Intervista di Paola Pacifici
Alfio Giovanni Torrisi, quando e perché decide di diventare un ingegnere edile?
Ho conseguito la maturità con un ottimo voto nel 1969 presso l’Istituto Tecnico per geometri G.B.Vaccarini di Catania. Fu l’anno in cui fu introdotta la riforma degli esami di maturità. Fino all’anno precedente, chi superava l’esame con una media superiore a otto aveva diritto alla “Borsa di studio“. Quell’anno venne rivoluzionato anche questo, introducendo il “Presalario” per coloro che proseguivano gli studi all’Università. In quel momento, non era previsto né programmabile per me di frequentare l’Università. Tuttavia la possibilità di ricevere la prima rata del “Presalario” mi ha spinto a iscrivermi alla facoltà di ingegneria. A Catania era possibile frequentare solo i primi due anni. Iniziai a lavorare come geometra presso uno studio tecnico e mi resi conto che per essere preso in considerazione dagli artigiani, imprese ecc. che frequentavano lo studio “l’ingegnere era il mio titolare anche lui geometra, capii che era indispensabile invecchiare di qualche anno o addirittura diventare Ingegnere. Così maturò in me l’idea di conseguire la laurea in ingegneria. Feci il primo anno all’Università di Catania e poi mi trasferì al Politecnico di Torino. Non avevo assolutamente idea di cosa fosse effettivamente il Politecnico , lo scoprì strada facendo una scuola che ti impone ritmi di studio di 10-12 ore al giorno, ma che ti insegna a vedere e risolvere i problemi in modo completo. Non c’è , pertanto alla base, un momento in cui sono stato ispirato dall’idea di diventare ingegnere edile, ma preferisco pensare che sia il risultato delle sfide quotidiane che la vita ci offre ogni giorno, anche attraverso momenti difficili e dolorosi. Mi considero fortunato perché ho trovato passione e amore nel mio lavoro, che ancora oggi continuo ad amare.
Nel suo importante cv tante sono le esperienze lavorative, quale tra queste per lei le più congeniali?
Per libera scelta, ho iniziato ad esercitare la libera professione , che non deve essere considerata la forma libera di fare il proprio lavoro, ma come una scelta di vita in cui si scommette ogni giorno sulle proprie capacità e sui risultati ottenuti. Credo che progettare sia una cosa bellissima , da cui a volte puoi avere grandi soddisfazioni, infatti davanti ad un nuovo progetto, superato il momento iniziale del foglio bianco che può anche dare panico, inizia la fase in cui ti confronti con la problematica da affrontare ed in cui ti ritrovi ad esprimere la tua visione del progetto e di come dovrà essere realizzato. Per un Progettista oltre a riuscire a valersi delle nuove tecnologie ed usare nuovi o vecchi materiali, la cosa importante dovrebbe essere quella di dare un’anima alle aspettative o desiderata della committenza. Ho progettato molto nell’ambito dell’ingegneria civile, dalla viabilità alle opere di urbanizzazione ed edifici per civile abitazione, ma sicuramente il progetto di una scuola o di un albergo è l’ambito dove mi sono trovato più a mio agio e dove ho avuto più soddisfazioni.
L’ingegneria edile in Italia ed in Europa, quali le differenze?
Il mondo dell’ingegneria oggi più che mai è in continua evoluzione, l’ambito dell’ingegneria edile apparentemente statica, in realtà vive un momento di grande cambiamento in quanto segue l’evoluzione dell’uomo, del suo stare insieme, del cambiamento sociale e del suo rapporto con il territorio e la natura. In Italia , ma così come in Europa per tantissimo tempo l’architettura, le costruzioni edili in genere sono state determinate dall’utilizzo delle materie prime a disposizione, così che in funzione delle pietre o dell’utilizzo di un particolare marmo veniva determinato il paesaggio urbano nei colori e a volte nell’architettura. Con il passare del tempo tutto questo è stato sostituito dalla possibilità di trasportare facilmente le materie prime e si è determinata una tendenza a costruire le nostre abitazioni o edifici in genere in funzione del nostro approccio con il quotidiano, così che oggi vediamo edifici con un’architettura minimalista nel nord Europa ed edifici dove si sperimenta il bosco verticale, vedi l’Italia.
