“La Società italiana Beneficenza” La Presidente Valeria Marconi: "La S.I.B. è un Abbraccio per gli italiani bisognosi in Spagna. NOI CI SIAMO!!"

Intervista di Paola Pacifici

Intervista di Paola Pacifici

Presidente della Società Italiana di Beneficenza  a Madrid, eletta recentemente. La S.I.B. è?

La S.I.B. è  un abbraccio, come rappresentato dal logo, verso gli italiani che si trovano in situazione di disagio.  Così come un abbraccio ha una durata breve ma può essere di grande conforto, ecco che i nostri interventi arrivano prevalentemente in caso di contingenze acute e consentono ad individui e famiglie di affrontare momenti critici, passaggi di vita, stati di vulnerabilità. Sentiamo il bisogno, in questa fase iniziale, di ripartire dalle parole che sono importanti.  Ho volutamente fatto uso del termine “individui” evitando la parola “assistiti”, Dire “Assistito” evoca passività stasi e quest’idea va definitivamente superata in un contesto mondo  con i pro ed i contro di una ‘società  liquida’ per dirla con Bauman dove tutto può  cambiare in meglio o in peggio da un momento all’altro…pandemie, problemi idrici, crisi economiche, climatiche, guerre, non necessariamente in quest’ordine… Anche ‘Intervento ‘ è  preferibile a “beneficenza” . Le persone vanno affiancate nella fase critica del bisogno,  dell’instabilità,  avendo  l obiettivo di favorire il recupero di una propria  autonomia compatibilmente con la situazione oggettiva in cui si versa, con le potenzialità  che si hanno e le possibilità  che una società civile ben organizzata può  offrire.  (La nostra assistente sociale Ana si interfaccia con gli enti del territorio spagnolo preposti alla tutela dei cittadini  in difficoltà e  dialoga con  il consolato italiano in situazioni  puntuali). Il termine “Beneficenza”, nonostante l intrinseca nobiltà del suo significato, può suggerire una verticalità,  un’  elargizione unidirezionale dall’alto … La “Solidarietà”, infine, suggerisce un circolo virtuoso più  democratico e coinvolgente : dare, ma soprattutto, fare insieme.  La solidarietà  evoca un intreccio di mani, un incontro tra vite diverse dove la diversità  è  un valore e le storie, non sempre facili, non sempre lineari, restituiscono comunque l idea di  soggetti  in vario modo attivi, consapevoli e partecipi del proprio percorso di riscatto ed è  già  capitato che chi sia stato sos tenuto diventi sos tenitore! In conclusione la solidarietà  coniuga la diversità di condizioni e mezzi col valore assoluto della dignità perseguendo il difficile obiettivo di un’ eguaglianza.

Attualmente quanti italiani sono assistiti dalla vostra associazione e che tipologia hanno?

Il numero degli assistiti sta aumentando negli ultimi anni. Verosimilmente risente di tutte le crisi sociali economiche e politiche che  hanno investito recentemente il mondo e, segnatamente, alcuni stati del sud America. L’elenco dei nominativi è riservato ma scorrendolo si nota la maggioranza di nomi spagnoli. Accanto ad italiani di lingua e cultura italiana, aiutiamo italiani dal mondo. Lo ius sanguinis conferisce infatti il diritto di richiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi possa dimostrare di avere un’ascendente italiano, molte persone fuggono da condizioni di precarietà economica di varie realtà sudamericane e cercano rifugio in Europa. Aiutiamo decine di persone ogni anno, Alcune con problemi di salute, diverso grado di istruzione, situazioni familiari difficili per la presenza di disabili, precarietà  del lavoro, difficoltà  a trovare un alloggio, pagare l’affitto, fragilità mentale in alcuni casi qualcuno ha trascorsi di dipendenza da sostanze, per molti di loro il pericolo è quello dell’emarginazione. Ricordo anche la segnalazione di un detenuto a cui servivano le cose più basiche… Per quanto riguarda l’età,  abbiamo incontrato ogni tipologia: dagli adolescenti agli anziani, passando per padri e madri di famiglia con bimbi piccoli. Quasi tutte queste persone chiedono solo lo stretto necessario ed hanno un grande pudore nel farlo. Tornando a casa dopo le riunioni sui casi  spesso portiamo con noi la preoccupazione, a volte un frustrante senso di insufficienza… per fortuna anche la  speranza.   

