ANNA MIRABILE È UNA GIORNALISTA, SCRITTRICE, AUTRICE, CONDUTTRICE…!!

Anna, giornalista, scrittrice, autrice, conduttrice Rai di radio e televisione. Queste sono le attività del tuo curriculum. Ma quale quella che ti piace di più, ma soprattutto quale  ti rappresenta meglio?

Credo che l’attività di sceneggiatrice e produttrice sia quella che mi rende più felice poiché consente alla mia fantasia di galoppare a briglia sciolta per poi incanalarsi nella condivisione con un gruppo di attori dame scelti.  Un appagamento totalizzante. Sul set vibro con ogni molecola del mio essere. Non posso nascondere però di avere vissuto le più grandi emozioni in radio con gli ascoltatori, quando conducevo in rai programmi notturni e di avere toccato le vette più alte della mia professione nelle inchieste realizzate per la tv.

Da giornalista in che settore scrivevi?
Mi sono sempre interessata di spettacolo, la mia specializzazione, ma a volte ho virato sulla politica e sulla salute per esigenze editoriali. Sono stata anche inviata per Repubblica Salute ed ho partecipato a vari congressi in giro nel mondo, occupandomi di medicina e benessere.

Oggi cosa vogliono i lettori e come è cambiato ed in che cosa il giornalismo?
Purtroppo non esiste più la neutralità britannica che nel giornalismo sarebbe necessaria per essere credibili. La faziosità inquina le notizie ed il sensazionalismo a volte uccide la reputazione di persone che in nome dello scoop vengono infangate. I lettori vogliono la verità, ma siamo sempre più lontani dall’etica e dalla capacità di offrirgliela poiché il mercato bada più ai numeri che alla qualità.

Lavorare in radio, io lo definisco come il giornalismo più difficile. Devi raccontare in pochi minuti e soprattutto senza il supporto  delle immagini quello che succede. Quale è stata, fra tutte le tue trasmissioni, quella più “difficile” da spiegare e presentare agli ascoltatori?
A me viene facile comunicare in modo sintetico e visivo perché come giornalista sono nata in radio. Il ritmo radiofonico accende la sintesi e l’efficacia linguistica, le parole creano nella mente le immagini che riverberano sul pubblico. Ricordo di avere condotto fra le mille trasmissioni uno speciale su Oriana Fallaci in occasione della sua scomparsa, una collega che stimavo moltissimo. Non fu facile gestire la commozione che sentivo dentro di me. E quella crescente che avvertivo nelle persone all’ascolto. Una volta poi mi chiamò in diretta per complimentarsi il Presidente della Repubblica. Oscar Luigi Scalfaro. Un momento indimenticabile, ma fu complicato gestire in diretta un simile colpo di scena. Chi se lo aspettava?

La televisione parla per te con le immagini, ma devi essere sempre presente, tutti ti guardano, ti giudicano, ti criticano…. Fra le trasmissioni che hai condotto quale la più significativa per te ?
“Lunalettura”, RAIUNO, in realtà era rilassante perché parlava di libri. La cultura mette tutti d’accordo. Il programma aveva una sua magia, ospitava scrittori di alto profilo e interagiva con personaggi innamorati dei libri. Era uno scrigno dove trionfava l’eleganza del pensiero. Ne conservo il sapore, il profumo e quella voglia di profonda riflessione che contagiava tutti.

Anna, hai scritto e prodotto la serie “Dalia de las Hadas” sul canale televisione la 5. Di che cosa si tratta e perché le “fate” (hadas)?
Dalia è una fata ma non sa di esserlo. Vive come tutte le ragazze di oggi con sogni e speranze segrete, ma la sua missione occulta a volte affiora senza che lei ne capisca il significato. E’ una favola moderna che parla della continua lotta fra il bene e il male. E’ una serie per adolescenti che cavalca gli archetipi tradizionali della telenovela teen. Amori, tradimenti, sconfitte, rivalità e il mondo impalpabile della provvidenza che affiora inaspettato per salvarci. Questa serie porta sullo schermo il mio mondo interiore che culla una visione dell’esistenza fatto da un patos e  da una passione difficili da ritrovare nella modernità. La musica  è la vera protagonista della serie con pezzi mozzafiato che si possono ascoltare su Spotify e su tutte le piattaforme musicali presenti su internet.

Parliamo adesso dell’Anna scrittrice. Romanzi, biografia, racconti. Quale settore ti piace di più?
Ho scritto diversi libri sulle anime gemelle, lo stress, l’amore, ma la sceneggiatura oggi mi rappresenta di più dei saggi o dei romanzi perché parla per  immagini. È più immediata e racconta meglio la donna che sono diventata oggi.

Hai scritto anche racconti per ragazzi. Cosa piace leggere alle ragazze ed ai ragazzi di oggi?
Non credo ci siano molte differenze rispetto al passato, se parliamo di bambini ed adolescenti fino ai 13 anni almeno. Si cerca il sogno, l’emozione, la commozione l’identificazione con i personaggi. I ragazzi più grandi invece cercano l’horror, il noir, i vampiri, i mostri, le serie tv strong, dove si parli dei vizi, della droga, della fatica di vivere. La tecnologia si è evoluta. I gusti no. Perciò è la sofisticazione del prodotto che conta, le trame di ieri e di oggi invece non sono poi così lontane.

Come produttrice e scrittrice, quanto c’è della tua realtà e quanto della tua fantasia nel vedere la vita?
La nostra fantasia plasma la realtà che viviamo: per questo credo che le realtà siano molte in base all’ottimismo e alle capacità immaginative di ogni singolo individuo. Le nostre convinzioni creano la vita che assaporiamo. Per questo è bene prestare molta attenzione ai pensieri che formuliamo.

Arriviamo ad oggi. Nei tuoi  programmi futuri vedremo una Anna  impegnata come giornalista, conduttrice radio televisiva, scrittrice o autrice ?
Mi vedrete sul set. E spero di tornare in radio… “Parola di Scout!”