Intervista di Paola Pacifici
Rossana, cantante di opera lirica, come e perché inizi questa importante carriera?
Da bambina fui scelta come solista in una importante chiesa di Roma in seguito alle selezioni dello Zecchino d’oro, cantavo in chiesa alla fine della messa, i fedeli facevano la fila per vedere chi fosse la bambina con la voce d’angelo, (cosi venivo definita). Dopo circa 20 anni, mi e’ stato riferito che un giornalista chiese informazioni su di me per sapere che fine avessi fatto e quale strada avessi intrapreso. Cantai piu’ volte anche davanti al Papa e la passione per la musica cominciava a crescere dentro di me. Mio padre era un appassionato dell’opera lirica e spesso mi cantava delle arie che io ascoltavo rapita. Mi fecero sentire ad un’insegnante del Conservatorio Santa Cecilia di Roma ma ero troppo piccola e la mia famiglia decise che prima avrei dovuto affrontare gli studi classici (Elementari, Medie, Magistrale, Universita’). Quando frequentavo l’istituto Magistrale il mio Maestro di Musica mi faceva sempre cantare davanti a tutta la scuola e l’Istituto, riteneva che avessi un talento e per questo convoco’ i miei genitori per dirgli che sarebbe stato un delitto non farmi studiare in Conservatorio, fu così che dopo aver frequentato un anno di universita’ volli tentare di entrarci ed arrivai prima iniziando così la mia avventura fatto di sogni , lotte, delusioni determinazione e alla fine realizzazione. La mia carriera nasce grazie a dei concorsi che mi hanno permesso di debuttare in Teatro. Claudio Desderi, mi scelse come unica vincitrice per debuttare Lucilla nella “Scala di seta” di Rossini ed in un altro concorso ebbi la fortuna di ricevere un premio speciale dal Soprano Katia Ricciarelli con la quale, in seguito, ho studiato e cantato in diversi concerti trasmessi anche dalla Rai. La mia fortuna e’ stata cantare al Teatro Regio di Torino con il grande Tenore Jose’ Carreras, lì mi notò il suo agente, l’ideatore e produttore del concerto dei Tre Tenori (Carreras, Domingo, Pavarotti) che dopo qualche tempo mi prese nella sua importante Agenzia facendo così decollare la mia carriera.
Tu sei un “ mezzo soprano” cioè?
Cioè una voce intermedia fra il Soprano ed il Contralto. Mi è sempre piaciuto cantare in questa corda perché attraverso i personaggi che ho avuto la fortuna di interpretare ho potuto tirar fuori sensualità e passione.
Una attività di “tanta costanza e sacrificio”, qual è la “rinuncia” ( se c’è) più difficile per te?
Non sento di aver rinunciato a qualcosa, la musica mi ha arricchita e regalato grandi emozioni.
Per una cantante qual è il suo “peggior nemico” nella vita di tutti i giorni?
Per me e’ rappresentato dal senso di solitudine che comporta andare sempre in giro per il mondo senza poter avere vicino gli affetti piu’ cari.
Qual è il musicista che preferisci e perché?
Ogni musicista e’ unico e dona sensazioni ed emozioni diverse, in ognuno trovo qualcosa di accattivante e la passione li accomuna tutti.
Nell’opera la figura della donna è sempre molto importante, presente ed in alcuni casi decisiva. In quale ti identifichi di piu’…Carmen (Carmen)…..Amnesis (Aida), Azucena (Trovatore), Maddalena ( Rigoletto), Suzuky (Batterfly) …… o chi?
In ogni ruolo trovo una parte di me stessa che cerco di trasferire al personaggio che sto interpretando, i mezzosoprani interpretano spesso ruoli di donne forti, che si battono per la loro liberta’ (Carmen) o per il loro amore (Amneris), che vivono per la vendetta (Azucena o Dalila), insomma donne volitive con il fuoco della passione nel bene e nel male. I ruoli che hai menzionato li ho interpretati tutti ma quello che ho amato di piu’ sia per l’aspetto vocale che per quello interpretativo e’ stato quello di Dalila del Sansone e Dalila di C. Saint Saens, un ruolo davvero emozionante ricco di sfumature, una donna ferita nell’orgoglio dall’amore che trasforma in crudelta’, una donna seducente che fa capitolare Sansone carpendo il segreto della sua forza per poi attuare la sua tremenda vendetta, una donna apparentemente forte in cui io ho sempre pensato esserci anche tanta debolezza, insomma un ruolo davvero affascinante.
Perché l’opera è rimasta” intatta “ nelle sue rappresentazioni negli anni, nulla cambiato e questo ci permette di vedere, di vivere la storia , la cultura ed in alcuni casi anche la politica di tempi lontani. E tutto questo la fa amare nel mondo?
Perchè è una forma d’arte ed in quanto tale la sua bellezza e’ intoccabile e sacra.
Il Paese, il popolo che ama ed apprezza di più la lirica e quale opera?
In genere l’opera Italiana e’ quella piu’ amata e rappresentata nel mondo, non saprei dire quale popolo ami di piu’ la lirica ma l’entusiasmo che ho visto da parte del popolo Giapponese non ha eguali, fanno ore di fila per poter ricevere un autografo da parte degli artisti!
L’opera ed i giovani?
Ci sono tanti giovani bravi e preparati che stanno iniziando carriere importanti, forse, a volte hanno troppa fretta di arrivare rischiando di bruciarsi in fretta ma sempre pronti ad ascoltare consigli e migliorarsi…loro sono il futuro dell’opera e gli auguro davvero di poter realizzare i loro sogni attraverso la musica.
Rossana i tuoi programmi futuri?
Aida al Teatro Petruzzelli di Bari; Aida a Wiesbaden; Requiem di Verdi in 3 Citta’ diverse, Concerto in Florida.
Per te ….. Callas o Tebaldi
Due grandi, straordinarie cantanti, la Tebaldi una voce meravigliosa, la Callas un’ interprete emozionante.