Che cosa sono le ACLI?
Le ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), sono una struttura diffusa in tutto il mondo, che aiuta i connazionali nell’adempimento delle pratiche previdenziali e nella tutela dei diritti, collaborando con le istituzioni per aiutare i più disagiati in un’ottica cristiana e pluralista.
Quanti sono gli iscritti?
Dal 2005 ad oggi gli iscritti all’Associazione ACLI sono passati da una ventina a 200. Abbiamo circoli sia a Madrid sia a Las Palmas. In quest’ultima sede, il circolo è nato grazie all’encomiabile operato del Console Onorario de Blasio. I consolati onorari ci segnalano i casi piú urgenti.
Come è cambiato dal 1945, anno di costituzione delle Acli, ad oggi?
È cambiata la società e il mondo del lavoro. Il nostro slogan “Migrare dal ‘900”, riflette la nascita di nuove categorie socioprofessionali e oggi l’emigrazione italiana include i liberi professionisti, le nuove
tecnologie e gli studenti Erasmus.
Perchè una sede spagnola del Patronato ACLI?
Per mille motivi, tra i quali non ultimo il fatto che i flussi di studenti Eramus tra Italia e Spagna sono i più numerosi della Comunitá europea. Inoltre, tra il 2002 ed il 2004, decine di migliaia di nostri connazionali sono arrivati dal Sudamerica perché conoscono la lingua, l’italiano lo hanno dimenticato o, nel caso delle nuove generazioni, non l’hanno mai imparato. In tutto questo si inserisce la nostra collaborazione con le istituzioni consolari. Attualmente gli iscritti all’AIRE sono più di 125 mila.
Ritieni che il Patronato debba estendere le sue funzioni per rispondere alle crescenti esigenze dei cittadini?
Credo che il nostro operato vada progressivamente esteso alle questioni della Cittadinanza, che è, in ultima analisi, il contenitore dei Diritti; qui in Spagna abbiamo gia raggiunto un accordo in tal senso con il Console Generale Sergio Barbanti e lo stesso Comites di Madrid per lavorare assieme e “fare sistema”. Cittadinanza e lavoro sono i nostri due pilastri ideali ed operativi, oltre alla creazione di una Borsa Lavoro con la camera di Commercio Italiana. Collabora anche la SIB, Società Italiana di Beneficenza. Sono sicuro che l’iniziativa, della quale sono stato diretto promotore, verrá “copiata” in altri paesi. Non perché noi si abbia il copyright e ci possano dire quanto siamo stati bravi, ma perché la logica della rete istituzionale si imporrá.
Cosa pensi delle nuove forme di emigrazione giovanile italiana?
L’iniziativa della Borsa Lavoro è diretta fondamentalmente a rispondere ad una delle piú importanti esigenze emerse nella dinamica della nuova emigrazione italiana. Nel futuro ci ripromettiamo di creare anche uno spazio di accoglienza per gli Erasmus italiani in Spagna, al fine di offrire un servizio di orientamento per le questioni logistiche e di presentare il Progetto di Borsa lavoro. È un’idea che mi frulla da un po in testa e che ho presentato alle ACLI italiane sotto il nome di Progetto Erasmo Italiano. Vedremo…
Quale dovrebbe essere il ruolo delle imprese italiane?
È di creare valore per gli azionisti. A noi però interessa anche il valore sociale, la capacitá di creare lavoro di qualitá e stabile. Imprese come l’ENEL, la FIAT, l’AGIP, INDESIT e le GENERALI, cito le prime che mi vengono in testa, sono fondamentali nel tessuto imprenditoriale spagnolo. Non si tratta solo di offrire lavoro qualificato ai nuovi profili dell’emigrazione italiana, ma di valorizzare il made in Italy e rafforzare l’immagine del nostro Paese. Da parte nostra, continueremo a puntare sulla lingua italiana come fattore di identitá, con corsi gratuiti per gli emigranti di ritorno e le seconde e terze generazioni di
residenti.
Cos’è la Cabina Sociale ACLI?
La cabina del Sociale è stata creata nel 2005, quando giá le ACLI stavano assumendo un ruolo centrale all’interno del tessuto associativo italiano in Spagna. All’inizio, vi hanno aderito finanche organizzazioni politiche. Purtroppo, e per usare un eufemismo, ci siamo resi conto che di alcuni compagni di viaggio è meglio liberarsi. Per usare un eufemismo, diró che abbiamo un concetto del volontariato un po’ diverso. Per dirla tutta, in politica, assieme agli idealisti, ci sono anche gli avventurieri di piccolo cabotaggio. Alla fine ci siamo ritrovati con le solite persone di buona volontá e che non cercano rendite.
Cosa pensi delle proposta di estendere ai sodalizi operanti all’estero, i benefici già previsti per le associazioni di promozione sociale?
Sono stato tra i primi ad appoggiare la proposta di modifica della legge presentata, tra gli altri, dall’onorevole Franco Narducci, al quale mi lega un’amicizia che supera le nostre differenze politiche. Anzi, mi sono anche prodigato affinché la proposta venisse firmata dall’onorevole Mirko Tremaglia il quale, da galantuomo e persona intelligente, ne ha capito la portata e le ricadute positive per le associazioni italiane all’estero. Insomma, sono orgoglioso di aver dato il mio piccolo contributo per cercare di risolvere i problemi del nostro associazionismo all’estero.
Quali sono i rapporti del Patronato ACLI in ambito europeo?
Le ACLI Spagna fanno parte della FAI (Federazione ACLI Internazionali), con le quali collaboriamo nella gestione di progetti formativi e periodici incontri per confrontare esperienze e proposte.
Cinque domande, non al Presidente, ma al Professor Caprarella
Cosa ti piace leggere?
Per lavoro leggo soprattutto saggistica di storia economica e sociale spagnola del periodo franchista e della transizione. Ho gusti letterari senz’altro meno aridi. Mi piacciono Céline, Knut Hamsun, Drieu de la Rochelle, John Fante, Anthony Powell, Coetze, oltre a Roth, Pavese, Calvino, Piero Chiara. Inoltre mi piacciono tutti i classici della letteratura europea, ma sarebbe un po’ lungo parlarne.
Cosa ti piace della Spagna?
Mi piace tutto, anche se conosco bene solo Madrid, che adoro per clima, cibo, gente, storia, letteratura, modo di vita. Ci venni nel ‘90 con l’Erasmus. Da allora, tranne una breve parentesi per la laurea a Pisa, sono rimasto sempre qui. Qui ho conosciuto mia moglie Lola e qui viviamo con i nostri figli Pablo e Italo.
Cosa fai nel tempo libero?
Ascolto molta musica classica, mi piacciono i classici del rock (Lou reed, Rolling Stones, Nick Cave) ed i cantautori italiani come Gaber, Rino Gaetano, Piero Ciampi che non pretendono di essere menestrelli di partito. Prima riuscivo a fare un po’ piú di sport (nuoto e corsa). Ultimamente, molto meno. Cerco di dedicare tempo alla famiglia ed agli amici. Mi piace passeggiare, la montagna e la cucina.
Dove andate in vacanza?
A San Sebastián, che è la città di mia moglie. In Italia, sul Gargano o in Valtellina, ospite di una zia che ha una spledida casa sul confine svizzero. Insomma, antipasto mare e monti.