“Tomolo” la casa editrice per loro FORMIGINE - Viviana Rita Sgorbini: le favole ... realtà o fantasia?

Intervista di Paola Pacifici

Viviana, cos’è e chi è la Tomolo Edizioni e perché nasce?

Tomolo Edizioni è nata come il sogno di famiglia mio, di mio figlio Lorenzo e di mio marito Nicola: il logo Tomolo è stato disegnato da Lorenzo quando aveva 11 anni, e successivamente adeguato alle varie esigenze di stampa e all’acquisizione del marchio EdiGio’ (a fine 2018). Rappresenta Tomolo, l’ottavo dei sette nani, ovvero quello che legge tanti “tomi”. Oggi Tomolo EdiGio’ Edizioni è una realtà in espansione, in cui i due marchi editoriali si differenziano perché EdiGio’ è riservato agli albi illustrati per bambini, mentre Tomolo sperimenta anche la narrativa per tutti e punta molto sulle Collane International (libri in lingua straniera oppure bilingue), Le Tomoleggende (albi illustrati cartonati che hanno come tematica le leggende e le fiabe tradizionali) e sulle collane dedicate ai giovani autori (under 12 Parole di bimbo e under 18 Parole minorenni).

Una Casa Editrice per bambine, bambini, ragazze e ragazzi. Come sono cambiate le favole di oggi?

Le favole, le fiabe e i racconti per bambini del terzo millennio si sono adeguati alla nuova realtà, pertanto recano con sé messaggi antichi ma in vesti nuove: in “Esopo mi fa un baffo”, di Lorenzo Di Salvio, ad esempio, raccolta di favole e racconti brevi in stile esopiano (con una morale esplicita) i protagonisti sono e-mail, videogiochi, whatsapp; in “Ale il cellulare”, di Isabella Nicora, il personaggio principale è un telefonino che cerca di insegnare agli umani a non abusare dei mezzi elettronici. Inoltre, portano nuovi messaggi di integrazione culturale (l’albo illustrato “Velo svelo”, di Christian Ceccherini parla di rispetto e di libertà per le donne di indossare o meno il velo) e di sensibilità e rispetto nei confronti degli animali (il breve romanzo “I lagomorfi”, di Saffo Fontana, ne è un esempio perfetto).

I vostri “lettori” che racconti preferiscono?

Come casa editrice, partecipiamo spesso a fiere di vendita al pubblico e abbiamo potuto notare che molto spesso è il genitore che guida la scelta del libro da acquistare, prediligendo soprattutto la storia o il messaggio che essa porta con sé, considerando anche un uso strumentale e didascalico del libro. Quando invece la scelta è lasciata al bambino, l’attenzione si concentra su personaggi buffi e simpatici, di cui si innamorano immediatamente.

Le nonne che raccontano sono cambiate e le loro favole ancora esistono o i social hanno cambiato anche loro?

Le nonne e i nonni che raccontano le fiabe e le favole, per fortuna, ci sono ancora, ma alcuni di loro si sono attrezzati per utilizzare le nuove tecnologie. Ti faccio un esempio che ho in casa: mio padre nel 2017 ha scritto un libro “a quattro mani” con mio figlio, che allora aveva 11 anni, intitolato “Da nonno a nipote: parole nella rete”. Si tratta di una raccolta di poesie scritte da lui, alcune delle quali dedicate a suo nipote, e di racconti inventati insieme, sentendosi e consultandosi via Whatsapp e Facebook. Quella di raccontare storie ai bambini è una tradizione che non dovrebbe mai andare persa, perché piena di poesia: nel mio libro “Bibi, del arcoiris al planeta azul”, uscito in prima edizione nel 2017 con la casa editrice Apollo Edizioni e attualmente in uscita per Tomolo EdiGio’ Edizioni nella versione illustrata da Silvia Dotti, parlo proprio del rischio cui il mondo va incontro lasciando che i mezzi elettronici prendano troppo piede nella vita dei bambini. La nostra autrice Graziella Grazzini è una nonna che racconta tantissime storie ai suoi nipoti e poi le trasforma in libri come “Una girandola di racconti”.

Che differenza di letture fra i giovanissimi italiani e quelli di altri paesi europei?

Siamo recentemente rientrati dalle Fiere di Londra (LBF) e Parigi (Festival du Livre) e devo dire che sostanzialmente i gusti europei sono molti simili fra loro, mentre si nota una differenza nelle immagini degli albi illustrati asiatici, che sono più improntati su manga e anime giapponesi (generi che si stanno affermando anche da noi in Italia).

