MARILENA DEL LUONGO – ITALIANA MANAGER A MADRID La sua importante carriera da Napoli alle grandi aziende Ikea e Apple

Intervista di Paola Pacifici

Marilena  arrivi in Spagna, quando e perché? Nel 2007 arrivo  in Spagna , a Barcellona, con mio marito e nostro figlio di 4 anni e mezzo all’epoca, come Expat per Ikea , azienda per cui ho lavorato 14 anni circa,  di cui quasi  10 per Ikea Italia, soprattutto a Roma e 4 per Ikea Iberica. Avevano bisogno di un Sales Manager con molta esperienza per il negozio di L’Hospitalet, a Barcellona, soprattutto esperienza nel  gestire un ampio gruppo di venditori  e altissimi  volumi di vendita. Avevo accettato questa sfida per fare un’esperienza lavorativa internazionale e, con la mia famiglia ,decisi  di lanciarmi  in quest’avventura.

La tua laurea in “Lingue orientali” all’università di Napoli ti porta a scegliere che lavoro? In realtà io ho studiato Lingue perché avevo una buona predisposizione ad apprendere le lingue  e perché pensavo di poter lavorare alla comunità Europea o insegnare, che era ciò che mi piaceva davvero fare. Dopo vari concorsi non andati a buon fine per cercare di entrare alla Comunità Europea, ho preso diverse abilitazioni per tutti i gradi di insegnamento in Italia e , per un certo periodo ho anche insegnato sia nelle scuole elementari sia nella scuola media, facendo alcune supplenze. Poi, avendo degli amici che erano nell’ambito del Retail, decisi per caso di provare ad andare a fare degli colloqui di lavoro, nel 1989 era l’epoca in cui ci fu il boom delle grosse superfici della grande distribuzione e cercavano giovani laureati da avviare alla carriera di Dirigente. E così è iniziata circa 28 anni fa la mia carriera nel mondo del Retail.

Nel tuo importante curriculum ci sono molte esperienze lavorative, quale  quella che per te è la più significativa? Non posso sceglierne solo una , diciamo che tutte mi hanno portato esattamente dove sono adesso e ciascuna e’ stata fondamentale per  la mia crescita professionale. Ho iniziato in Carrefour, che mi ha dato le basi per entrare in questo mondo, i francesi sono stati i  pionieri nella grande distribuzione , quella che viene comunemente chiamata GD e GDO. In trenta anni di presenza sul mercato la GDO è mutata negli approcci decisionali e progettuali che sono alla base per realizzare un centro commerciale. Sul mercato globale sono presenti diverse categorie di centri, sia nella tipologia di punti vendita presenti, sia nel bacino d’utenza attratto. L’esperienza in Carrefour mi ha dato le basi necessarie per capire profondamente il mondo del Retail, come si fa funzionare un grosso punto vendita, da tutti i punti di vista, commerciale, logistico, umano, capire i comportamenti del cliente , come e’ composto un assortimento,il merchandising, marketing etc etc. Fondamentale e’ stata anche e soprattutto  Ikea, diciamo l’esperienza piu’ importante per me ,un’azienda fondata su valori che determinano il modo di lavorare delle persone che ne fanno parte,un’azienda che mi ha permesso di crescere professionalmente esercitando una leadership basata sull’esempio, sull’umilta’ e sulla forza di volonta’,sulla collaborazione e sul coraggio  di essere differenti.Un’azienda straordinaria  , di cui ho avuto la fortuna di formar parte e dove conservo ancora moltissimi amici per tutta la vita. L’azienda che mi sta dando l’esperienza piu’ significativa e mi ha fatto crescere prima come persona e poi come leader e’ l’azienda attuale, Apple Retail , sono molto fortunata a far parte di questa azienda straordinaria che mi sprona ad essere migliore ogni giorno, come persona prima ancora che come leader . E’ un’azienda che possiede dei valori corporativi straordinari, che privilegia l’empatia con i clienti e l’intelligenza emozionale con i collaboratori, che crede fermamente nel rispetto dell’ambiente e la tutela ambientale,nella diversita’, nell’inclusione,nella responsabilita’ dei fornitori,  sviluppa un’attenzione ai diritti umani che consente ai dipendenti di diventare azionisti .