Come sono cambiate le necessità  e i “bisognosi” da quando nacque 120 anni fa?

Oggi non possiamo non considerare bisogni primari, accanto alla nutrizione, ad un alloggio, quello ai trasporti e alla comunicazione. Per il resto la salute e l’età  restano le condizioni che maggiormente penalizzano e rendono i soggetti più vulnerabili e bisognosi. 

Presidente le sue esperienze lavorative quali e come sono importanti per il suo nuovo ruolo?

Il nostro percorso ci plasma ed il lavoro spesso è  talmente totalizzante che in alcune fasi della nostra vita ci identifichiamo con la professione specie se c’è  un importante coinvolgimento emotivo .è accaduto anche a me. Ho fatto studi umanistici: una laurea in giurisprudenza con alcune esperienze che ricordo come nitide e stimolanti un viaggio a Bruxelles dove si parlò di Europa e  di moneta unica …un altro in un carcere modello dove la funzione retributiva della pena lasciava spazio alla crescita personale e professionale con permessi di lavoro, giornalismo, studio ecc. Prima ancora la  maturità  magistrale come gran parte dei miei parenti, da parte materna, tutti insegnanti. A 25 anni entrai di ruolo alla primaria come vincitrice di concorso,  23 anni di insegnamento sono stati una palestra unica. Alcuni visetti, alcune storie non li dimenticherò.  Lavorare coi bambini mi ha aiutato a capire anche gli adulti: siamo più semplici di quanto crediamo e certe dinamiche si ripetono. Insegnando ho imparato che, per fortuna, o meno, la vita mischia le carte e la realtà  spesso smentisce i pregiudizi… un esempio: l’ alunno con le migliori capacità  in assoluto che spiccava su tutti era figlio di un tossicodipendente morto per overdose che, oltre ad un vuoto incolmabile, aveva lasciato un’importante eredità di bei momenti con i suoi figli come la raccolta dei frutti in giardino, alcune canzoni di Pierangelo Bertoli… La mia storia alla fine è normale ma le tante storie incontrate mi hanno dato qualcosa. Da giovane ero sognatrice, idealista da sempre, sempre ho avuto un’inclinazione verso temi sociali: mi incuriosisce la varietà di culture nel mondo, mi affascina la geopolitica, finisco per tempestare di domande l’autista nigeriano che ha vissuto la storia narrata dal film di Garrone… tutto questo restava a livello di documentari, seminari, la maternità ha acceso un senso di responsabilità, la voglia di portare il mio granello di sabbia per ricambiare il dono della vita, aggiungendo, così, senso alla vita. . In Italia ho collaborato per anni come volontaria, di volta in volta in progetti diversi, per l’organizzazione di vari eventi tra cui alcuni concerti e due mostre d’arte allo scopo di  raccogliere fondi per alcune associazioni o per sensibilizzare i giovani sui temi della prevenzione dalle dipendenze o sulla tutela della propria salute in generale. Penso a questa nuova fase come alla naturale prosecuzione di un cammino emozionante iniziato in Italia tanto tempo fa.  Con l’aiuto degli “amici della Sib” cercheremo di facilitare incontri virtuali e reali tra persone e speriamo di agevolare occasioni per chi fatica a trovarne. L’esperienza di coloro che mi hanno preceduta è, in questo senso, preziosa ed imprescindibile. 

Il “Progetto Etiopia”, “Il laboratorio  Femminile” in Messico, La “Fondazione Veronesi” e il “Camper del Sole”… Tutto volontariato e…?

