA, è quello che ci rende unici e riconoscibili in tutto il mondo; ma la nostra cultura è patrimonio dell’umanità e non solo dal punto di vista del patrimonio storico artistico in senso materiale, ma per quello che arte, letteratura, pittura, scultura, architettura, scienze, moda, cinema, enogastronomia, musica italiani hanno apportato all’evoluzione mondiale: noi dobbiamo essere orgogliosi di tutto questo e  abbiamo il dovere di tramandare in primo luogo ai nostri figli e nipoti e al mondo intero la nostra eredità.

Quanto è importante la cultura per i giovani e per la loro vita futura?
La cultura determina l’acquisizione di conoscenze teoriche e pratiche e il conseguimento di criteri di orientamento della condotta individuale.La cultura non forma solo l’individuo, influisce direttamente anche sul miglioramento economico della società dove è inscindibile  il collegamento economia – scuola – lavoro. La cultura permette  la valorizzazione dell’individuo per quelle che sono le sue potenzialità e il suo impegno prescindendo dalla provenienza sociale. Anche se in Italia,a differenza delle societa’ anglosassoni,il merito non viene preso sufficientemente in considerazione e spesso le qualità e l’impegno individuali non sono garanzia  di inserimento nel mondo del lavoro.Non a caso proprio in UK ho incontrato tanti giovani italiani in  posizioni di successo che mai avrebbero potuto raggiungere  in Italia e in tal senso faccio sempre un esempio molto calzante:l’attuale sindaco di Londra,Sadiq Khan,figlio di immigrati Pakistani,poverissimi,grazie ai voti conseguiti al liceo ottenne la borsa di studio per l’Università dove, sempre grazie ai voti,si laureo’ brillantemente in legge ed ottenne un training contract presso un importante studio di legale di Londra,senza il quale non sarebbe diventato avvocato. Noi dobbiamo batterci perché anche in Italia il merito venga riconosciuto e a tutti vengano date le stesse opportunità.

Gabriella, tu hai un giovane figlio, quali sono per una madre i principi che si debbono insegnare?
Mio figlio ha appena compiuto 21 anni e ancora oggi non smetto mai di di insegnargli la tolleranza e il rispetto per gli altri che sono principi fondamentali per capire gli altri, soprattutto quando sono diversi da noi perché provengono da paesi svantaggiati. Insieme facciamo volontariato, abbiamo partecipato ad una missione di aiuto in Africa, in Cameron, per realizzare un dispensario nella giungla. È stata un’esperienza molto formativa ed arricchente, di cui mio figlio mi ringrazia sempre.

(sin.) Il marito Marco, il figlio Matteo 21 anni e Gabriella durante la cerimonia di laurea del figlio

I rapporti fra padri e figli oggi è molto cambiato o in fondo chiedono le stesse cose?
Il vero problema di oggi è la comunicazione, si usa lo smartphone invece di parlare. Io cerco di parlare il più possibile con mio figlio, spesso anche usando i suoi mezzi di comunicazione, cioè le chat. Però sostanzialmente i nostri figli hanno bisogno di essere ascoltati ,guidati e questo è quello di cui avevamo bisogno anche noi da ragazzi.

Figlia di un Generale dell’Aviazione Leggera dell’Esercito, quale frase di tuo padre non dimentichi e quanto la sua vita ha influito sul tuo lavoro?
Mio padre mi ha insegnato il senso del dovere, l’importanza della parola data, l’amore per la Patria, che è un termine che non si usa più ma se avessimo più amor patrio probabilmente le cose in Italia andrebbero meglio. Non c’è una frase di mio padre che non dimentico, ma è la sua intera vita che ha forgiato la mia e quelle delle mie sorelle.

La figlia Gabriella cosa ama dei suoi genitori?
Di mio padre l’avere assecondato le nostre inclinazioni, un generale dell’esercito che permette alle figlie di entrare nel mondo dello spettacolo ha dovuto fare uno sforzo non indifferente di comprensione ed immedesimazione: a mia madre la sua gioia di vivere,la sua simpatia,la sua determinazione nel raggiungere gli obbiettivi  e l’abnegazione con cui ha dedicato tutta se stessa alle figlie e alla famiglia mettendosi in secondo piano.

