
“NEC RECISA RECEDIT”
Generale, è stato nominato Presidente Onorario della Associazione Nazionale Finanzieri Italiani a Bruxelles. L’Associazione nasce 10 anni fa (il decennale 2024), perché?
La sezione ANFI di Bruxelles-Unione Europea è nata nel 2014, anno del mio congedo dalla Guardia di Finanza. Quando, assieme a valorosi colleghi che, come me, condividono il mio stesso patriottismo, italiano ed europeo, e l’essere Finanzieri con la schiena dritta, in Italia ed in Europa, abbiamo deciso di costituirla. Mi piace ricordare in particolare il Generale Pierpaolo Rossi (che mi succede nella presidenza della Sezione, dopo due miei mandati quinquennali consecutivi), il Colonnello Alberto Potenza (Segretario e vero pilastro della Sezione), il Generale Dario Proietti (Vicepresidente), il Generale Alessio Nardi (consigliere del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), il Colonnello Massimiliano Caruso, il Giudice emerito della Corte di Giustizia Ue, Guido Berardis, il tesoriere Maresciallo Roberto Santoriello, e tanti altri. Dieci anni sono forse poca cosa rispetto ai 250 anni della Guardia di Finanza, ma sono certamente significativi nella storia della proiezione europea ed internazionale del Corpo. Nell’ottobre 2025, infatti, ricorrerà il 35° anniversario dall’inserimento negli organici delle Istituzioni Ue di un militare della Guardia di Finanza. E coincide con il mio arrivo a Bruxelles, presso i servizi antifrode della Commissione europea, l’8 ottobre del 1990.
Che scopi, che finalità e chi sono i vostri soci?
Quella di Bruxelles-Ue, unica fuori dai confini nazionali, dalla sua costituzione, ha avuto l’ambizione di essere una sezione di frontiera. Non solo per la sua collocazione geografica ma anche, e soprattutto, per i valori a cui si è ispirata al momento della sua fondazione. Valori che le hanno consentito di posizionarsi nell’alveo delle più nobili tradizioni delle Fiamme Gialle. Fatte di rigore morale, spirito di Corpo, generosità, senso della giustizia e della legalità, oltre che di patriottismo italiano ed europeo. Per molti di noi questi valori sono stati ispiratori anche nell’adempimento, “con disciplina ed onore”, dei nostri doveri di funzionari delle istituzioni Ue. Oltre che di Finanzieri, ed oggi Finanzieri in congedo. E sono i valori che hanno ispirato, e continuano a ispirare, le finalità delle nostre azioni e attività. Attività che non sono mai state svolte all’insegna del «timore di pena», o della «speranza di ricompense» (che nessuno di noi ha avuto!) ma solo, e sempre, dalla nostra «intima convinzione». E sono gli stessi principi che hanno ispirato tutti noi nella nostra opera quando eravamo in servizio nel Corpo. E che continuano ad ispirarla anche ora che non vestiamo più l’uniforme. La nostra «intima convinzione» patriottica ci porta, da un lato, ad avere sempre a cuore le sorti del nostro Paese, fedeli al nostro giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione, che contiene anche le prescrizioni di cui agli articoli 10 e 11, che ci impongono, da un lato, di rispettare anche i Trattati e i principi dell’Unione, tra i quali, in primo luogo, quelli di indipendenza e lealtà istituzionale dei suoi funzionari. Dall’altro, ci inducono a dare il nostro contributo alla difesa ed al rafforzamento dell’unità europea. Certi che – ed i drammatici eventi che stiamo vivendo negli ultimi mesi non fanno che confermarlo – non può esserci futuro per l’Italia al di fuori dell’Europa, come non potrà esserci futuro per l’Unione europea senza l’Italia. E questo implica anche l’urgente necessità della creazione di una difesa europea. Tra i principali scopi statutari della sezione, vi è quello di rafforzare i legami tra i Finanzieri italiani che lavorano nelle istituzioni Ue, promuovere i valori e l’immagine della Guardia di Finanza in Europa, e offrire supporto e opportunità di networking ai suoi membri. I soci sono principalmente Finanzieri, in servizio o in congedo, che lavorano presso le istituzioni dell’Unione Europea. Ma vi sono anche brillanti professionisti che, dismessa l’uniforme, operano in Italia ed all’estero, e non solo a Bruxelles. Abbiamo inoltre tra di noi anche due soci benemeriti, che ci onorano della loro presenza. Uno é l’ex Vicepresidente della Commissione europea, poi Presidente del Parlamento europeo, e oggi Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, on. Antonio Tajani. L’altro é ed uno dei più grandi «giornalisti d’assalto» italiani viventi, vaticanista che ha intervistato tutti i Papi degli ultimi 7 decenni, oltre che tra i più grandi giornalisti esperti di terrorismo, Medio Oriente, e fondatore delle news di Mediaset: Franco Bucarelli.