Il mondo lavorativo è stato in mano degli uomini, anche se oggi sembra che le cose siano migliorate, ma per te, il tuo inserimento è stato difficile? Sono assolutamente d’accordo sul fatto che e’ stato in mano agli uomini , anche se devo dire che io non ho avuto grandi difficolta’ ad inserirmi in un mondo di Leadership al maschile in nessuna delle aziende in cui ho lavorato, anzi, direi il contrario. E’ vero pero’ che e’ un mondo ancora in mano agli uomini, dove soprattutto nel management team la partecipazione femminile e’ ancora molto bassa, anche se Ikea ed Apple costituiscono un’eccezione perché sono aziende, invece, che si preoccupano molto per ottenere pari opportunita’ e non discriminazione, per me  sono un modello aziendale da seguire e molto avanti su questo argomento.

Sei indubbiamente una “donna in carriera”, dopo aver lavorato, sempre con incarichi prestigiosi, in IKEA, oggi sei un Leader in una importante azienda che in Spagna ha un suo grande mercato, nella Apple Retail, che cos’è? Sono Responsabile di uno degli Apple Store di Madrid,   mi occupo di supervisionare tutte le attività del Apple Store , di formare e motivare i team dedicati alle vendite, all’assistenza tecnica, alle aziende e al training, perché diano il meglio nel coinvolgere i clienti e ottenere grandi risultati. Sono una appassionata della tecnologia e coltivo l’ entusiasmo di sviluppare i nostri collaboratori, incoraggiare la loro crescita professionale affinché possano far vivere ai nostri clienti la migliore esperienza d’acquisto e possano essi stessi vivere in uno straordinario ambiente di lavoro.

Il cliente di oggi quanto è cambiato nel tempo e secondo te, quanto ed in che cosa cambierà? Il rapporto tra negozi online e vendite in-store, la crescita del mobile shopping, l’evoluzione dell’esperienza di acquisto: molte sono le variabili che hanno contribuito a modificare il ruolo e le abitudini del singolo consumatore. Le aziende produttrici e distributori  sono chiamati a nuove sfide e le tecnologie giocano un ruolo importante. Il tema è complesso. Non importa se si vende il pesce al mercato, si ha un piccolo negozio di alimentari o ci si avvale solo del canale online per vendere i propri prodotti; costruire delle relazioni con i clienti che cominciano ancora prima dell’acquisto e si estendono ben oltre questo momento rappresenta la chiave per trarre il massimo valore da ogni singolo cliente.Oggi, l’avvento del digitale ha cambiato estremamente le dinamiche e le discussioni sembrano aver accantonato il concetto di “viaggio del cliente” spostandosi verso l’idea di un “viaggio digitale”. Oggi i clienti possono scegliere tra un varietà enorme di punti di contatto per i propri acquisti o per interagire con un’azienda, tuttavia, ogni singola interazione rappresenta “momento” unico all’interno di un’esperienza personale anch’essa unica nel rapportarsi all’azienda. Nel futuro ci saranno cambiamenti ancora piu’ radicali nel commercio al dettaglio, le opzioni di acquisto mobile saranno infinite, magari non si uscira’ di casa per andare in un negozio fisico, grazie ai Big Data i consumatori saranno aiutati a fare shopping prevedendo, per esempio, quale cappotto indosserai dopo l’autunno, l’esperienza di shopping sara’ sempre di piu’ personalizzata .