Alla donna Gabriella  cosa la fa arrabbiare o cosa la fa divertire?
Non accetto la menzogna e la mistificazione, mentire e  stravolgere la realtà per raggiungere un obbiettivo è qualcosa che davvero non sopporto. Tante cose mi divertono:lo sport,la lettura.i viaggi..di recente ho attraversato Londra di notte sul Tamigi su un magnifico battello, è stato molto divertente.

Che tipo di film vai a vedere, cosa leggi, dove vai in vacanza?
Non amo un genere di film in particolare, amo il cinema e quindi vado a vedere quello che mi incuriosisce per via della trama, del regista o degli interpreti. Di recente ho visto “Norman” con Richard Gere, la storia è  triste ma Gere è bravissimo e poi l’ultimo film di Paolo Genovese, “The Place” bellissimo: bravissimi tutti gli attori,e strepitoso Genovese che conferma le sue qualità di regista che conosce l’animo e la morale umana e gli sa dare i volti diversi dei protagonisti del suo film. Amo leggere, ma solo se quello che sto leggendo mi interessa dalle prime pagine: i miei autori preferiti sono Pirandello e Garcia Marquez, di cui ho letto tutto e in lingua originale, i miei autori contemporanei preferiti sono Baricco e Carofiglio di cui leggo tutto, appena le loro opere vengono messe in vendita e che non mi hanno mai deluso. Sono però un’onnivora, leggo libri di arte, scienza, economia, tutto quello che attrae la mia curiosità. L’ultimo libro che ho letto tornando da New York un mese fa, in aereo, è stato “De rerum natura” di Lucrezio, un testo modernissimo, che spiega le leggi fisiche dell’universo, l’essenza materiale e mortale del mondo, dell’uomo e della sua anima. Da tutti giudicato ateo, e certamente contiene feroci attacchi alla religione degli dei romani, eppure così incredibilmente moderno nell’0indicare nell’aggregazione degli elementi, gli atomi e le cellule, la nascita di ogni essere. Niente può nascere dal niente eppure, quello che dico io, che sono credente, è che il nostro Dio ha creato la prima cellula che ha dato origine al tutto. La mia vacanza preferita deve coniugare sport e mare. La scorsa estate ho trascorso 15 giorni a Manacor, nel centro dell’isola di Mallorca, dove Rafa Nadal ha aperto un’Accademia di tennis, a mio giudizio la migliore del suo genere nel mondo. Ho avuto così la possibilità di giocare a tennis tante ore al giorno e di andare al mare nella spendida spiaggia di Es Trenc o a Porto Cristo o a Cala Millor, tra le più belle spiagge dell’Isola di Mallorca. Questa è la la vacanza ideale insieme alla lettura di tutto quello che mi capita e trovo interessante.

Torniamo a Gabriella Carlucci – L’Europa è una “Europa”. Che cosa manca secondo te?
L’ Europa si regge solo su un pilastro, cioè quello della “Europa Economica”, peraltro incompleta ed asimmetrica.Avere sostituito alla prospettiva dell’Europa degli Stati quella dell’Europa intergovernativa è la più evidente dimostrazione che il progetto europeo si è ripiegato su se stesso, ed a ciò ha contribuito la non approvazione della Costituzione Europea.Il problema piu’ importante oggi è  pero’ quello dell’Unificazione del debito e del mantenimento dell’euro. Non vi può essere però una moneta unica con debiti separati, perché questo squilibra i bilanci e determina un indebitamento progressivo dei paesi in difficoltà, determinando così un circolo vizioso: per restare nell’euro i paesi troppo indebitati devono porre in essere misure restrittive che impediscono lo sviluppo e quindi non consentono di ripianare il debito.Oggi i più illuminati economisti parlano di unificazione del debito e istituzione di un’agenzia di rating commune. L’emissione di un debito comune con un tasso unificato e un rating europeo consentirebbe di azzerare le differenze di tasso che oggi sono insostenibili pero’,come dicevo prima,va risolto il problema dell’Europa politica che non c’è,con una politica della difesa, una politica dei flussi  migratori ,una politica estera comune. Le strutture europee dovrebbero superare la soglia del mero coordinamento, che andrebbe effettuato per le quote che resterebbero di spettanza dei singoli stati, ma si dovrebbe dar luogo ad organismi direttamente operativi, pluricomposti (nel senso della provenienza) dagli stati del cerchio che dà vita al programma.Quanto detto non è una mia riflessione ma il risultato di studi condotti dai piu’ importanti Think Tank Europei che cercano soluzioni per far funzionare meglio l’Unione Europea e rafforzarne il ruolo nel mondo