Come si svolge la vostra azione?
Nella convinzione che donare il nostro tempo, le nostre energie e, quando necessario, anche una parte delle nostre finanze, al Paese, all’Europa, alla Guardia di Finanza, all’ANFI e, soprattutto, a chi, nelle fila del Corpo e dell’Associazione, si trova in condizione di bisogno, é il migliore regalo che possiamo offrire a noi stessi. Ma anche nella fiera consapevolezza, pur non ambendo ad alcuna forma di gratitudine, che donare non significa mai svendere, o accettare di vedere sprecati o sminuiti i propri sforzi. Perché, come insegna il Vangelo, non bisogna mai dare le perle ai porci. Questo è lo spirito delle Fiamme Gialle della Sezione di Bruxelles-Unione europea. Finanzieri fino al midollo, che, con fierezza e schiena sempre dritta, non hanno mai rinnegato la propria appartenenza al Corpo. Né mai dismessa, vestita nuovamente e, talvolta, ri-dismessa, la propria uniforme unicamente per convenienza o tornaconto personale. Al contrario di altri che, seppure colleghi di “giubba”, abbiamo osservato non dare prova di condividere i nostri stessi principi. Il nostro attaccamento al Corpo, all’Associazione ed alle loro più nobili tradizioni non è mai venuto meno, e mai verrà meno. Nemmeno di fronte alle tante difficoltà, rinunce, ingiustizie e delusioni che buona parte di noi, per una ragione o l’altra, hanno dovuto personalmente affrontare e superare. Senza mai confondere gli uomini e le donne che possono essere stati autori di queste ingiustizie, con le Istituzioni. Siano esse la Guardia di Finanza che le Istituzioni Ue.
L’Associazione a Bruxelles è una testimonianza importante dell’Italia, della nostra Forza Armata e dei loro uomini che l’hanno servita ed onorata? E di tutto questo noi italiani ne siamo orgogliosi.
Sì, assolutamente. La sezione ANFI di Bruxelles rappresenta un esempio importante del sistema Italia a Bruxelles nell’Unione Europea, come spesso ricordato dal Presidente Tajani. Ma anche della professionalità e dei valori delle Fiamme Gialle. È una testimonianza tangibile del loro forte legame con l’Europa, e dell’eccellenza del servizio reso dai Finanzieri. Questo impegno e dedizione suscitano orgoglio in molti italiani che vivono a Bruxelles e operano presso le istituzioni Ue.
La Guardia di Finanza è sempre stata ed è un esempio per gli italiani con le loro operazioni in tutti i settori per la tutela dei cittadini?
Sì. Anche se devo ricordare che non è sempre stato così. Avendo dato un mio contributo personale all’inizio di una rivoluzione copernicana nella comunicazione istituzionale della Guardia di Finanza. Dopo che, nella seconda metà degli Anni ’80, il Corpo usciva martoriato nell’immagine dallo Scandalo dei Petroli. Con i miei superiori e collaboratori dell’epoca, al V Reparto del Comando Generale, riuscimmo a realizzare una rivisitazione delle riviste del Corpo, che accompagnò la realizzazione, nel 1988, della prima moderna campagna istituzionale delle Fiamme Gialle: «Con voi contro… chi vuole farvi pagare anche le sue tasse”, e “contro…chi gioca con la salute dei vostri figli”. “Guardia di Finanza dalla parte degli onesti”. Anticipò di qualche anno la ben più nota e celebrata stagione di “Mani pulite”. La proiezione europea ed internazionale della Guardia di Finanza, iniziata con il mio arrivo, nel 1990, a Bruxelles, seguì proprio quel periodo. Permettendo la presentazione della Guardia di Finanza, al di là delle eccezioni individuali, che ne confermano la regola, come un esempio di integrità, professionalità e dedizione al servizio pubblico, non solo in Italia, ma anche in Europa e nel resto del mondo.
