Intervista di Paola Pacifici
Dottoressa, pediatra medico-chirurgo, perchè questa scelta di dedicarti ai bambini, un grande senso di protezione?
Ho deciso di diventare pediatra perché ho sempre avuto una grande passione per i bambini. Lavorare con loro mi dà gioia e soddisfazione, e mi ispira vedere come la loro energia e curiosità possano trasformare anche le situazioni più difficili in opportunità di crescita e speranza. Per me, contribuire al loro benessere e sviluppo è una vocazione, e ogni piccolo passo che li aiuta a crescere sani e felici è una vittoria preziosa.
Tanti corsi, specializzazioni, vice presidente O.N.S.T., menbro del P.R.I.N.T.O, menbro di A.L.P.S, cioè? Quali fra queste esperienze ti è più consona?
Ci tengo a precisare che sono solo pediatra e non ho altre specializzazioni. Tra le varie attività che ho avuto la fortuna di svolgere, quella che mi ha dato più soddisfazione è stata ricoprire il ruolo di vicepresidente dell’ONSP, “l’Organizzazione Nazionale per Specializzandi in Pediatria” . Questo incarico mi ha permesso di conoscere tante persone e di arricchirmi culturalmente. L’interattività, che è una parte fondamentale del lavoro, rappresenta per me uno degli aspetti più appaganti della mia specializzazione.
Specialista in reumatologia pediatrica, cioè di cosa soffrono maggiormente, sono più colpite le femmine, i maschi, di che età ed in che regione?
Non sono specialista in reumatologia pediatrica, purtroppo, ho soltanto fatto la tesi e dedicato molto del mio tempo durante gli anni di specializzazione. La reumatologia pediatrica è una sottobranca della pediatria che si occupa delle malattie reumatiche e infiammatorie nei bambini e negli adolescenti. Si tratta di patologie spesso croniche, che possono colpire le articolazioni, i muscoli e i tessuti connettivi, e che possono avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei piccoli pazienti. Tra le malattie più comuni che rientrano in questa disciplina ci sono l’artrite idiopatica giovanile, il lupus eritematoso sistemico e le vasculiti. Interessa maggiormente il sesso femminile. È una branca affascinante proprio perché richiede un approccio interdisciplinare e una gestione a lungo termine dei pazienti, che spesso devono affrontare terapie complesse e un monitoraggio continuo. I progressi in ambito terapeutico, con farmaci biologici e trattamenti mirati, hanno migliorato molto le prospettive per questi bambini, riducendo le complicanze e migliorando la loro qualità di vita. La parte più stimolante della reumatologia pediatrica è senza dubbio la capacità di offrire ai pazienti un supporto continuo non solo medico, ma anche psicologico e sociale, aiutandoli a gestire la malattia in tutte le fasi della crescita.
Oggi le bambine ed i bambini di cosa soffrono di più e perchè?
Le problematiche più diffuse sono legate a disturbi alimentari, allergie, malattie respiratorie come l’asma, e ansia o stress. Questi sono spesso dovuti a fattori ambientali, alimentari, e più recentemente, all’uso eccessivo di tecnologia e la ridotta attività fisica.
Come ed in che cosa, dottoressa, la pediatria è cambiata negli anni?
La pediatria ha visto grandi progressi, soprattutto grazie alle nuove tecnologie diagnostiche, alle terapie avanzate e a un approccio più olistico. Oggi si tiene conto non solo della malattia, ma anche del benessere psicosociale del bambino.
Le malattie sono sempre le stesse o ci sono malattie del 2000?
Molte malattie classiche come le infezioni pediatriche sono sotto controllo grazie ai vaccini, ma emergono nuove sfide come obesità, diabete di tipo 2 e disturbi legati allo stile di vita moderno, come l’uso prolungato della tecnologia. La pediatria italiana segue gli standard europei, con linee guida condivise. I paesi in via di sviluppo hanno una maggiore incidenza di malattie infettive e malnutrizione, mentre in Europa prevalgono malattie croniche e disturbi legati allo stile di vita.
La pediatria italiana è europea? In che nazione ci sono più bambini ammalati?
La malattia di un figlio è sempre un trauma, anche se i genitori oggi sono più informati. Consiglio di cercare supporto medico e psicologico, di essere presenti e di mantenere un dialogo costante con i bambini per aiutarli a elaborare la situazione.
I genitori sono i più “colpiti”, ma i genitori di oggi sono meno “ansiosi” o la malattia di un figlio è sempre un “trauma”. E allora cosa consigli? Quale frase li può rassicurare e loro i figli. Questo è un compito di un “bravo medico” (non solo le cure)?
“Siamo qui per affrontare questo insieme, passo dopo passo.” Rassicurare con empatia è fondamentale per un bravo medico: oltre alle cure, è importante creare un legame di fiducia con il paziente e la famiglia.
E per non farli ammalare, quali sono i fattori più importanti da osservare? Una sana adolescenza è …..?
Alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, buon sonno e attenzione alla salute mentale sono cruciali. Una sana adolescenza è fatta di sostegno emotivo, educazione alla salute e uno stile di vita equilibrato.
La dottoressa Federica ed i suoi figli…..(se non li hai… come sarai quando li avrai?)
Ho un piccolino di quasi un anno. Come pediatra e madre, cerco di mantenere un equilibrio tra il mio ruolo professionale e quello genitoriale. Da un lato, so come valutare i sintomi e reagire prontamente, ma dall’altro cerco di non essere troppo ansiosa, rispettando i bisogni di mio figlio e lasciando che si esprima. Mi affido ai consigli dei colleghi e cerco di evitare di essere eccessivamente protettiva, ricordandomi sempre che un po’ di pazienza e ascolto sono fondamentali, sia come medico che come mamma.
Foto in copertina Sala parto P.O. Santa Venera e Santa Marta Acireale