Intervista di Paola Pacifici
Presidente il M.E.D.A è presente in Italia da quando e perché?
Il M.e.d.a. nasce nel 2007, nel 2008 abbiamo partecipato alle elezioni nazionali acerbi della politica ma volenterosi di portare un contributo per i deboli presentammo le liste in tutti Italia isole compreso, ma, solo in 5 regioni le hanno accettate portando a casa circa 60.000 mila voti, dopo questa esperienza la decisione del fondatore di capire bene le persone che si erano avvicinate al movimento, con grande tristezza e delusione si decide di stare fermi per eliminare chi pensava alla posizione al posto del vero obbiettivo. Da non molto io sono diventata il Presidente, sto cercando di ripartire speranzosa di trovare persone serie, umane ma soprattutto sensibili ad un tema che riguarda tutti.
Il Movimento Europeo Diversamente Abili ha un suo importante motto “Il Benessere è un diritto, la disuguaglianza è una ingiustizia.” Quanta ingiustizia c’è?
L’ingiusto si è drammaticamente acuito negli ultimi 25 anni, ma non è solo la legge che nel complesso è carente ( probabilmente è pur vero che un rafforzamento generale delle medesime sarebbe auspicabile con aumenti adeguati delle sussistenze, ma i contentini o vere e proprie elemosine una tantum non bastano a risolvere le criticità ). E’ nella condizione di migliaia di individui che hanno impossibilità oggettive, il vero problema. Tutto ciò deriva a sua volta da un superiore inganno. In buona sostanza il punto è che una intera classe politica che ha dominato in questi anni orribili, sia capace solo di emettere bei proclami di facciata, per poi lasciarli scientificamente nella disperazione per situazioni gravissime. La costruzione di una insormontabile barriera ben più grave di quelle architettoniche è null’altro che un colossale muro su cui è impossibile non andare a sbattere sistematicamente. Il muro nella metafora più diretta e semplice da far comprendere, data la complessità dell’argomento consiste in generale nella applicazione tecnocratica nella gestione delle disabilità, ancor peggio è raffigurabile come quella volontà distruttiva per cancellare o rettificare al peggio qualsiasi diritto che sia favorevole all’individuo e questo colpisce la persona normale, ma ancora più, gravemente lede e colpisce il disabile visto come un mero costo sociale, che la competizione e il globalismo non vuole assolutamente farsene più carico abbattendo pezzi di welfare e riducendo l’assistenza sanitaria.
Che cos’è il “cambiamento sostanziale”
Per cambiamento sostanziale si identifica in generale ogni azione promossa dalla società civile (stato comunità) attraverso scelte democratiche e trasparenti fatte proprie dallo stato apparato per applicare pienamente il diritto o i 30 diritti fondamentali riconosciuti, attuando criteri reali ma che concretamente impediscono di cambiarli o cederli o peggio trasformali, in puri e semplici sistemi affaristici, basati sulla convenienza all’assistenza e che nulla hanno a che fare con la solidarietà nel sentimento di un intero popolo… e senza solidarietà, la civiltà non esiste.
I diversamente abili chi sono e quali sono le maggiori cause
Lo sono tutti a modo loro anche i normodotati , solo che quelli che la società identifica sono quelli con disabilità evidente che di solito si associa sbagliando a sedia a rotelle il mondo della disabilità non si può descrivere in due parole sono molti gli aspetti accompagnati a problemi.
Quanto e come “influisce “ la disabilità sulla famiglia e nella società?
Una famiglia con un disabile, subisce, subisce e subisce, maltrattamenti allucinanti in ogni fattispecie giuridica o economica in cui quella famiglia, si relaziona o entra in contatto con quella società esterna definita prima, che dovrebbe semplificare il procedere della vita e non invece complicarla all’infinito, imponendo mai dichiarate rinunce a volte gravissime, ad interi nuclei familiari che o danno assistenza al disabile spesso imponendo sacrifici per puro atto di amore o devono scegliere se rinunciare alla vita civile, o per non rinunciare depositano sventurati, (ovviamente per chi può permetterselo ) o nelle case di cura o nelle corsie degli ospedali se esistono, ancora nel peggio nel criterio tragico, del ‘sbrigati a farla finita’ perché ci costi troppo e sei un mio impedimento……………
Oggi sono aumentate le persone “ diversamente abili” , sono in maggior numero le donne o gli uomini?
Qui casca l’asino, in questa orribile conta, inizia esattamente quel problema tecnocratico da parte della società civile per la gestione dei problemi nel complesso delle disabilità. E’ infatti una conta che si basa sulla impossibilità alla produzione di un reddito da parte di un soggetto per cause fisiche, In realtà nessuno li va a contare per non ingenerare allarme sociale. Ma meno ne sono rispetto al reale e più è facile ‘ignorarli’ a partire dalle cure mediche, spesso non riconosciute in esenzione, ma costosissime nella realtà che sono completamente a carico della sventurata famiglia, se è nella condizione di poterselo permettere. La statistica del pollo, nel caso delle disabilità frana miseramente ed è a dir poco ridicola.
Il rapporto del M.E.D.A. con le istituzioni?
Purtroppo non avendo rappresentanza istituzionale siamo penalizzati.
L’Europa e l’Italia lottano “ abbastanza “ per affrontare e risolvere al meglio i problemi e le situazioni che si presentano
Certamente con i vari iban o con i due euro gli sms o con le collette e le elemosine si inganna tragicamente la cittadinanza, infatti questi sistemi non possono e mai potranno realizzare significativi passi in avanti. Un esempio su tutti è l’iban per la protezione civile di questi mesi. Si sottraggono risorse al volontariato per destinazione e qui entra in ballo quella pesante burocrazia Europea che si aggiunge a quella nazionale colpevole ogni ragionevole dubbio di aver solo contribuito a codificarne i costi, qualificati come o sostenibili o non sostenibili e quelli non sostenibili, abbandonarli a loro stessi, essendo colpevolmente miopi fanno soltanto finta di ignorare che in quella insostenibilità esistono esseri umani. Si conclude che anche nella disabilità è imposta la quantificazione asfissiante della convenienza. Da qui il terzo settore che si basava sulla generosità di chi ‘poteva’ risulta ora in più gravi difficoltà. Il cittadino non sa più scegliere in quali mani affidare il suo aiuto, perché oltre al vero mendicante, esiste uno stato con più mani tese che mendica risorse dal cittadino. Stato che per attribuzione suprema non deve assolutamente mai mendicare risorse, se mai metterle a disposizione di tutti. La inciviltà all’abbandono, del concetto collegato alla pura solidarietà è stata pesantemente imposta da burocrati in UE! Ma d’altra parte basta leggere gli indecifrabili trattati europei, per rendersene conto.
Presidente servirebbero altre leggi per “ quella giustizia” che voi chiedete?
Una legge che stabilisca quanta disabilità sia sostenibile ma con risorse che non devono e mai potranno essere qualificate solo come un miserabile costo, che una ideologia politica ben precisa tenta e sta imponendo, salvando solo la facciata o becere reputazioni di falsi paladini della solidarietà, ma che nella realtà hanno completamente abbandonato i disabili da troppi anni. Esattamente per come si specula ad esempio sul lavoro dei braccianti agricoli nelle campagne italiane, imponendo di far comprendere la realtà che non è quella che si racconta nel main stream pilotato.. solo che, purtroppo nel nostro caso migliaia di sventurati, bambini, giovani,donne e uomini non hanno la forza per andare a ‘zappare’ e questi sono i risultati………………..
Quanto la fede ed il coraggio aiuta le persone che nella loro vita si trovano ad affrontare queste difficili avversità della vita?
Più che fede e coraggio serve carattere, poi ognuno ha il suo credo, dipende anche di che disabilità parliamo, oggi siamo in una valle di lacrime non c’è il giusto supporto istituzionale quindi le strade sono due la fede oppure la disperazione.