Intervista di Paola Pacifici
Quando e perché nasce il Trofeo Fagioli?
«Nel 1966 il neonato comitato, con alla testa il commendatore Ubaldo Balducci e Wladimiro Ghigi, decise di onorare la figura del grande pilota marchigiano ed eugubino d’adozione organizzando una gara di velocità in salita. Già negli anni ‘20 la vecchia strada Eugubina che collega Gubbio con Perugia, che si presentava sconnessa e polverosa, era stata scelta per una gara automobilistica: si trattava della Coppa della Mengara, dal nome del valico lungo il percorso. Nel ’67 però la gara venne funestata da un drammatico incidente, costato la vita a un addetto alla sicurezza, e dall’anno successivo gli organizzatori decisero di trasferire il trofeo lungo i tornanti della strada statale Eugubina verso il Passo di Madonna della Cima, lungo la Gola del Bottaccione, dove si disputa tutt’oggi. Nel tempo hanno preso la scena i prototipi, ovvero le prime auto sport costruite espressamente per la competizione in questo tipo di gare in salita, e le medie dei tempi di percorrenza sui 4.150 metri si sono alzate ogni anno di più. La competizione ha acquisito prestigio e anche la ribalta internazionale, tanto che negli anni vi hanno partecipato storici piloti dell’automobilismo in salita come Domenico Scola, Pietro Laureati, Gabriele Ciuti il primo a scendere sotto il muro dei due minuti nell’edizione 1976, fino agli assi del nostro tempo Simone Faggioli, che a Gubbio ha vinto 13 volte, e Christian Merli».
Chi era Luigi Fagioli?
«È stato un grande pilota, nato a Osimo in provincia di Ancona il 9 giugno 1898 e morto il 20 giugno 1952 a Montecarlo, in seguito alle ferite riportate il 30 maggio in un incidente durante le prove ufficiali del Gran Premio di Monaco per vetture Gti, alla guida di una Lancia B20. Si era trasferito giovanissimo a Gubbio per completare i suoi studi alle scuole superiori. Il debutto alla guida di un’auto da corsa risale al 1925 alla Coppa della Perugina del 1925 e la prima vittoria l’anno successivo nel Premio Perugino del Turismo. Si confronta e vince con piloti del calibro di Biondetti, Borzacchini, Campari, Caracciola, Chiron, Ferrari, Maserati, Nuvolari, Fangio, Farina e Varzi. Nel 1933 viene contattato da Enzo Ferrari che gli propone di salire sulla velocissima Alfa P3. Fagioli accetta, e nei mesi successivi ottiene numerosi successi, conquistando anche il titolo di campione d’Italia. Passa alla Mercedes, che lo copre di soldi. A 52 anni, con l’avvio del primo campionato del mondo di Formula, viene chiamato dall’Alfa a far parte del gruppo di piloti insieme con Farina e Fangio. Nel 1951, con l’Alfetta F1, ottiene la vittoria a pari merito con Fangio nel Gran Premio di Francia e a 53 anni resta il pilota più anziano ad aver vinto un Gran Premio di Formula Uno. Alla Mille Miglia del 1952, Fagioli compie il suo capolavoro di pilota, portando alla vittoria nella categoria Gran Turismo la Lancia tipo alleggerito. Il risultato della gara bresciana è l’ultima pagina della sua storia sportiva. Riposa nella cappella di famiglia a Osimo».
Che tipo di competizione è il Trofeo Fagioli?
«È una cronoscalata tra le principali in Italia e conosciuta anche a livello internazionale. In questo 2024 ci sono due novità: cambia la data, visto che si svolgerà nel fine settimana dal 30 agosto al 1° settembre, e da Campionato Italiano Velocità Montagna diventa Campionato Italiano Supersalita. Oltretutto, la gara avrà un coefficiente di moltiplicazione del punteggio di 1,5: un punteggio superiore rispetto alle altre gare, dal momento che è stata considerata all’interno degli ultimi due appuntamenti della stagione. La decisione dello spostamento della data, l’anno scorso si era corso dal 21 al 23 luglio, è stata presa da Aci Sport sulla base delle richieste formulate dal Comitato Eugubino Corse Automobilistiche, che avrebbe voluto tornare alla classica collocazione della seconda metà di agosto. Questo nuovo campionato prevede 7 tappe, cominciate a fine aprile con la Monte Erice a Trapani, e per le classifiche si tiene contro dei migliori 12 risultati sui 14 possibili, considerando che le gare in salita unica rendono doppio punteggio. C’è anche un’importante copertura mediatica con servizi sulle maggiori testate e diretta streaming su Aci Sport Tv al canale 228 Sky e live streaming sul web. Da Erice si è passati a Fasano, Trento-Bondone, Ascoli Piceno, Vallecamonica a Brescia e Rieti Terminillo. Gubbio è la chiusura in grande stile. C’è anche una sezione dedicata alle auto storiche, con una radicata tradizione e la presenza dei migliori specialisti».
Hai conosciuto Luigi Fagioli?
«Ho conosciuto la famiglia Fagioli per essere stato compagno di scuola di Ludovico, nipote del pilota e figlio di Carlo, uno dei cinque figli di Luigi Fagioli, nati tutti a Gubbio. Ho spesso e volentieri frequentato la splendida casa di Ludovico, dove c’erano anche i suoi fratelli Elisabetta e Marco: studiavamo assieme e ricordo ancora la sua elegantissima mamma che ci preparava la merenda con il padre Carlo sempre sorridente girarci attorno. Una famiglia che viveva dell’impronta di un uomo importante come Luigi Fagioli, che ha fatto la storia dell’automobilismo italiano».
Che macchine, chi sono i piloti e le donne?