La Marilena  moglie e madre  com´è? Cosa le piace fare, come passa il suo tempo libero, cosa avrebbe voluto fare, che genere di film ami vedere, cosa ti fa arrabbiare e cosa ti rende felice? Io passo moltissime ore al lavoro , lavoro sia in negozio che da casa e sono sempre “connessa” , devo dire grazie a mio marito che mi ha sempre sostenuto perche’ non e’ stato facile ne’ lo e’ , l’organizzazione e la logistica sono fondamentali nella nostra famiglia, il loro sostegno e’ stato decisivo. Come madre e moglie non sono sempre presente , neanche come amica, per cui ho puntato sempre più alla qualità che alla quantità. A dispetto di tutte le ore che dedico al mio lavoro, io per la mia famiglia e per i  miei  amici o familiari ci sono sempre e ci sono quando hanno veramente bisogno di me ,ci sono per ascoltare e troveranno in me sempre una amica vera che sa ascoltare e consigliare . Pero’ nutro la mia anima con momenti di solitudine , ho un fortissimo bisogno di momenti solo per me, per volermi bene e prendermi cura di me, mi piace moltissimo leggere, ascoltare la musica,andare per musei, vedere le mie amiche , sudare i social network, andare al cinema, andare a ballare  e poi sono una grande sportiva , mi alleno 5 volte a settimana, corro, nuoto, faccio pesi ed ho un gruppo di amiche con cui ci alleniamo e ci divertiamo moltissimo. Io devo avere ogni  giorno  una piccola isola di tempo e spazio solo per me, faccio anche meditazione e mindfullness per pochi minuti al giorno per coltivare una più piena presenza all’esperienza del momento, al qui e ora. Questo approccio ci chiede e ci insegna a non respingere e a non negare la dimensione delle esperienze negative della vita ma a farne motivo di crescita e persino di creatività. Io dico sempre che bisogna decidere , ogni giorno, con consapevolezza, di essere felici, ogni giorno possiamo trovare nelle piccole semplici gioie quotidiane , magari inaspettate, un motivo per essere felici! Un caffè con un’amica in una giornata complicata, un piccolo acquisto di qualcosa molto desiderato , una birra con dei colleghi subito dopo il lavoro e prima di scappare a casa , ecco queste sono le cose di cui bisogna essere felici quotidianamente e cui bisogna   prestare attenzione, ma in un modo particolare, con intenzione, e pensando al momento presente.

Quale frase ripeti più spesso a tuo figlio? Lorenzo ha 14 anni. Never give up! NON MOLLARE MAI. Ci sono momenti in cui vorremmo arrenderci e mollare i nostri obiettivi, ma è proprio in questi momenti che forgiamo la nostra esistenza: sapere come affrontarli può fare la vera differenza. Non c’è nessuno che ti svelerà come devi vivere o qual è lo scopo della tua vita, lo devi scoprire da te, così come devi scoprire il modo migliore per raggiungerlo. Per farlo non puoi startene a guardare o ad aspettare, devi uscire là fuori e provare finché non avrai trovato la tua strada. Niente scuse!

Un marito italiano che lavora nel settore dei prodotti italiani. E quindi l’Italia è sempre presente  nella vostra vita spagnola? Sempre! Antonio si occupa di rappresentare sul territorio spagnolo diverse aziende italiane settore del food ma anche di altri settori e quindi viaggia spesso per incontrare clienti e fornitori. Le aziende italiane da lui rappresentate nel settore gastronomico sono tipiche pugliesi, della sua terra, ed offrono un ampio assortimento di prodotti saporitissimi che fanno la felicita’ di tutti gli invitati della nostra casa! L’Italia e’ sempre presente con il cibo e la gastronomia, ovviamente cuciniamo quasi sempre italiano. Abbiamo anche un ampio gruppo di amici della Comunità italiana a Madrid con cui organizziamo cene, bazar, escursioni e feste con i nostri figli. Io ho anche un gruppo di colleghi italiani che lavorano e vivono in Spagna e per lavoro sono sempre in contatto con i colleghi italiani, mi piace ritrovarmi con loro e parlare delle nostre tradizioni e radici comuni.

Tu sei napoletana. Cosa hai portato e porti della tua bella Napoli a Madrid? Sono napoletana, si! Che ho portato a Madrid della mia bella Napoli? Beh ….a parte la pizza e i piatti napoletani che mi diverto a cucinare per amici e colleghi che sono molto apprezzati, e che insegno anche a cucinare … Sai, c’e’ molta affinità sia tra il dialetto napoletano/ lingua spagnola  che negli usi  e costumi poiché la dominazione spagnola in italia e’ durata quasi tre secoli ed il Regno delle due Sicilie nell’Italia Meridionale ebbe Napoli come una delle due capitali. Siamo differenti pero’ anche molto simili nel modo di affrontare la vita quindi… cosa porto della mia città? Proprio questo modo fatalista di affrontare le difficoltà quotidiane, la spensieratezza tipica del carattere dei napoletani, quel sorriso leggero nell’affrontare la vita, la passione ed il carattere forte, l’amore per la musica, il canto ed il ballo, la generosità d’animo e la  predisposizione al mutuo soccorso, l’empatia e l’intelligenza emozionale, quella agilità mentale tipica partenopea, la caparbietà’ e la tenacia propria di chi non si vuole rassegnare ad essere incasellato come “nullafacente e dedito all’ozio” (classica  etichetta che si affibbia a tutti i napoletani).

Marilena con il figlio Lorenzo a Lisbona

Marilena con Lorenzo ed il marito Antonio