Con i giovani Finanzieri e voi (senza nessun riferimento all’età…jaja) che cosa vi differenzia?
Le attività della Guardia di Finanza, sempre a beneficio dei cittadini, in diversi settori, sono fonte di orgoglio e ispirazione per tanti italiani. Il forte legame tra i membri della Sezione ANFI è determinato da valori condivisi (patriottismo italiano-europeo, spirito di corpo, integrità e professionalità) e da un forte senso cameratesco, indipendentemente dall’età o dal periodo di servizio svolto. Abbiamo tra i nostri soci anche giovani militari del Corpo, ancora in servizio, anche in Italia. I quali si sono iscritti all’ANFI solo per fare parte della Sezione di Bruxelles-Ue. Che magari hanno scoperto sui social, dove siamo pure attivi, o tramite interviste come la sua. Personalmente, a quasi sessantasei anni, ritengo di appartenere ad una generazione molto privilegiata. Abbiamo avuto gratis il benessere, la sicurezza, la democrazia e tutte le libertà di cui abbiamo sinora beneficiato, dai nostri padri e nonni. Che ce le hanno donate anche al prezzo del proprio sangue. Ma non tutti i mie coetanei sembrano rendersene conto. Come non si rendono conto che non saranno in grado di tramandare questa stessa eredità ai nostri figli e nipoti. Abbiamo quindi un debito generazionale importantissimo. Che io, per non meritare la maledizione dei miei nipoti, cerco di assolvere attraverso il volontariato istituzionale, compreso il giornalismo, l’ANFI e la mia partecipazione alle attività rotariane e della Fondazione degli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Della quale ultima sono pure co-fondatore e Presidente del Comitato Internazionale. Questo senso di colpa generazionale, non lo sento invece per quanto riguarda la Guardia di Finanza. Nella convinzione che la mia generazione, e quelle vicine alla mia, ha reso la Guardia di Finanza migliore e ancora più grande, più efficiente e più rispettata, in Italia e nel mondo, rispetto a quella delle generazioni che ci hanno preceduto. Pur sempre nel rispetto delle gloriose e antiche tradizioni del Corpo, che si basano ormai su oltre due secoli e mezzo di storia.
La carriera militare che cosa insegna ad una giovane donna ed ad un giovane uomo?
Che il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana, nell’osservanza della Costituzione e delle sue leggi, e nell’adempimento “con disciplina ed onore” di tutti i doveri del proprio stato, per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni, deve essere sempre rispettato. A qualunque prezzo, anche quello della propria vita. La disciplina, si può imparare, durate una carriera militare. L’onore, invece, tutto da provare con grammi di esempio, che valgono più di quintali di parole e di retorica, sappiamo che non è di tutti. Ma la carriera militare in un paese democratico e liberale come l’Italia repubblicana non può prescindere dal rispetto di valori importanti come il patriottismo. Non solo nazionale, ma anche europeo. Vista la possibilità, sancita dall’art. 11 della Costituzione, in condizioni di parità con gli altri Stati, delle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni, promuovendo e favorendo le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Come appunto l’Unione europea. Assieme ad altri valori come l’altruismo e la dedizione al servizio.
La Guardia di Finanza è europeista? Pensando al suo famoso libro “Io, l’Italia e l’Europa”, ed al fatto che l’ANFI ha sede a Bruxelles?
Sì, decisamente. E non è un caso che la nostra sezione ANFI si chiami Bruxelles-Unione europea, e non solo Bruxelles. Le ragioni sono spiegate , oltre che nel mio libro da lei citato, anche in quello che la sezione ha pubblicato per il suo decennale, con l’editore Laurus Robuffo. Pubblicazione alla quale hanno dato il loro alto contributo, oltre al nostro Presidente Nazionale (Gen. C.A. Pietro Ciani), tutti i Comandanti generali della Guardia di Finanza, attuale (gen. C.A. Andrea De Gennaro) e del decennio (Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, Giorgio Toschi e Saverio Capolupo), e due padri della proiezione europea e internazionale del Corpo (Gen. C.A. Nicolò Pollari e Daniele Caprino), ed ai tre ambasciatori d’Italia a Bruxelles, presso il Belgio (Federica Favi), l’Ue (Vincenzo Celeste) e la Nato (Marco Peronaci), anche lo stesso Primo Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Il quale ultimo, oltre a fare parte della nostra sezione, quale Socio benemerito, è stato uno dei nostri maestri di patriottismo italiano-europeo, per le ragioni che racconto e spiego nel mio libro da lei citato, pubblicato nel 2023 da Le Colibrì editrice. Ma anche sul mio blog da patriota italiano-europeo https://alessandro-buttice.eu/
Che cosa manca di più dell’Italia a voi che vivete all’estero?
