Il maestro Vincenzo Spampinato

Intervista di Paola Pacifici

(sin.) Ron, il Maestro Vincenzo Spampinato e Lucio Dalla

…ma se il destino ha scelto per me: Grazie, era questo che desideravo fare nella mia vita. tanti anni fa, l’Arte viaggiava con le proprie gambe. Il pubblico chiede sincerità, chiede soltanto di sognare in compagnia, in un mondo dove ormai tutti si credono creatori o padroni dei sogni degli altri. Chi scrive è uno che sente il “suono” della follia. Il grande scrittore siciliano Gesualdo Bufalino affermava: chiunque ascolta Mozart, non potrà mai diventare un mafioso! Avrei voluto essere Chaplin, Totò, Alberto Sordi, un comico. La mia Sicilia? Io la chiamo romanticamente “Triangolo del mare”. Lucio Dalla ha costruito uno dei più bei ricordi del mio viaggio artistico, non saprò mai come ringraziarlo. Io un bugiardo che dice la verità.

Maestro, con un artista così completo da dove si può cominciare un’intervista? Cominciamo da perché si sceglie di fare il cantante?
Spesso mi sono chiesto se ho scelto o sono stato scelto dalla musica…ma se il destino ha scelto per me: Grazie, era questo che desideravo fare nella mia vita.

Per un cantante incidere il primo disco è un punto di arrivo o un punto di partenza?
Per logica, per razionalità dovrei rispondere che è un punto di partenza, ma quella prima volta con la cuffia in testa, quel grande microfono davanti a me, il mio cuore pieno di gioia, mi fece pensare ad una grandissimo traguardo!

Quanto e come è cambiata la vita artistica di oggi? E quella privata di un artista?
Oggi l’arte ha bisogno dei media e di una grande promozione per arrivare. Invece tanti anni fa, l’Arte viaggiava con le proprie gambe. Per quanto riguarda la mia vita privata, non è mai cambiata: io ho sempre vissuto da semplice…in un mondo complicato!

Gli artisti hanno una “marcia in più” perché e qual è?
Gli artisti sono persone serie, appartengono alla fantasia. Anche incatenati, chiusi in una botte, messi a lavorare in “catena di montaggio”, riescono a volare.

Cosa sono i concerti per te?
Quel rito magico, dove i suonatori diventano ascoltatori e gli ascoltatori diventano suonatori…è cantare tutti insieme, guardando nella stessa direzione.

Il pubblico di oggi cosa chiede ad un artista, ad un cantante?
Chiede sincerità, chiede soltanto di sognare in compagnia, in un mondo dove ormai tutti si credono creatori o padroni dei sogni degli altri.

Quando canti, oltre all’interpretazione, cosa vuoi che il pubblico recepisca di te?
Mi piacerebbe che leggesse tra le righe, nei gesti, che scoprisse anche le mie fragilità, la mia energia e le mie speranze.

Le esperienze della vita sono “ stimoli” per un cantante?
Lo sono sicuramente. Sono come gradini che ti portano in alto, oppure ti fanno cadere…sono il bagaglio che non dobbiamo mai dimenticare in ogni viaggio che intraprendiamo.

E per un compositore?
Per un compositore sono gli arnesi per costruire musiche, testi e canzoni.

Cosa ti coinvolge emotivamente come autore?
Si compone qualcosa quando, immaginandosi in una strada, ti trovi o alla fine o all’inizio (triste o contento…insomma…bianco o nero). La creatività non può stare al centro, lì vive la ragione. Chi scrive è uno che sente il “suono” della follia.

Comporre per artisti come Viola Valentino, Riccardo Fogli, Fausto Leali, Irene Fargo e Milva, cantanti diversi, voci diverse, stili diversi, vuol dire entrare nei loro mondi, come fai?
No, per me è semplicemente il privilegio del “dono”, è il sapere che quel brano che “regali”, ti sarebbe piaciuto cantarlo in prima persona, senza pensare minimamente di riaverlo mai indietro.

I giovani e la musica?
Premesso che la musica è l’ultima libertà rimasta, sono convinto che si impara tanto dai giovani, perché hanno emozioni ma non paure. Mi spaventa e mi inquieta però, l’uso e l’abuso che i guru della TV applicano nei ragazzi. In poco tempo devono essere “pronti” come carne di macello sul palcoscenico, per essere spremuti a dovere e poi dopo l’uso buttati da parte.

Quanto la musica è cultura per te?
Permettimi di risponderti con le parole del grande scrittore siciliano Gesualdo Bufalino. Lui affermava che chiunque ascolta Mozart, non potrà mai diventare un mafioso!

Vorrei farti alcune domande personali, affinchè i nostri lettori possano conoscere anche il Vincenzo Spampinato uomo. Cosa ti piace leggere?
Le mie letture sono ad ampio spettro, ma la cosa che amo di più sono i libri di poesia (Alberti, Esenin, Lorca, Quasimodo, Yeats…Kerouak, Ginsberg e tantissimi altri) i Poeti sono stati e sono tutt’ora i miei migliori amici.