…Volontariato ed emozioni grandi e sfide al cortisolo il cui ricordo però ancora nutre! Contrattempi, imprevisti, creatività, sinergie improvvisate che funzionano, quanti incontri, quanta vita. Le prime due esperienze furono due concerti che videro, il primo, la partecipazione di 850 spettatori a teatro con anche coreografie, poesie e contestuale mostra di scultura e pittura. Il secondo evento fu in una splendida arena sotto mura medievali con 1000 spettatori. Ciascuno di questi due progetti richiese due mesi di lavoro intenso ma, alla fine, la soddisfazione spazzò via lo stress e i proventi sostennero iniziative valide in Etiopia, in Messico e nel mio paese.  Esse furono implementate da persone esperte appartenenti ad un sindacato e ad una associazione assolutamente seria che da tempo opera in Africa. Poi segui’ un altro evento con l orchestra del conservatorio di Fermo a Natale con i pezzi del concerto di capodanno di Vienna  in un teatrino gioiello da meno di 300 posti .i miei figli, vivaci, durante le prove giocavano a nascondino… Un bel ricordo che emoziona ancora oggi ..  La partecipazione alle tante  splendide  iniziative della Fondazione Veronesi a Milano e Venezia e il coinvolgimento come volontaria per alcuni anni sono percorsi che nacquero da una fase di cura e da una lettera che scrissi al grande Umberto dopo aver letto alcuni dei suoi libri: ho ancora la pelle d oca se ripenso a me stessa aprendo la cassetta della posta e trovando quella busta col mio indirizzo manoscritto… Mi scrisse il 31 dicembre! La lettera si concludeva con “…lei sa dove trovarmi”. La conservo come una reliquia laica preziosa!

Presidente, tornando alla S.I.B., che ha partecipato recentemente a “Passione Italia”, grazie ai vostri volontari. Un grande successo?

Penso proprio di sì!  Ancora una volta un grande successo. Una sinergia con la Camera di Commercio Italiana in Spagna (di cui Marco Pizzi è presidente e Michela dell’Acqua direttrice) e con la comunità  italiana a Madrid che funziona ogni volta! Ringraziamo quanti ci hanno sostenuto scegliendo il nostro servizio bar e ristorazione!  Ringraziamo Nicoletta Negrini per la fornitura gratuita dei suoi prodotti che incontrano il gradimento di chi si rivolge al nostro stand in cerca dei sapori italiani! È stato un momento di grande impegno fisico in team che ha dato i suoi frutti in termini di raccolta ma soprattutto in fatto di conferma di quanto si può fare con l apporto di ciascuno, tanto o poco, ognuno quel che può  se e quando può.  Che bello e che bei ricordi: tanta stanchezza, ma pure si canta e si balla quando il ritmo risulta  irresistibile! Tante risate! Bei ricordi, lavoro di squadra e…tachipirina. Alcune di noi sono una vera forza  della natura! Personalmente ho partecipato in qualità di volontaria cercando di dare tutto il tempo e l’energia di cui disponevo ma le mie amiche avevano i superpoteri!! Il coordinamento è  stato curato dal presidente uscente F. Armari e da sua moglie Antonella. Vorrei sottolineare l’impegno profuso dalla grande squadra della SIB: Maria, Adela, Lucia, Francesca, Tiziana, Davide, Francesco, Olga, Barbara, Luigia, Dalia, Daniela e Nora e da alcuni nostri amici che ci hanno dedicato parte del loro tempo. Preziosissimo è stato, infine, il sostegno ricevuto da carissimi amici con le loro donazioni.

La S.I.B e i rapporti con le istituzioni italiane in Spagna e le istituzioni spagnole?