Quanto negli anni è cambiata l’ingegneria edile e l’ingegnere?
Come già accennato per tantissimo tempo l’architetto, l’ingegnere edile, hanno progettato in funzione non solo della disponibilità delle materie prime ma anche in funzione dell’Uomo inserito nel contesto , cercando il rapporto tra le dimensioni dell’edificio che risultasse “armonico”. Così che il risultato è quello che quando ci troviamo a passeggiare nel centro storico di una grande città, la sensazione che proviamo è quella del “Bello e dell’Armonia”. Negli ultimi anni l’avvento dei computer e delle nuove tecnologie ha stravolto questi principi, si cerca l’opera unica, strana,suggestiva che dimostri quanto siamo bravi. L’algoritmo matematico nei nuovi sistemi di calcolo strutturale, riesce a mostrare e simulare i vari livelli di sicurezza di un grattacielo e determinarne la fattibilità, il Progettista rischia di rimanere solo un esecutore. l’ascesa dell’intelligenza artificiale ( AI ) , se non utilizzata correttamente , rischia in questo contesto di accentuare questa problematica. In quest’ambito la figura dell’ingegnere è cambiata totalmente , oggi i progetti vengono realizzati da studi interdisciplinari dove gruppi di ingegneri lavorano ognuno con una propria specializzazione. A mio avviso proprio in questo contesto diventa fondamentale avere la presenza di un coordinatore che riesca ad esaminare le problematiche nella loro interezza.
La sua azienda è famosa e conosciuta per gli arredi urbani in pietra lavica?
Alla fine degli anni novanta del secolo scorso, a seguito alla crisi nel settore delle infrastrutture in Italia, ho fondato un’azienda in grado di progettare e realizzare ” arredo-urbano,” inteso come l’insieme delle operazioni relative alla realizzazione di attrezzature necessarie a definire gli spazi pubblici. Gli elementi di arredo venivano realizzati con l’ausilio della tecnologia a controllo numerico ed in materiale lapideo, con particolare attenzione alla “pietra lavica dell’Etna.” Questa esperienza durò circa 25 anni in cui l’Azienda mise a disposizione dei progettisti e del territorio la propria capacità di esecuzione. Questa azienda si era specializzata nella realizzazione del “ Percorso tattile per disabili visivi” realizzato nei materiali lapidei ed in pietra lavica in particolare.
. Ingegnere un brevetto molto importante sta presentando, che cos’è?
Il 18 / 12 / 2023 da parte del Ministero delle Imprese e del made in Italy è stato concesso il Brevetto N . 102021000031037 dal titolo:
Struttura prefabbricata modulare integrata in cemento armato per l’adeguamento dell’altezza del calpestio di banchine ferroviarie.
Cercherò di illustrare brevemente l’importanza dell’invenzione con alcune riflessioni.
La Comunità Europea in uno dei suoi programmi principali, ha posto il rilancio del trasporto ferroviario al centro delle strategie comunitarie , varando conseguentemente delle direttive che tendono ad introdurre elementi di competitività nel sistema della mobilità di ciascun Paese membro. La necessità che ne deriva, anche sul territorio nazionale , è di trasformare le strutture esistenti, secondo modelli che consentono di ottenere spazi al tempo stesso trasparenti e sicuri. Il problema dell’accessibilità e del conseguente abbattimento delle barriere architettoniche previsto a livello comunitario, al fine di aumentare la fruibilità degli spazi pubblici deve essere dettagliatamente considerato aumentando così le interazioni tra i diversi mezzi di trasporto presenti nel medesimo nodo di scambio. Le ferrovie italiane hanno programmato sulla rete una lista di progetti concreti per aumentare l’altezza delle banchine. Si prevede di sopraelevare di 30 cm la quota di calpestio delle banchine per consentire ai viaggiatori di fruire dei treni in maniera più sicura e meno faticosa. Il brevetto rappresenta un’innovazione che consiste in una struttura prefabbricata modulare integrata, da utilizzare nella sopraelevazione della quota delle banchine ferroviarie. Il modulo che si propone ha la caratteristica di presentarsi già completo sia della pavimentazione realizzata secondo le specifiche delle ferrovie, che del percorso tattile per i disabili visivi. L’innovazione così come proposta consente di ridurre enormemente i tempi necessari all’adeguamento dell’altezza del piano di calpestio delle banchine nelle stazioni ferroviarie e dei relativi costi di esecuzione.
