Maranello … È così!!!

Intervista di Paola Pacifici

Il Comandante Clemente Ingenito: “Piloti di sé stessi”.

“O ci pilotano …ci lasciamo pilotare o….?”

Comandante Airbus ITA-Airways, autore di “Piloti di se stessi”, un libro di….?

“Piloti di se stessi” è un libro in cui si esplorano temi legati alla leadership, alla gestione delle emozioni e all’importanza della consapevolezza personale nel contesto del volo e della vita quotidiana. Il mio intento è quello di condividere esperienze e insegnamenti tratti dalla mia carriera come pilota, offrendo spunti su come affrontare le sfide e diventare protagonisti della propria vita.

Grandi ed importanti esperienze lavorative come pilota nella Marina Militare, in America, pilota del famoso aereo Harrier noto  per il suo decollo verticale, ha eseguito il primo atterraggio su portaerei, e poi tante altre … Quali fra tutte è la più consona per lei?

Tra tutte le esperienze lavorative che ho avuto come pilota, quella che considero più consona è sicuramente il mio tempo trascorso nella Marina Militare. Essere un pilota di caccia imbarcati di cui l’Harrier, noto per il loro decollo verticale, mi ha fornito non solo competenze tecniche avanzate, ma anche una profonda comprensione della leadership e del lavoro di squadra in situazioni di alta pressione. Il primo atterraggio su una portaerei chiamato appontaggio rappresenta un traguardo significativo e simbolico, che richiede precisione, preparazione e capacità di adattamento. Queste abilità sono fondamentali non solo nel volo, ma anche nella vita quotidiana e nella gestione di qualsiasi team o progetto. Inoltre, l’esperienza negli Stati Uniti con i piloti Top Gun, cioè i migliori al mondo, mi ha permesso di confrontarmi con diverse culture e approcci al lavoro, arricchendo ulteriormente il mio bagaglio professionale.

“Piloti di se stessi è per i giovani , per le donne e per gli uomini…o non c’è  età o sesso?

Il libro ‘Piloti di se stessi’ è un’opera che trascende le categorie di età e sesso. La sua essenza si rivolge a tutti, indipendentemente dal background, perché il messaggio centrale è quello dell’autosufficienza, della responsabilità personale e della capacità di guidare la propria vita in modo proattivo. Ogni lettore, che sia giovane o adulto, uomo o donna, può trarre ispirazione dai principi di leadership e crescita personale presentati nel libro. L’importante è avere la volontà di mettersi in gioco e di affrontare le sfide della vita con determinazione. In questo senso, il libro è un invito universale a diventare i piloti delle proprie esperienze e a costruire il proprio percorso con consapevolezza e coraggio.

Il suo “pilota” pilota da solo o in compagnia. E’ meglio da soli o in compagnia?

Il ‘pilota’ di se stesso può operare sia da solo che in compagnia, e entrambe le modalità hanno i loro vantaggi. Pilotare da soli offre l’opportunità di esplorare la propria interiorità, prendere decisioni autonome e sviluppare una forte indipendenza. Tuttavia, affrontare il viaggio della vita in compagnia di altri può arricchire l’esperienza, poiché le relazioni e la collaborazione possono fornire supporto, nuove prospettive e opportunità di crescita condivisa. Idealmente, un equilibrio tra queste due modalità è spesso il più efficace. Essere in grado di guidare se stessi con determinazione e consapevolezza, mentre si è aperti alla collaborazione e all’apprendimento dagli altri, può portare a risultati più soddisfacenti e a una vita più appagante. Quindi, non c’è una risposta unica: tutto dipende dalle circostanze individuali e dalle preferenze personali.

Io dico che bisogna vivere due vite: una per imparare.. e una per vivere con quello che si è imparato  per arrivare poi…..?

Questa affermazione racchiude una verità profonda. Vivere due vite, una dedicata all’apprendimento e l’altra all’applicazione di ciò che abbiamo appreso, ci permette di crescere e svilupparci come individui. La prima vita è quella dell’esplorazione, dell’errore e della scoperta. È un periodo in cui facciamo esperienze, raccogliamo conoscenze e comprendiamo il mondo che ci circonda. La seconda vita, invece, è quella in cui mettiamo in pratica tutto ciò che abbiamo imparato, utilizzando le lezioni del passato per affrontare le sfide future e vivere in modo più consapevole e autentico. Arrivare poi a una vita piena, in cui le esperienze passate ci guidano verso scelte più sagge e significative, è l’obiettivo finale. In questo modo, possiamo non solo realizzare i nostri sogni, ma anche contribuire al bene degli altri e lasciare un segno positivo nel mondo. È un viaggio che richiede tempo, riflessione e impegno, ma che porta a una vita più ricca e soddisfacente.

Un buon pilota, in tutti i due sensi, nella vita e nel lavoro… cos’è e cosa deve essere?