Bruxelles è una città privilegiata, che rappresenta molto l’Europa unita, pur nelle diversità da difendere e che ne fanno la più grande ricchezza. E a Bruxelles c’è pure molta Italia e ci sono moltissimi italiani. C’è anche un eccellente Istituto italiano di Cultura, retto dal bravissimo amico Professore Pierre Di Toro. E non manca neppure l’eccellente enogastronomia del nostro Paese, grazie ai tantissimi ottimi ristoranti italiani. Potrei dire che manca il sole. Ma il cambiamento climatico, da questo punto di vista, ha, almeno per noi che viviamo in Belgio anche qualche aspetto positivo. È noto però che pochi amano il proprio Paese, l’Italia, come gli italiani che vivono all’estero. Ed è la ragione per la quale, quasi tutte le mie vacanze le passo in Italia.
Ma che cosa vi “inorgoglisce di più” nell’essere italiani all’estero?
Quello di appartenere ad un Paese unico al mondo. Per le sue bellezze, la sua storia, la sua cultura, la sua arte. Quello di avere tanti connazionali che si sono affermati nel mondo, grazie al loro genio e alle loro capacità. Nonostante i tanti stereotipi che molti altri connazionali continuano a nutrire, alimentando lo quello negativo che, nel mio libro e nel mio blog di “pensieri in libertà da Patriota italiano-europeo” definisco Pulcinelopoli. E che non è la Patria che amo. Bisogna dirlo, se vogliamo essere onesti.
Generale, (torniamo alla nostra Forza Armata)… chi è “Il Finanziere” e cos’è “un Finanziere”?
Il Finanziere (con la emme maiuscola) è un soldato della legalità economico-finanziaria. Un professionista del rispetto dello stato del diritto nazionale ed Ue, da anni un esempio in Europa e nel resto del mondo. La maggior parte dei compiti del quale si svolgono nel campo civile. Ma con un’etica ed una formazione militare che include l’assolvimento della propria missione anche al prezzo più alto. Quello cioè della propria vita. Che ogni Soldato deve mettere in conto di dover pagare.
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- copertina e 4a di copertina del libro sul decennale della sezione (tutte referenze qui: https://www.laurus.tv/product/1774-2024-250-anni-di-guardia-di-finanza-2014-2024-10-anni-di-sezione-anfi-di-bruxelles-ue/?srsltid=AfmBOop7MgTPfseJcFrYnjCHjicT0tIGY44IOnkT4laoRog5KdfpZZHf)
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- Il Gen. Alessandro Butticé consegna il crest della Sezione all’Amb. Francesco Maria Taló, giá Rappresentante permanente d’Italia presso la Nato, e poi consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni
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- Riunione conviviale della Sezione ANFI di Bruxelles-Ue con ospite d’onore l’Onorevole Alessandra Mussolini
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- Il Generale Alessandro Butticé ed il Tenente Francesco Caleprico (alto dirigente del Servizio Europeo di Azione Esterna, cioè la diplomazia Ue), assieme al Primo Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale alla commemorazione 2024 delle vittime della tragedia di Marcinelle
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- Il Generale Alessandro Butticé con il Generale Pietro Ciani, Presidente Nazionale ANFI, di fronte al medagliere della Guardia di Finanza, custodito presso la sede dell’Associazione
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- (da sin.) il Generale Alessandro Butticé, il Generale Alessio Nardi, il Colonnello Alberto Potenza ed il Colonnello Giuseppe Pucci (Vicesegretario nazionale ANFI) il giorno della celebrazione del decennale della Sezione, a Bruxelles, il 27 maggio 2024, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles
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- Il Generale Butticé, in occasione della cerimonia del decennale della costituzione della Sezione ANFI di Bruxelles-Ue, consegna un piatto col logo della Sezione al Ministro delle politiche agricole Francesco Lollobrigida, intervenuto assieme al Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani