JAIME REVILLA, PRESIDENTE DE IVECO ESPAÑA

Intervista al Presidente Jaime Revilla.

REVILLA_04092012-presidente-de-Iveco-España-Jaime-Revilla-2Presidente, la visita dell’Istituto di Sassari allo  stabilimento IVECO suscita sempre molto interesse. Da un punto di vista aziendale cosa trasmette ai giovani la azienda IVECO?
Per noi è stato un piacere ricevere gli alunni dell’Istituto presso il nostro stabilimento IVECO di Madrid che da quest’anno è al centro dell’importante produzione di veicoli pesanti nel mondo, oltre che essere l’unica fabbrica di camion pesanti esistenti in Spagna. La IVECO ha impostato tutto sulla Spagna. Per questo investiamo 500milioni di Euro nei prossimi anni creando 1200 nuovi posti di lavoro. Questo è stato possibile perché siamo un’azienda preparata e per arrivarci sono state necessarie basi solide che poi hanno giocato a nostro favore. Come una manodopera competitiva ed altamente qualificata, una flessibilità massima ed una buona sintonia con i sindacati che sapevano vedere, addirittura prima dei suoi colleghi di altri Paesi europei, qual era la chiave per assicurare il futuro con la creazione di nuovi posti di lavoro. È questo che speriamo aver trasmesso agli studenti italiani che ci hanno visitato. Naturalmente oltre allo sforzo, all’entusiasmo e al lavoro ben fatto alla ricerca dell’eccellenza.

Quali sono per i giovani di oggi, che si affacciano al  mondo del lavoro, sia come lavoratori e sia come imprenditori i punti più importanti che debbono tener presente?
I giovani europei stanno affrontando uno dei momenti più complicati che hanno vissuto le ultime generazioni come conseguenza della difficile situazione economica, la diminuzione dei posti di lavoro e il profondo cambio che si sta verificando. L’entrata al mondo del lavoro è per loro molto più complicato che per le generazioni anteriore. Hai meno offerta e, per tanto, una maggiore selezione. Gli inizi nel mondo lavorativo sono più difficili che cinque anni fa, quando scoppiò la crisi. In questo momento, quindi, più che mai i giovani si devono dedicare maggiormente ad una formazione più completa possibile per ottenere il meglio, senza dimenticare le lingue, conseguire qualcosa “in più” che lo differenzi nella dura competizione per il primo lavoro o al momento di convertirsi in imprenditore. In questo momento dobbiamo tener presente più che mai la massima “el saber no ocupa lugar”. È importante essere flessibili, perseveranti, agili, innovatori e molto lavoratori per affrontare e adattarsi alle realtà del mercato del lavoro che cambiano continuamente.

Dalla  ultima intervista che mi hai rilasciato, presidente, è passato circa un anno. Facciamo un riassunto delle attività di questo periodo?
È stato un anno molto intenso in tutti i settori dell’impresa con uno scenario macroeconomico molto difficile. Però nonostante questo l’IVECO ha incrementato la sua quota di mercato e in Spagna è leader in quello industriale. Un difficilissimo lavoro nel quale abbiamo conseguito il successo. Abbiamo chiuso la fusioni di IVECO con CNH, così che adesso siamo un’azienda più forte, solida e globale. Oltre al lancio del nuovo  Stralis Hi-Way, il camion pesante su strada, e la “joya” dell’IVECO, che è Truck of the Year 2013, all’inizio di quest’anno abbiamo presentato il nuovo Trakker. Per la Spagna questi due modelli hanno un’importanza capitale perché entrambi si producono in esclusiva nello stabilimento di Madrid. In campo sportivo l’anno è iniziato con Dakar 2013, il rally più duro del mondo, nel quale l’IVECO ha tentato di ripetere il trionfo dell’anno precedente. Questa volta non è stato possibile, ma ci proveremo di nuovo. Abbiamo anche rinnovato la sponsorizzazione del Moto GP squadra Yamaha, dove corre il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo e dove è ritornato Valentino Rossi.