«Il Trofeo Fagioli è una delle gare con il maggior numero di piloti iscritti, si oscilla tra 200 e 250. L’anno scorso furono 243. C’è stata anche qualche donna al volante negli anni, compresa l’edizione 2023. Contribuisce l’adesione pure il contesto ambientale, cioè un tracciato alle porte del centro storico di una città particolarmente apprezzata per le bellezze storico-architettoniche oltre che naturalistiche. Gareggiare su un tracciato incastonato nella Gola del Bottaccione è qualcosa di speciale. Le auto sono le migliori che si vedono alle cronoscalate, con i piloti più affermati che si mettono in gioco e sono tra gli specialisti più quotati in Europa. Ci sono anche stranieri».
Chi sono gli organizzatori?
«Il Comitato Eugubino Corse Automobilistiche, presieduto da Alessandro Fiorucci, è costituito da appassionati volontari che amano l‘automobilistico e hanno un consolidato spirito positivo nel curare ogni aspetto, dalla sicurezza all’efficienza fino all’ospitalità. Per Gubbio questo comitato è un riferimento importante perché l’evento è tra i più partecipati dell’anno, richiamando migliaia di appassionati da ogni parte. La tre giorni del Fagioli ha una valenza tanto sportiva quanto turistica».
L’ultimo vincitore?
«Nel 2023, 58° trofeo, ci è uscita una sorpresa con diversi colpi di scena: per la prima volta ha vinto Achille Lombardi, alla guida di una Osella Pa21 4C Turbo. Il pilota potentino ha fatto suo l’ottavo round del Campionato Italiano Velocità Montagna completando i due passaggi da borgo Santa Lucia alla Madonna della Cima in 3:16.46, gara 1 in 1:38.38 e gara 2 in 1:38.08, davanti ai siciliani Franco Caruso, secondo su Nova Proto Np01 Zytek, e Samuele Cassibba, terzo con la Nova Proto Np01 motorizzata V8 Synergy. Ai vertici è mancata la sfida con Simone Faggioli, che con la Norma M20 Fc Zytek a Gubbio era stato il poleman nelle prove del sabato. In gara 1 il pluricampione toscano è incappato in una pizzicata su un rail circa a metà percorso che l’ha costretto al ritiro con cerchio e anteriore sinistra ko. Faggioli ha poi vinto gara 2 con il miglior crono di giornata in 1:35.04. L’edizione è stata spettacolare con la direzione dell’eugubino Fabrizio Fondacci, che è direttore di corsa ai massimi livelli anche in Formula Uno».
Tu sei non solo un appassionato ma anche un esperto conoscitore sia come eugubino e sia come importante e conosciuto collega giornalista, quindi come definiresti il Trofeo Fagioli?
«Ho avuto il privilegio di essere anche addetto stampa della competizione in più edizioni e ho potuto vivere appieno l’importanza di questo appuntamento e l’immagine positiva di cui gode ai massimi livelli, sia tra i piloti che tra gli organismi nazionali del settore. Viene chiamata la Montecarlo delle Salite, io sono convinto che sia uno spettacolo dei motori in un’ambientazione unica tra Medioevo e andando a ritroso nei millenni, visto che alla Gola del Bottaccione si lega la teoria del meteorite che 66 milioni di anni fa abbattendosi sulla terra provocò l’estinzione dei dinosauri, testimoniata dalla presenza di iridio nelle rocce in quantità superiori».
Gubbio, gli eugubini e Luigi Fagioli chi sono e in che cosa sono uniti?
«L’immagine di Luigi Fagioli è preservata proprio grazie a questa competizione che lo fa ricordare nel modo migliore. Chi è appassionato di motori sa chi è stato Fagioli e sa cosa oggi rappresenta questa cronoscalata che è arrivata a 59 edizioni mantenendo intatto il suo fascino, fino ad accrescerlo per essere stata nel 2018 prova del Fia Hill Climb Masters, una vera olimpiade delle cronoscalate ospitata a Gubbio con 170 piloti da 21 Nazioni europee, mantenendo anche lo status di gara internazionale Fia sotto osservazione per tornare sulla scena di competizione internazionale».
“LE DONNE DEL FAGIOLI”
2023: 5 (Scarafone Beatrice, Pascucci Paola, Fumo Anna Maria, Broccolini Deborah, Prantl Selina)
2022: 4 (Broccolini Deborah, Fumo Anna Maria, Pedroni Gabriella, Prantl Selina)
2021: 5 (Broccolini Deborah, Fumo Anna Maria, Gallinella Giulia, Pedroni Gabriella, Raiti Martina)
2020: 5 (Bisceglia Camilla, Broccolini Deborah, Colotto Gina, Fumo Anna Maria, Scarafone Jessica)
2019: 8 (Bisceglia Camilla, Broccolini Deborah, Crocenzi Martina, Francese Elisa, Gallinella Giulia, Pascucci Paola, Raiti Martina, Vezzosi Margherita)
2018: 10 (Bisceglia Camilla, Broccolini Deborah, Colotto Gina, Crocenzi Martina, De Ciantis Maria Giulia, Francese Elisa, Fumo Anna Maria, Gallinella Giulia, Pedroni Gabriella, Pulvirenti Valeria)
2017: 6 (Bisceglia Camilla, Broccolini Deborah, Colotto Gina, Gallinella Giulia, Pascucci Paola, Pulvirenti Valeria)
2016: 11 (Bisceglia Camilla, Brenciaglia Anna, Broccolini Deborah, Colotto Gina, Finotti Elisa, Fiume Anna, Gallinella Giulia, Grasso Angela, Pascucci Paola, Pedroni Gabriella, Somaschini Rachele)
2015: 5 (Broccolini Deborah, Furi Tania, Pascucci Paola, Sinatra Alessia, Somaschini Rachele)