Voi siete presenti anche in Spagna in eventi con grandissimo successo. Le ragazze e i ragazzi spagnoli cosa amano leggere e che personaggi amano?

Anche per il mercato spagnolo mi sembra si possa dire che i gusti sono simili ai nostri: ne è dimostrazione il fatto che abbiamo avviato interessanti collaborazioni proprio con case editrici spagnole e che abbiamo di recente pubblicato il libro di leggende africane per bambini “La messaggera del vento” dell’autore spagnolo Alberto Guaita Tello.

Che cosa ispira uno scrittore di favole, e a te che fra l’altro anche tu le scrivi?

Lo scrittore di favole e fiabe, in genere, è una persona che ha conservato un lato bambino e che è capace di stupirsi per le piccole cose: ciò lo rende in grado di dar vita a storie fantasiose, in cui i personaggi possono essere comuni oggetti quotidiani (cito come esempio il libro “Stella, stellina… la fiaba si avvicina” di Tiziana Calabrese, in cui anche la copertina per una tesi di laurea ha una storia tutta sua da raccontare e “Imparato”, di Francesca Collovà, che racconta la storia di un seme impaziente di crescere). La magia risiede dappertutto…

Tantissimi libri pubblicati e tanti personaggi… Quali preferisci e perché?

Questa sì che è una domanda difficile, perché sarebbe come chiedere a una mamma di scegliere il preferito tra i suoi figli! Sia come autrice che come editrice, tendo ad innamorarmi dei personaggi che popolano i nostri libri. Fra i miei, sicuramente prediligo il coniglietto Lillo, perché è una storia nata dalla fantasia sfrenata di mio marito e di mio figlio, quando quest’ultimo aveva solo tre anni: tra l’altro, con molto piacere annuncio che alla London Book Fair 2023, appena conclusasi, ho venduto i diritti d’autore per la traduzione al Catalano e che quindi uscirà a breve e probabilmente in contemporanea in tre lingue della penisola iberica (in Asturiano e in Castigliano con Impronta Editora e in Catalano con Obrador Editorial). Fra i personaggi dei miei autori, che però premetto che sento TUTTI come miei, mi piacciono tantissimo Il nonnino dei sogni di Stefania Gualerzi per le splendide illustrazioni, Il signor Talpa di Viviana Villa, La nuvoletta nera di Roger Lapis e Attilio Riccetti violinista di Carla Bronzino per la dolcezza delle storie e dei disegni. E poi i personaggi di tante altre storie: Sem il semaforo (di Ugo Mauthe ed Elena Spada), Freddy il rospetto (di Fabio Carapezza), la Civetta Freya (di Trofimena D’Auria), Milla Pastis (di Elabel), Altaconda la strega lavandaia (di Marco Smiraglio)… e potrei andare avanti citandoli tutti uno per uno, ma il lettore può trovarli sui nostri cataloghi online www.edigioedizioni.com e www.tomoloedizioni.it .

Nelle favole c’è più la fantasia o la realtà, magari (sotto forma della fantasia n.d.r)?

Credo che le favole e le fiabe ancora oggi portino in sé moltissimo sia della vita reale in generale, sia del vissuto dell’autore in particolare: racchiudono paure, insegnamenti, esperienze, desideri, ma al tempo stesso aiutano a credere in se stessi e a superare i propri limiti, insegnano ad avere rispetto per la natura, gli animali, le altre persone, parlano in maniera semplice e comprensibile al cuore dei bambini. “Una fiaba scombinata”, ad esempio, di Valentina Pericci, smonta gli stereotipi più comuni della strega brutta e della principessa bellissima, mentre “Ce la farai”, di Veronica Prampolini, prende per mano i bimbi affidati e li supporta nella difficile condizione di avere due mamme e due papà, usando tanti simpatici esempi di animali che “ce la fanno”.    

Penso che la favola più bella sia quella della vita dei genitori, delle nonne e di noi stessi e così poi si può scrivere o raccontare ai figli…E tu a tuo figlio quale favola della vita scriverai?

La nostra favola della vita la stiamo scrivendo insieme: Lorenzo ne è al tempo stesso autore e protagonista, perché questo sogno di avere la casa editrice, di perseguire con determinazione e sacrificio i nostri sogni, di non abbattersi di fronte alle delusioni e di mantenere uno spirito “bambino” ci accomuna e ci rende più forti.