Pietro Salini: Presidente Salini Impregilo

Pietro Salini - Gruppo Salini ImpregiloIntervista di Paola Pacifici

Signor Amministratore Delegato, che cosa significa per Lei e per la sua azienda questo riconoscimento? Prima di tutto è un riconoscimento internazionale che premia un percorso iniziato nel 1936 con mio nonno. Quello che vedrà la luce il 1 gennaio 2014 è un Gruppo industriale con una connotazione globale, quotato in Borsa e con manager di grande esperienza nei ruoli chiave: gli obiettivi sono importantissimi, ma è rilevante anche il bagaglio di conoscenze e di esperienza realizzativa, unico sicuramente in Italia ma anche in molti Paesi al mondo: 230 dighe ed impianti idroelettrici; 1.250 km di opere in sotterraneo; 6.700 km di ferrovie; 340 km di linee metropolitane; 36.000 km di strade e autostrade; 320 km di ponti e viadotti.

Parliamo della Salini Impregilo Group? Il Gruppo che nascerà ufficialmente con la firma dell’atto di fusione tra Salini e Impregilo, dopo aver ottenuto l’ok dell’assemblea dei soci, ambisce a diventare leader mondiale nelle infrastrutture complesse. In  particolare ci stiamo focalizzando sui lavori di importo superiore ad 1 mld/$ con l’obiettivo di superare € 7 mld di giro d’affari entro il 2016 (la combined entity Salini Impregilo ha un giro d’affari di oltre 4 miliardi al 31 dicembre 2012) e raggiungere una redditività Ebitda di € 1 mld per anno.

Quali sono i vostri migliori mercati e in che settori? La domanda di infrastrutture è un traino dell’economia mondiale, rappresentando un mercato potenziale di oltre € 1.000 miliardi di lavori da qui al 2017. Siamo ovviamente focalizzati su mercati e sui comparti del settore costruzioni ad alto potenziale e/o che ci permettono di realizzare importanti economie di scopo rispetto alla nostra presenza (Salini Impregilo ha oltre 70 società controllate e partecipate oltre a propri cantieri in 5 continenti): sottolineo che America Latina, Usa e Africa rappresentano già i 2/3 del nostro mercato potenziale per Salini Impregilo. A questa informazione aggiungerei i Paesi nei quali abbiamo acquisito lavori nel 2013, a dimostrazione della nostra impronta davvero globale: Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Bulgaria, Cile, Georgia, Kazakistan, Italia, Libia, Namibia, Polonia, Qatar, Romania, Sierra Leone, Turchia, Ucraina e Usa.

Il suo Gruppo è leader mondiale per le infrastrutture nel segmento- acqua. Cosa serve oggi? Lavorando a stretto contatto con popolazioni e territori in via di sviluppo siamo consapevoli di quanto le opere che realizziamo siano in grado di accelerare il ritmo di crescita dell’economia locale e insieme consentire un reale progresso della popolazione. Un caso esplicativo sono le dighe per la produzione di energia attraverso centrali idroelettriche, che rappresentano una delle nostre specializzazioni (Salini Impregilo è il leader mondiale nelle infrastrutture per il segmento “acqua”). Si tratta di soluzioni di energia rinnovabile che hanno la proprietà di rendere un Paese energeticamente  autonomo e addirittura di diventare fornitore di energia elettrica, conservando gran parte della ricchezza nazionale all’interno dei propri confini.

Quale  e come sono diverse oggi le richieste del mercato? Al fine di rendere attrattive alcune aree geografiche climaticamente “critiche”, è molto importante realizzare una adeguata rete di trasporti (strade, ferrovie) che annulli il gap rispetto alle metropoli ad es. nel continente europeo o americano. Noi siamo leader nella realizzazione di metropolitane sia in aree cd. difficili (abbiamo recentemente vinto la gara per le metro di Ryadh e di Doha) sia in aree “mature” (Danimarca). Queste infrastrutture sono importanti per rendere appetibili le nuove aree metropolitane che stanno sorgendo in alcune parti del mondo.

I vostri settori che vengono più colpiti dalla crisi in Italia  e anche in Spagna? Se è così. Le infrastrutture sono un settore globale, il cui andamento è anticiclico rispetto alla crisi economica e finanziaria,. Abbiamo calcolato per Salini Impregilo un mercato potenziale, sotto forma di domanda di infrastrutture, pari ad almeno 1.000 miliardi di dollari da qui al 2017. E’ un bacino enorme all’interno del quale noi dobbiamo cogliere le migliori opportunità, anche in ottica di diversificazione e di risk management.

Cosa fa un “imprenditore di successo”? Sicuramente la determinazione nel proprio business è importante, ma aggiungo anche la curiosità di imparare come ad esempio ha fatto la mia azienda nella fase in cui ha approfondito la conoscenza del sistema  finanziario per realizzare una operazione di mercato. Oggi possiamo dire che in due anni di lavoro abbiamo costruito valore per €1,4 miliardi nei confronti degli azionisti di Impregilo, sotto forma di rivalutazione del titolo azionario e di dividendi distribuiti. Abbiamo portato a termine un’offerta pubblica di acquisto da oltre € 1 mld, senza per questo essere distratti nelle nostre attività di cantiere nè nell’acquisizione di nuovi lavori.

