
La Presidente Susanna Parenti
Presidente, questa importante associazione “DONNE ITALIANE RETE ESTERA”, nasce con chi e per chi?
L’Associazione è stata create nel 2005 da Nina Gardner Olivieri (all’epoca Direttore presso Johns Hopkins SAIS, Washington), Alessandra di Montezemolo (dirigente di varie multinazionali e, ad oggi, psicologa e psicanalista, fondatrice di Stillpoint Spaces) e Antonella Noya (allora Capo Analista delle Politiche Pubbliche all’OCSE) allo scopo di creare una rete di donne Italiane che lavorano e vivono a Parigi. Oggi l’associazione si è allargata ma mantiene lo scopo originale con la volontà di conoscersi e ritrovarsi.
Che tipologia di socie avete? Quali le loro necessità in un Paese straniero?
La nostra è l’unica associazione a Parigi composta da donne che provengono da settori professionali diversi. E’ un’associazione eterogenea, sia nel campo professionale che personale. Professionalmente variamo dal settore scientifico, medico, letterario, artistico, al settore terziario, libere professioniste, avvocati e molto altro. Abbiamo socie appena arrivate in Francia, studentesse, o donne che vivono e lavorano in Francia da decenni. Le nostre socie condividono la voglia di conoscersi, di crearsi un network anche professionale o semplicemente condividere momenti che permettono di mantenere un legame con la patria madre. Inoltre, é anche l’occasione per sostenersi reciprocamente nell’inserzione nel nuovo paese.
In Francia quante donne italiane ci sono, sono maggiormente a Parigi ed in che settore lavorativo sono presenti?
Questo non posso dirlo, bisognerebbe prendere le statistiche del ministero.
Ci sono Presidente, dei punti di contatto, e quali, fra le italiane e le francesi, usi e costumi diversi, molto diversi?
La maggior parte di noi socie è ben inserita nella comunità francese, abbiamo integrato alcuni usi e costumi, mentre rimaniamo fedeli ad altri usi e costumi italiani. Condividiamo la convivialità, il buon ciboe la promozione della nostra cultura. Certamente essere italiane e vivere in un paese come la Francia ci arricchisce in molte cose.
In Francia siamo già alle terza e anche la quarta generazione italo-francese: Ma l’italiano è sempre molto legato all’Italia e soprattutto in che cosa e per che cosa?
Si, credo che l’Italiano in generale abbia voglia di mantenere legami stretti con il suo paese. Come accennato, in generale rimaniamo fedeli alla nostra cucina e al nostro spirito d’accoglienza e condivisione, alle nostre tradizioni. In Francia ci sono moltissime associazioni italiane, e questo è certamente il risultato della nostra voglia di mantenere i contatti con il nostro paese e il suo modo di vivere. E credo che rimanga sempre la voglia di promuovere l’italianità in genere, il nostro patrimonio regionale, culturale e intellettuale.
Presidente, specializzata in fisica solare, cioè?
Sono un’astrofisica con specializzazione in fisica solare. Questo significa che studio il Sole per capire come funziona. Il Sole è una fra le stelle del nostro universo. Abbiamo la fortuna di averla vicina e dunque poterla studiare in dettaglio. Capire come funziona, quali sono i processi fisici che la dominano, ci permette di capire anche come funzionano le altre stelle del nostro universo. IL Sole è un laboratorio estremamente ricco di fenomeni fisici diversi, che cerchiamo di capire.
Cosa e e quali sono i programmi per l’Osservazione del Sole delle sonde spaziali?
Le nostre ricerche non si basano solo su osservazioni da Terra, ma utilizzano anche strumentazione spaziale. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) mette in atto dei programmi per lo sviluppo di nuova strumentazione da inviare nello spazio che ci permette poi di ottenere dati per le nostre ricerche.
Che cos’è la sonda Solar Orbiter?
Solar Orbiter è l’ultima missione dell’ESA per l’osservazione del Sole. E’ stata lanciata nel 2022 e sta compiendo delle orbite attorno al Sole uniche nel suo genere. Si avvicina al Sole come mai prima, e per la prima volta ha ottenuto delle immagini del Sole capaci di registrare dettagli fino a 200 km. Sarà la prima sonda ad ottenere delle immagini dei poli del Sole, che non sono mai stati osservati.
Lei è di Firenze, la città che io definisco “la città che ha tutto”, e cosa le manca di pù dell’Italia e di Firenze , quanto c’è di italiano in casa sua?
Mi mancano i panorami della città vista dalle colline che la circondano. Mi manca la goliardia della sua gente e la bellezza dei suoi palazzi. C’è certamente molto di italiano a casa mia a Parigi, anche se penso di essermi ben integrata in Francia. Cerco di prendere il meglio da tutto quello che mi circonda.
Torniamo alla sua Associazione D.I.R.E. Tanti gli eventi che organizzate per una migliore integrazione, per promuove e preservare la nostra cultura all’estero, la nostra Italia che non va mai dimenticata e sempre rispettata. Quali, quindi, i vostri programmi futuri?
Nei prossimi due mesi abbiamo in programma una serata a teatro, un dibattito con professioniste italiane a Parigi del campo medico per discutere del benessere in menopausa, una visita guidata alla mostra Artemisia Gentileschi e la presentazione di un libro di una autrice italiana. L’italianità in tutti i suoi settori.