Tu sei il direttore del Festival del Cinema Italo-Spagnolo di Palma di Maiorca, come è perché nasce?
Nasce dalla mia  volontà e di Vincent Russo, presidente della Fondazione Culturale  Miff, di Palma de Mallorca ,di cui faccio parte anche io, di realizzare un evento cinematografico di rilievo internazionale dedicato al cinema italiano, con l’obbiettivo di farlo conoscere e venderlo al mercato spagnolo e internazionale. Ho scelto  Mallorca, un’isola bella da tutti i punti di vista e infatti meta di un turismo internazionale elitario e non, perché le Baleari sono molto amate dagli italiani e registrano durante tutto l’anno numerose  presenze di connazionali. Gli italiani presenti permanentemente nelle sole Baleari sono 23.000, la terza comunita’ per numero di presenze dopo tedeschi e inglesi. Mallorca per me rappresenta un modello di organizzazione turistica da esportare e infatti durante il festival organizzo incontri tra regioni e comuni italiani e le istituzioni mallorchine,per studiare le esperienze spagnole di successo

L’Italia, la Gran Bretagna e la Spagna, culture diverse ma cosa le unisce e cosa le divide a livello sociale e culturale?
Analizzerei innanzitutto le enormi differenze tra Italia e Gran Bretagna:nel Regno Unito la società è davvero multietnica e  sono rari razzismo e omofobia; le tasse le pagano tutti e l’evasione è punita davvero, perfino con il carcere. E tutti, proprio tutti  si mettono in coda per qualsiasi cosa. E in fila restano ordinati e pazienti, senza fare furbate per scavalcare prevaricare…insomma in quel paese la vita è dura, ma è quella che ti aspetti: tra i politici chi sbaglia paga e si dimette, c’è un sano nazionalismo orgoglioso, la gente si lamenta di meno e, soprattutto,  anche se con qualche eccezione, non si è faziosi per principio.I genitori non sono per principio dalla parte dei figli nel confronti degli gli insegnanti o delle istituzioni,le donne possono andare in TV anche se hanno le rughe e i capelli bianchi, le opportunità vengono date realmente a tutti  perché la società è basata sul merito.Insomma la Gran Bretagna  è un posto normale, mentre  l’Italia è un’emergenza continua. Le differenze tra Italia e Spagna sono minori,davvero descriverei I nostri popoli come gemelli eterozigoti. Gli spagnoli pero’dimostrano una minor abitudine a “piangersi addosso” e c’è una maggiore attitudine a rimboccarsi le maniche.Adoro la concezione del tempo degli spagnoli:da noi la mattina inizia alle 6, la mañana non si sa bene quando inizi, e peraltro mañana significa anche domani,e questo la dice lunga sull’indefinitezza del concetto di mattina. L’ora di pranzo è alle 15 e la cena alle 22. È tutto spostato in avanti rispetto all’Italia perché lo spagnolo è un popolo allegro e socievole, quando inizia la noche, cioè quando noi andiamo a dormire, gli spagnoli escono e vanno al bar, dove bevono rigorosamente in piedi, con gli amici. Per il resto davvero molte similitudini, come in Italia la famiglia svolge un ruolo centrale, come istituzione che produce welfare e distribuisce reddito e servizi. Come e forse più degli italiani gli spagnoli sono  religiosi e praticanti, le loro chiese alla domenica sono affollatissime. Per concludere noi italiani abbiamo tanto in comune con gli spagnoli e pochissimo con gli inglesi, forse I nostri figli, che studiano all’estero e viaggiano tanto, sapranno fare la sintesi del meglio di queste culture.