Un buon pilota, sia nella vita che nel lavoro, è una persona che sa orientarsi con competenza e consapevolezza, affrontando le sfide con abilità e determinazione. Ecco alcune caratteristiche e qualità che un buon “pilota” dovrebbe possedere: leadership,  capacità di pianificazione,  adattabilità, competenza e conoscenza, resilienza, visione, empatia e relazioni. In sintesi, un buon pilota, sia nella vita che nel lavoro, deve essere un mix di queste qualità che non solo aiutano a navigare le sfide quotidiane, ma contribuiscono anche a costruire un percorso di successo e soddisfazione personale e professionale.

Lei Comandante è arrivato come “pilota di se stesso”, e dove vuole ancora e arrivare  e forse” non atterrare mai”?

Essere un ‘pilota di se stesso’ significa per me avere il controllo del mio percorso nella vita e nella carriera. Negli anni, ho affrontato molte sfide che mi hanno insegnato l’importanza della perseveranza e della crescita personale. Attualmente, il mio obiettivo è quello di continuare a sviluppare le mie competenze e di assumere ruoli che mi permettano di avere un impatto positivo. Sono appassionato della vita e spero di contribuire a progetti che possano fare la differenza. L’idea di ‘non atterrare mai’ risuona particolarmente con me, poiché credo che ci sia sempre qualcosa di nuovo da imparare e scoprire. La vita è un viaggio continuo, e sono entusiasta di esplorare tutte le opportunità che si presenteranno. Sono pronto a navigare in queste acque, sempre alla ricerca di nuove sfide e avventure.

Lei si dedica anche ai giovani, cioè e perchè?

Dedico tempo e risorse ai giovani perché credo fermamente nel loro potenziale e nell’importanza di investire nel futuro. I giovani rappresentano la prossima generazione di leader, innovatori e cambiatori di gioco, e fornire loro supporto e guida è fondamentale per aiutarli a realizzare i loro sogni e obiettivi. Credo che ogni giovane meriti l’opportunità di sviluppare le proprie capacità e di avere accesso a esperienze formative che possano arricchire la loro vita. Inoltre, lavorare con i giovani mi offre l’opportunità di imparare da loro, di ascoltare le loro idee e le loro prospettive, che sono spesso fresche e innovative. Incoraggiarli a credere in se stessi e a perseguire le loro passioni è un modo per contribuire a costruire una società migliore. Investire nei giovani significa investire nel nostro futuro collettivo.

Mare, cielo e la  sua terra è? Forse il libro?

Mare, cielo e la mia terra sono elementi che rappresentano profondamente la mia identità e il mio legame con il mondo. Il mare simboleggia l’apertura verso nuove avventure e opportunità, il cielo rappresenta i sogni e le aspirazioni, mentre la mia terra è il luogo delle mie radici, dove ho imparato i valori fondamentali della vita. Riguardo al mio libro ‘Piloti di se stessi’, credo che sia un ottimo modo per esprimere questa connessione. In effetti, il concetto di essere ‘piloti di se stessi’ richiama l’idea di prendere il controllo della propria vita, di navigare attraverso le sfide e di orientarsi verso le proprie mete. Proprio come un navigatore deve conoscere il mare e il cielo per orientarsi, anche noi dobbiamo comprendere le nostre esperienze e le nostre emozioni per guidarci verso il futuro. In questo senso, il libro “Piloti di se stessi” come anche l’ultimo uscito il mese scorso “Fly Buddy” in volo con Balù, rappresenta un invito a riflettere su chi siamo e su cosa vogliamo diventare, utilizzando gli insegnamenti della nostra terra, la vastità del cielo e la forza del mare come metafore per il nostro viaggio personale.

Comandante, noi “siamo piloti di noi stessi o ci facciamo pilotare “. Ci dia un messaggio per attuare il suo “Piloti di se stessi”.

È una domanda fondamentale e molto pertinente. Credo fermamente che ognuno di noi abbia la capacità di essere il pilota della propria vita. La chiave sta nella consapevolezza e nella responsabilità. Spesso ci lasciamo influenzare da fattori esterni, come le aspettative degli altri, le convenzioni sociali o le difficoltà del nostro ambiente. Tuttavia, è importante ricordare che abbiamo sempre il potere di scegliere come reagire e quale direzione prendere. Il messaggio che voglio trasmettere è semplice: prendete il timone della vostra vita. Ciò significa conoscere se stessi, riconoscere le proprie passioni e valori, e avere il coraggio di perseguire i propri sogni, anche quando la navigazione diventa difficile. Non abbiate paura di fare scelte audaci e di prendere rischi calcolati. Ogni errore è un’opportunità per imparare e crescere. In questo viaggio, non dimenticate di circondarvi di persone che vi sostengono e vi ispirano, perché anche se siamo i piloti, a volte abbiamo bisogno di un equipaggio fidato. Ricordate che la vita è una grande avventura e ogni giorno è un’occasione per riscrivere il proprio copione. Siate i protagonisti della vostra storia e navigate verso il futuro con determinazione e passione.

Le interviste sono pubblicate integralmente come inviate dall’ intervistato