I rapporti della Società Italiana di Beneficenza con le istituzioni italiane in Spagna sono strettissimi: innanzitutto l’Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi  è il presidente onorario della SIB ed ha a cuore la nostra attività, di più, la nostra stessa identità! Per noi questo è  un onore, una garanzia, uno sprone … Il Console Generale Spartaco Caldararo è  un  imprescindibile punto di confronto e di riferimento a livello di filosofia, di impostazioni ma anche progettuale. Il Console Caldararo ed il Console Giacomo Grandesso hanno preso parte ai lavori della Sib già dal consiglio in cui sono stata eletta. Questa vicinanza ci inorgoglisce, e salutiamo con soddisfazione quello che consideriamo l inizio di una proficua collaborazione. L’incontro di approfondimento che abbiamo tenuto immediatamente dopo è  stato fruttuoso: ci ha visto allineati su temi fondamentali riguardanti identità  e mission della Sib nell intento di far crescere questa importante realtà. Ci ripromettiamo di avviare iniziative utili per la comunità  italiana. Che dire poi del contesto in cui ci troviamo: la Sib ha la sua sede nell’edificio del consolato tra la scuola italiana e la camera di commercio! I contatti sono addirittura giornalieri ed i nostri interlocutori sono di fatto già amici! Personalmente non ho ancora avuto modo di interagire con istituzioni spagnole. Vedremo.

Le volontarie e i volontari sono la “vostra forza”. Il volontariato è anche “aiutare se stessi”?

Assolutamente sì,  senza ombra di dubbio. Il volontariato è la piena espressione della dimensione sociale che ci eleva da semplici individui a membri attivi e consapevoli di una comunità.  Qualcuno disse “poichè è dando che si riceve…”. COSA SI RICEVE? La forza per proseguire la riceviamo proprio dalle persone che vengono sostenute nonostante ostacoli oggettivi, anche di carattere burocratico, e soggettivi, rappresentati spesso da personalità  complesse, difficoltà  individuali, culturali, di salute e contingenti. Quando poi le cose vanno bene e si verificano miglioramenti nelle vite dei nostri amici in condizioni di vulnerabilità, per noi è una grande soddisfazione!

Che S.I.B. sarà quella della Presidente Valeria Marconi?

Personalmente spero di onorare la fiducia ricevuta con l impegno e la dedizione ma la Sib esiste solo grazie all’apporto di tutta la squadra! L’impegno è condiviso e così la responsabilità, nè potrebbe essere diversamente: la collegialità è  il nostro metodo. Premesso ciò,  sarà  una società di solidarietà rinnovata: dal nome al logo, con alcuni cambi nello statuto volti a ridefinire obiettivi e modalità  di intervento. Un lavoro in stretta collaborazione con le istituzioni. Un’essenza rinnovata che sarà rispecchiata dal  nuovo sito web che sarà curato ed aggiornato e, al di là  dell’immagine, costituirà  un luogo interattivo dove si incontreranno passato (con la narrazione di alcuni episodi importanti della nostra storia, presente con la rendicontazione periodica di quanto si fa e futuro con i progetti che avvieremo, una piazza virtuale in cui gli scambi di informazioni, di esperienze , occasioni culturali e quelli concreti di oggetti,  libri…si moltiplicheranno per rendere fattiva e rapida la solidarietà. Vogliamo aumentare  la base delle persone vicine alla società, attingendo amici dalle famiglie che già  ci conoscono (e ci stimano per i servizi resi presso la scuola italiana di Madrid) e dalle altre associazioni italiane  sul territorio spagnolo con le quali vogliamo essere presenti. 

Presidente, un suo messaggio per le giovani e i giovani ?

Non ho messaggi o slogan particolari da lanciare ai giovani. Il nostro è soprattutto  un invito al dialogo! SIETE IMPORTANTI, siete titolari di diritti e doveri: tenete vivi i vostri sogni migliori, esigete l ascolto, esprimete opinioni, muovetevi nella società come soggetti della vostra crescita esercitando liberamente il pensiero critico. Osservate cosa succede in strada e sul pianeta intorno a voi, denunciate le atrocità, offrite collaborazione, chiedete, cercate ma, soprattutto, costruite opportunità. SIATE IMPORTANTI.

 

Le interviste sono pubblicate integralmente come inviate dall’ intervistato