I vantaggi del Sistema brevettato consistono :
- Meno disagi per l’attività che si svolge all’interno delle stazioni ;
- Riduzione dei tempi di chiusura dei marciapiedi interessati .
- Rifinitura del piano di calpestio secondo le specifiche FS completo del percorso tattile per non vedenti ed ipovedenti.
- Possibilità di intervenire nei sottoservizi in qualsiasi momento, senza la necessità di dover tener conto delle dimensioni dei cavidotti esistenti.
- Miglior rapporto costi/benefici.
- Riduzione dei costi di manutenzione.
Tutti i brevetti servono per migliorare la nostra vita, quali secondo lei quelli più importanti nell’ingegneria edile?
Non è possibile l’indicare tra le tante innovazioni quali siano le più importanti, ai nostri giorni la ricerca e la sperimentazione , anche con l’ausilio delle nuove tecnologie, ha uno sviluppo così rapido, che spesso non ci è consentito neanche avere il tempo per metabolizzarne l’importanza. Sicuramente la transizione all’era digitale e la tendenza ad avere sempre più edifici ecosostenibili capaci di inserirsi al meglio nel contesto circostante , a mio avviso rappresenta una delle sfide più importante.
Quanto le nuove tecnologie aiutano a sviluppare ed inventare nuove soluzioni?
Le nuove tecnologie e i nuovi strumenti disponibili sono fondamentali per lo sviluppo di nuove soluzioni nell’ingegneria edile. Tuttavia,è importante non solo trovare nuove soluzioni, ma anche utilizzare le tecnologie in modo efficace per soddisfare le esigenze in evoluzione della società. Il nostro quotidiano cambia ogni giorno,le nostre esigenze cambiano, cambia anche il modo di lavorare e di interfacciarsi con gli altri. le case costruttrici di materiali destinati all’edilizia inventano in continuazione nuovi prodotti e nuovi sistemi di costruzioni edili. A mio avviso, il continuo studio e la formazione professionale sono essenziali per adattarsi ai rapidi cambiamenti nel settore.
Di solido una “ nuova idea “ nasce da una esperienza personale, è stato così anche per lei ?
Il percorso che mi ha portato alla soluzione descritta nel brevetto è sicuramente nato dalla mia esperienza professionale e dalla mia attitudine a risolvere i problemi. Trovandomi di passaggio in una stazione di treni importante, erano in corso di realizzazione i lavori per il rialzo della quota della banchina e rimasi quasi stupito dal sistema adottato, dal disagio che si arrecava alle banchine adiacenti e di conseguenza a tutta la stazione. Questa osservazione, magari chiamiamola deformazione professionale, insieme alla mia esperienza nella progettazione dei percorsi tattili ha generato un primo studio sulla realizzazione di un “Sistema“ che portasse a risultati diversi. Seguì una serie di studi di fattibilità che furono sottoposti al parere di alcuni progettisti del gruppo Grandi Stazioni delle ferrovie italiane, i quali oltre ad illustrare alcune problematiche da tenere presente, consideravano l’Idea intelligente. Da tutto questo è scaturito lo sviluppo del brevetto, che ritengo rappresenti una soluzione valida ed innovativa per la problematica affrontata.