Roberto Pizzamiglio il dottore dei “belli” nel mondo A Marbella, in Spagna, il medico italiano cura la bellezza

Roberto Pizzamiglio Dottor Roberto, che cos’è la chirurgia estetica? La Chirurgia Estetica è una disciplina chirurgica trasversale. È nata prima ancora di essere “affiliata” ufficialmente alla Chirurgia Plastica Ricostruttiva anche se ne condivide i principi e le tecniche chirurgiche. Dico trasversale in quanto ogni area che trattiamo rientra nel campo di specialità diverse. Ad esempio la chirurgia delle palpebre sconfina nell’Oculistica, la chirurgia del naso o del viso è molto affine a quella dei chirurghi Maxillo Facciali od Otorinolaringoiatri e cosí via. Il fine è comunque quello di ricreare un’armonia non ottenuta dalla natura o persa durante il processo di invecchiamento. È una chirurgia molto fine e ricca di importantissimi dettagli che devono essere gestiti quasi maniacalmente. Allo stesso tempo è estremamente tecnologica: i progressi tecnici che migliorano continuamente le Chirurgie in generale, vengono immediatamente applicati alla Chirurgia Estetica.

Direttore e consulente scientifico dei corsi di Formazione per Silhouette, cosa sono? Nel 2005 ho contribuito a portare in Europa un tipo di sutura per il Lifting del viso per la chirurgia mini invasiva prodotta negli USA. Da quel momento sono diventato consulente scientifico per la ditta che diventó proprietaria a livello mondiale di queste suture. Organizzo corsi e partecipo a congressi in tutto il mondo per insegnare questa tecnica. È comunque una sutura da applicare con tecnica chirurgica, anche se mini invasiva. Nel frattempo la Medicina Estetica diventava sempre più popolare con un aumento esponenziale di tecniche e pazienti. Esisteva quindi la necessità di creare una sutura per il sollevamento dei tessuti senza intervento chirurgico adattato ai Medici Estetici. Nel 2011 utilizzai l’esperienza di queste suture con coni e inventai le suture Silhouette Soft destinate a colleghi senza esperienza chirurgica. Sono realmente orgoglioso di questo in quanto la sutura negli ultimi anni è diventata una pietra miliare nelle tecniche non invasive. Viene utilizzata ormai in 74 paesi nel mondo e sono più di 300.000 i pazienti trattati.

Un curriculum impressionante per le tante esperienze e specializzazioni, quale ti è la più vicina? Nella Chirurgia Estetica esistono molte tipologie d’interventi, anche molto diversi tra di loro. La mia storia è sempre stata caratterizzata dalla ricerca del minor trauma possibile. Per questo motivo già agli inizi degli anni ’90 fui tra i pionieri della liposuzione ad ultrasuoni, poi del peeling chimico profondo per il ringiovanimento della cute e delle tecniche di chirurgia mini invasiva del viso come il Lifting Endoscopico. Tutt’oggi la ridotta invasività, il recupero post operatorio veloce ed il miglior risultato possibile sono i tre cardini sui quali si basa la mia attività di Chirurgo Estetico.

La tua tesi di Specializzazione “La Liposcultura ultrasonica versus la chirurgia biliodigestiva nelle grandi obesità: uno studio comparativo”, qual è la tua teoria? Erano i tempi in cui la Liposcultura Ultrasonica stava rivoluzionando il settore delle liposuzioni e feci uno studio sperimentale all’Università di Pavia per la tesi di specializzazione per comparare gli effetti del dimagramento in obesi sottoposti a bypass bilio-digestivo con quelli sottoposti ad asportazione adiposa con tecnica ultrasonica. Sempre nell’ottica di studiare scelte chirurgiche meno aggressive anche in casi non propriamente estetici.

Come è cambiata  la chirurgia estetica? Ho avuto la fortuna di iniziare la mia attività quando la Chirurgia Estetica era ormai considerata una disciplina scientifica togliendosi di dosso quell’aura di empirismo che ebbe fino agli anni ’80. Il merito fu del Professor Ivo Pitanguy che standardizzó molte tecniche chirurgiche. Conobbi il professore nei miei frequenti viaggi in Brasile. Nessun chirurgo è perfetto, però ho sempre creduto che fosse meglio imparare i difetti dei migliori. Quindi ho spesso bussato alla porta dei migliori al mondo e mi è sempre stata aperta. Questa è stata una lezione di umiltà che mi ha sempre seguito nella mia attività.

Oggi  sei famoso, ed eserciti all’Hospital Quironsalud di Marbella? Le tue clienti cosa ti chiedono di più? Mi occupo di tutta la Chirurgia Estetica ma sono piuttosto richiesto per chirurgia del viso e del seno. La quasi totalità delle pazienti arriva allo studio perché hanno visto l’intervento di un’amica o di una conoscente. La cosa mi fa sempre molto piacere perché significa che il risultato ottenuto ha centrato le aspettative della/del paziente.

La chirurgia estetica rivolta agli uomini quanto e come è cresciuta, cosa chiedono? Il numero dei pazienti maschili è cresciuto negli ultimi anni ed ora si è assestato intorno al 20%. Le richieste più comuni nei pazienti giovani sono il naso, la liposuzione o correggere la ginecomastia. In pazienti più maturi la blefaroplastica ed il lifting del viso sono in deciso aumento.

Le donne spagnole e le donne italiane, in quanto hai uno studio in Italia, voglione essere “BELLE” in eguale maniera? Le donne spagnole o italiane hanno in comune la bellezza mediterranea. Le richieste e la tipologia dell’invecchiamento sono simili. Vivendo a Marbella ho molte pazienti che provengono da altri paesi con caratteristiche somatiche molto diverse. Mi riferisco ai Paesi Nordici, dell’Est Europeo, Medio Oriente e Asia. In questi casi sia le tipologie degli interventi sia i canoni di bellezza devono essere adeguati.

Che cos’è per te Roberto la “bellezza” e per il Dottor Pizzamiglio? Per quanto mi riguarda, la bellezza nelle persone è la sintesi di caratteristiche uniche per ogni individuo. Quando tutti gli elementi sono in armonia, io vedo la vera bellezza. Per questo motivo non esistono per me icone di bellezza standardizzate da riprodurre o raggiungere ad ogni costo. Anche nella programmazione degli interventi chirurgici la parte più impegnativa è quella di riuscire ad ottenere il meglio da ogni situazione e che il risultato sia in perfetta armonia con tutto il resto. Per me la bellezza come uomo o come chirurgo è una qualità che deve essere valutata a 360º.

Un “buon chirurgo estetico .. è“ Un buon chirurgo estetico deve avere buon senso, buona abilità chirurgica, buon gusto estetico, essere paziente e, soprattutto, amare profondamente questa professione.

Girando per il mondo, operando come consulente scientifico per presentare le nuove tecniche, cosa porti dell’Italia nel tuo mondo personale?Credo di trasmettere “italianità” costantemente, a partire dal mio cognome, che nessuno all’estero riesce a pronunciare correttamente. Tempo fa nei congressi quando dovevo presentare la mia relazione, tentavano di dire il mio cognome due o tre volte, giusto il tempo che impiegavo ad arrivare al microfono e togliere d’impaccio il moderatore. Ora, che mi si vede spesso, viene pronunciato abbastanza bene. Per un chirurgo estetico, essere italiano è un valore aggiunto. È forse uno stereotipo, però tutti sanno che il buon gusto e la bellezza è scritta nei nostri geni.