(sin.) Milly, Anna, il padre Luigi e Gabriella

Nel tuo importante ed interessante  curriculum ci sono tante esperienze, quale per te la più appassionante e socialmente utile?
Sicuramente fare il Sindaco ti mette di fronte a delle responsabilità importanti, sei direttamente coinvolto nella vita dei tuoi cittadini e anche se oggi la scarsezza delle risorse economiche e l’enorme burocrazia sono un grande impedimento alla realizzazione dei bisogni ,anche i più impellenti,fare il sindaco è davvero un’esperienza socialmente utile ed estremamente formativa.A mio giudizio bisogna devolvere non solo alle Regioni, come chiedeva la riforma costituzionale di Renzi e prima ancora quella di Berlusconi, ma anche ai comuni alcune competenze  e parte delle tasse dei suoi cittadini cosi’ da permettere agli amministratori di rispondere velocemente alle esigenze locali. Inoltre è necessaria la sburocratizzazione e semplificazione normativa e amministrativa per ridurre i tempi e gli oneri regolatori, accrescere la competitività e dare certezza dei diritti ai  cittadini e alle imprese.

Deputata, Sindaca e adesso?
Sono candidata alla Camera dei Deputati per il Collegio Europa nel Centrodestra, mi piacerebbe essere rieletta al Parlamento Italiano per mettere a frutto l’esperienza maturata in questi cinque anni di lavoro all’estero in cui mi sono occupata di internazionalizzazione delle nostre aziende ,ho divulgato la cultura italiana facendola diventare un mezzo potentissimo per rafforzare il marchio “Italia”, ho capito cosa altro serve per promuovere e tutelare il “Made in Italy”,vorrei realizzare un Desk Italia,messo a disposizione di tutti gli italiani che vivono all’estero,e con l’aiuto delle nuove tecnologie e di internet è semplice da attuare,in cui ricevere le istanze dei connazionali e,in collaborazione con le segreterie politiche dei paesi del collegio Europa,dare risposte.

Politicamente che differenza c’è fra la deputata e la sindaca?
Il sindaco deve assumere delle iniziative in proprio, anche se naturalmente deve sempre renderne conto alla sua maggioranza. Il Deputato deve sostenere col suo voto o le sue iniziative parlamentari, l’azione del Governo. Come dicevo prima, il ruolo del sindaco obbliga ad un’assunzione di responsabilità diretta.

La politica “si sente e si fa?” oppure  si “fa solo?”
Io sono un’idealista, ho sempre fatto politica perché volevo cambiare lo stato delle cose e, come nel caso del Sindaco, cambiare in meglio la vita degli abitanti del mio Comune.

Oggi  quanto  e come “deve” essere differente un politico?
Credo che oggi come ieri un politico debba possedere :intelligenza,cultura,equilibrio personale.Senza queste doti non riuscirà a realizzare nessun obbiettivo e queste doti lo rendono comunque diverso da chi fa politica per interesse personale.

Le regole del “Principe” di Macchiavelli sono sempre valide anche oggi?
L’attualità di Machiavelli sta nella sua capacità di tralasciare qualsiasi momento ideale e nel constatare la realtà della storia : le cose non vanno più descritte per ciò che dovrebbero essere, ma per come in realtà sono.Queste “regole” andrebbero seguite anche oggi, penso proprio alla campagna elettorale, un momento in cui si fanno tante promesse che difficilmente potranno essere realizzate

Mi piacerebbe che tu rivolgessi un tuo messaggio agli italiani nel mondo per questo nuovo anno.
Credo nel nostro Paese, nelle sue enormi risorse culturali ed intellettuali, nella sua capacita’ di lasciare alle spalle le delusioni e di ripartire con forza per raggiungere l’obbiettivo di uscire definitivamente dalla crisi e dare a tutti le possibilità di un futuro. Anche gli italiani che vivono all’estero sono coscienti che il nostro Paese possa fare questo salto di qualita’ e vorranno dare il proprio contributo partecipando al voto delle prossime elezioni politiche. Infatti ,una migliore reputazione dell’Italia nel mondo non puo’ che accrescere le possibilità di tutti,anche e direi soprattutto di coloro che vivono all’estero.