Quali sono i mercati che in questo momento  sono  più interessanti per la IVECO?
Per quanto riguarda le aziende leader nel settore automobilistico, i mercati principali sono America Latina e Asia, soprattutto Cina, dove IVECO ha due joint venture, Naveco e SIH (SAIC – Iveco Hongyan). I tre punti chiave della strategia aziendale IVECO in Cina sono l’introduzione nel mercato locale dei veicoli europei di fascia alta per soddisfare la crescente domanda del mercato cinese per i modelli premium, l’espansione delle attività delle due joint venture ed esportazione di veicoli prodotti dalla joint venture con altri mercati esteri attraverso la rete di vendita globale di IVECO. L’Africa sta cominciando a diventare un mercato importante per i nostri veicoli. Per gli stabilimenti spagnoli i principali mercati sono europei, però, soprattutto quello di Madrid, esporta in Russia, Sud Africa, Medio Oriente, Oceania e Sud America.

Dove, secondo te, sta andando, da un punto di vista economico, aziendale e sociale la Spagna?
I Paesi periferici della Comunità Europea, tra i quali la Spagna, sono stati duramente colpiti dalla crisi economica internazionale dal 2008. La nuova situazione sorprese la Spagna e altri Paesi vicini senza essere preparati per una recessione economica mondiale senza aver fatto le riforme strutturali e finanziarie e con una spesa pubblica eccessiva per la nuova situazione. Per questo ci fu una rapida perdita di fiducia internazionale con le gravi conseguenze che tutti conosciamo e stiamo vivendo. In questo complicato contesto l’industria spagnola, e nel concreto del trasporto, si trasformata nel settore chiave per il recupero anche se una posizione periferica potrebbe pregiudicare, perché suppone un importante aumento di costi logistici, esistono però altri fattori che aiutano ad equilibrare questo svantaggio. Così lo hanno dimostrato gli ultimi investimenti, uno di 3.000 milioni di Euro, che realizzeremo nei prossimi mesi o anni. Tra questi c’è il Plan Industrial che la IVECO ha fatto partire per i suoi stabilimenti per Madrid e Valladolid. La Spagna è, ancora una volta, un paese attraente per il settore industriale, ancora più attraente di altri per l’ambiente, e penso che dovremmo sostenere questo cambiamento, perché solo una struttura industriale forte e competitiva permetterà al paese di uscire dalla crisi attuale.

Adeguare l’andamento di una azienda al  difficile  momento economico del Paese è essenziale, quindi quali sono i programmi futuri della IVECO?
Certamente manteniamo gli obbiettivi fissati nel Plan Industrial de Iveco España, con un investimento di 500 milioni di Euro fino al 2016 e 1200 nuovi posti di lavoro. L’anno scorso abbiamo assunto 430 persone e il primo gruppo ad entrare questo anno è in via di formazione. Lo stabilimento di Madrid sta lavorando a pieno regime, però abbiamo bisogno di aumentare la produzione. Lo stabilimento di Valladolid che divide la produzione del Daily con quello del Suzzara è in grande difficoltà per la forte caduta del mercato ma per il prossimo anno si prevede la produzione del nuovo Daily. Nel 2014 entra in vigore la nuova normativa di emissioni Euro 6. La IVECO è pronta con la innovativa tecnologia HIGH-EfficiencySCR (HI-eSCR), su brevetto di FPT Industrial. Questo nuovo ed esclusivo sistema di riduzione catalitica ha permesso a IVECO di rispettare la normativa Euro 6, semplificando il sistema post trattamento dei gas permettendo di utilizzare la stessa struttura della cabina perché al motore non  serve un sistema di raffreddamento addizionale. Il sistema HI-eSCR offre ai clienti IVECO numerosi vantaggi come la riduzione di peso, un minor consumo di carburante e una maggiore durata grazie ad una tecnologia più semplice ed efficente.