Se non avessi fatto il cantante, il compositore cosa avreti voluto fare? Cosa? …esistono altri mestieri e nessuno mi ha informato? Che personaggio della storia avresti voluto o dei contemporanei quale vorresti essere?
Avrei voluto essere Chaplin, Totò, Alberto Sordi, un comico insomma…far ridere la gente è il miracolo dell’esistenza e della RESISTENZA!

Dove vai in vacanza?
Amo tantissimo guardare e sentire il mare, ma è soltanto in montagna che riesco a sentirmi veramente in vacanza.

In televisione, se la vedi, cosa guardi?
Mi piace guardarla in tarda serata…quando grazie a Dio finiscono i reality e cominciano i film di fantascienza, i gialli, le belle commedie in bianco e nero, i documentari storici e geografici.

E il cinema, quale genere e attrici ed attori preferisci?
Amo tutto il cinema, avventura, impegnato, thriller, in costume, tranne “La corazzata Potëmkin”, come insegna il buon Fantozzi. Fellini il profeta dell’immaginario è il mio regista di riferimento. Meryl Streep, Dustin Hoffman e De Niro sono i miei attori preferiti.

Quanto sono importanti gli amici per te? E cosa è l’ amicizia?
Gli amici sono l’acqua per la salita. L’amicizia è la strada parallela dell’amore!

In che modo e in che cosa i tuoi genitori sono stati “presenti” da giovane e nelle tue scelte?
Voglio risponderti con un verso de “I ragazzi del Borgo” una canzone che ho scritto per i miei genitori: E SUL VOSTRO DITO SEMPRE SCRITTA LA GIUSTA DIREZIONE E ORA SO DA CHE PARTE STARE IN QUESTO TIRO ALLA FUNE.

Torniamo all’artista, vuoi?
Certamente…

Parliamo della “ tua Sicilia”? Molto presente nella tua vita artistica? Io la chiamo romanticamente “Triangolo del mare”. Piena di miti e leggende, di amore e piombo! Sai…è l’isola conquistata che mi conquista sempre, è il mio guscio, la mia coperta di Linus.

Amare la propria terra con i suoi pregi e difetti è un grande segnale che un artista lancia non solo ai suoi fan ma anche alla società. È così per te?
Ho avuto il grande onore di scrivere “Madreterra”, l’Inno ufficiale della Sicilia e credo, che facendo mio il pensiero di Woody Guthrie…“Questa Terra è la mia Terra”, e io la difenderò sempre e per sempre con la mia chitarra!

Il mondo mediterraneo e i Rondò Veneziano, connubio nel tuo Kokalos.3. Quale il tuo messaggio?
Non esistono né confini né steccati per la musica. Emozionare…divertire con onestà e intelligenza, forse questo è l’umile messaggio.

Tu e Lucio Dalla?
Cantando nella mia canzone “Bella e il mare”, Lucio ha costruito uno dei più bei ricordi del mio viaggio artistico, non saprò mai come ringraziarlo.

Chi ti piace di più il Vincenzo Spampinato cantante o il Vincenzo Spampinato compositore?
Cantare e scrivere mi procurano la medesima senzazione: una gioia infinita!

Con due parole come ti definiresti?
Un bugiardo che dice la verità.

Il tuo coinvolgimento con la Federazione Internazionale dei Diritti dell’uomo della Sicilia e l’Associazione Telefono Arcobaleno, perché?
La musica pur non essendo panacea, può dare piccoli aiuti, che possono migliorare la vita.

Ed allora parlando di “uomini”, puoi mandare per favore, attraverso questa intervista un messaggio alle donne ed agli uomini che hanno bisogno di una parola di un “amico”. Grazie

Un “post” che ho scritto per la mia pagina Facebook :

L’acqua per la salita.
La Montagna si ergeva maestosa, davanti alla strada maestra.
Era da quel punto che si partiva, tutti uguali per arrivare in cima.
Il vento era fermo, affinché nessuno avesse vantaggi.
Davanti, sulla radura, c’era una tinozza che conteneva acqua.
Un cartello scritto in rosso diceva: “Prendete un solo mestolo d’acqua, perché basti per tutti. Fate in modo che ogni viaggiatore o viaggiatrice, possa avere la possibilità di arrivare in cima.
Nessun controllo, nessuna telecamera, controllerà la quantità d’acqua che prenderete. Sta a voi, alla vostra lealtà questa scelta, questo libero arbitrio”.
Mai vi dirò quali e quanti viaggiatori ce l’hanno fatta.
Quanti vigliacchi e quanti Onesti, quanti sgambetti e quante Spinte, ho incontrato durante la mia DURA salita.
Voglio solo ringraziare te Amore mio,
ORA CHE SONO IN CIMA, per quel bacio…
quel mezzo sorso d’acqua, che la tua bocca mi ha regalato.

Foto – Il Maestro Spampinato con (partendo dall’alto): Alberto Sordi, Carla Fracci, le gemelle Kessler, Milva, Gianni Morandi, Noah.