Si dice che dopo le grandi crisi si riorganizzano i mercati , le finanze e si torna ad una situazione economica ottimale. Lei è d’accordo? Le imprese che hanno amministrato saggiamente le proprie risorse, che non si sono accontentate di lavorare all’interno dei confini nazionali o di limitarsi ad alcune “roccaforti” ben conosciute, hanno pagato il prezzo della crisi economica e finanziaria. Al contrario la forte internazionalizzazione è stata premiante, e come dimostra la nostra vicenda di successo la crisi ha aperto delle opportunità importanti alle imprese che hanno deciso di crescere per linee esterne, stante la sottovalutazione dei mercati finanziari e le difficoltà specifiche di aziende non gestite in ottica di creazione di valore.

 

PIETRO SALINI E IL GRUPPO SALINI-IMPREGILO

Nato a Roma nel 1958, è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo scorso 31 maggio 2013. Si laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Tra il 1987 e il 1994 è Direttore Generale Estero della Salini Costruttori SpA fino a diventarne nel 1994 Amministratore Delegato, incarico che ricopre tuttora. Dal 2010 è CEO della Todini SpA e dal 2011 è CEO della Salini SpA. Da luglio 2012 è CEO di Impregilo SpA. Oggi, Pietro Salini è il CEO del Gruppo Salini Impregilo. È membro del Consiglio Direttivo dell’AGI -Associazione Imprese Generali e Rappresentante Generale di Giunta di UNI – Unindustria.

PROFILO SALINI IMPREGILO
Il Gruppo Salini Impregilo è un global player nel settore delle costruzioni con circa 34.000 addetti (dati combined al 30/6/2013) in 5 continenti e un fatturato di oltre € 4 miliardi (dati combined al 31/12/2012). Salini Impregilo è il costruttore leader mondiale per il segmento “acqua” (dighe, impianti idroelettrici e opere idrauliche), con una organizzazione strutturata e, grazie alla integrazione delle strutture industriali di Salini e Impregilo, una presenza globale attraverso società controllate e propri cantieri dislocati in oltre 50 Paesi.

Al primo posto tra i costruttori italiani, ha una consolidata vocazione internazionale, come dimostra oltre l’80% del fatturato realizzato all’estero (dati di bilancio 2012 combined Salini/Impregilo).

Il Gruppo integra due realtà di consolidata esperienza – Salini e Impregilo – entrambe con una lunga tradizione, ed è operativo a livello globale nella realizzazione di grandi opere, come dimostra il lungo elenco di lavori presenti nel track-record: 230 dighe ed impianti idroelettrici; 1.250 km di opere in sotterraneo; 6.700 km di ferrovie; 340 km di linee metropolitane rapporto tra EBIT e Capitale Impiegato; 36.000 km di strade e autostrade; 320 km di ponti e viadotti.

Il Gruppo ha in corso lavori in 5 continenti, e fonda la propria attività su una passione per il costruire consolidatasi attraverso le innumerevoli realizzazioni a livello internazionale. Il portafoglio commesse attuale del Gruppo include lavori per circa €31 miliardi, di cui il 70% nel settore delle costruzioni, ben diversificato per settore e per area geografica. Nel corso del 2013 Salini Impregilo ha acquisito lavori in Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Bulgaria, Cile, Georgia, Italia, Kazakistan, Libia, Namibia, Polonia, Qatar, Romania, Sierra Leone, Turchia, Ucraina e Usa.

Il percorso che ha portato alla creazione del nuovo Gruppo costituisce una case study in ambito accademico, avendo visto la partecipazione attiva dei piccoli e medi azionisti attraverso gli strumenti previsti dalla normativa finanziaria a tutela della minoranze. La crescita per linee esterne di Salini Costruttori ha portato infatti, dopo l’acquisizione della Todini Costruzioni Generali, a conquistare il controllo del capitale azionario della quotata Impregilo. L’attuale sistema di governo di Impregilo SpA, società quotata presso la Borsa di Milano che dal 1 gennaio 2014 incorporerà Salini SpA, è ispirato alla best practice internazionale, grazie anche alla presenza di un Corporate Governance Advisory Board che coadiuva il Consiglio di Amministrazione in tema di governo societario. Il CdA di Impregilo è composto da 15 membri: ai sensi del T.U. sulla Finanza e con riferimento a quanto contenuto nel Codice di Autodisciplina delle società quotate, 11 consiglieri su 15 sono in possesso dei requisiti di indipendenza, pari al 73,3% dei membri. Quattro consiglieri sono donne, pari al 26,7% del totale.

Nei prossimi anni il Gruppo sarà impegnato a realizzare opere che ne rafforzeranno ulteriormente la reputazione internazionale. Il mercato potenziale di Salini Impregilo (strade & autostrade; ferrovie & metropolitane; dighe, impianti idroelettrici e opere idrauliche) vale oltre € 1.000 miliardi, in base ad una stima al 2017, rappresentato dalla domanda mondiale di infrastrutture che si prevede si svilupperà nei prossimi anni in America Latina, Africa, Medio Oriente, Stati Uniti, Europa, Asia centrale e Australia.

Gli obiettivi che accompagnano la nascita del nuovo Gruppo (superare €1 miliardo di margine EBITDA al 2016) sono addirittura conservativi: il portafoglio lavori a fine 2012 infatti “copre” il 60% dei ricavi attesi al 2016, producendo ricavi anche nei successivi esercizi per € 5,6 miliardi.

Salini Impregilo è operativa in America, Africa, Asia, Australia ed Europa con proprie strutture e cantieri, “mettendo in campo” la propria capacità realizzativa nelle infrastrutture complesse. Con oltre 70 imprese controllate nei settori chiave per il core business e partecipazioni strategiche in Italia e all’estero, il Gruppo può candidarsi alle maggiori commesse nel settore globale delle infrastrutture.