Ingegnere, perché e quando arrivi in Spagna?
Arrivo in Spagna nel febbraio del 2000, più di 18 anni fa, attratto da un paese dinamico, aperto e allegro, da una città interessante e vivace, capitale europea e mondiale, da prospettive di lavoro allettanti e… dalla voglia di scoprire nuovi mondi, dato che Roma mi stava in po’ stretta… Mi accompagnò mio padre, in uno splendido viaggio di tre giorni attraverso l’Italia, il Sud della Francia e la Spagna.. Certo, dopo 18 anni, Roma mi manca, coi suoi colori, la sua bellezza, i suoi sapori. Lì poi vivono ancora mio padre, mia sorella e mia zia… ma la vorrei più ordinata, pulita, gentile… come nel fondo è Madrid! Forza Roma, risorgi!
La tua laurea in Ingegneria Aeronautica parla della tua passione per gli aerei ed i il volo. Quando nasce e perché?
La passione per i trasporti l’ho sempre avuta, e credo che me la fecero nascere due libri, che ho ancora a Roma: “Signori, si parte”, di Richard Scarry, dono della mia adorata mamma, e un libro sui treni, che mi regalò mia zia. Per cui, i treni furono la mia prima grande passione (passavo ore alla stazione Tiburtina da bambino con mia nonna ed ero diventato amico di vari macchinisti che mi portavano con loro a bordo nelle manovre). Poi, per un breve periodo, mi interessai di navi, grazie ad un altro libro, “La Storia della Nave”, che mi regalò mia nonna! Dalle navi agli aerei, il passo è breve, dato che entrambi si muovono e galleggiano in fluidi! Qui fu una visita al museo dell’Aeronautica di Vigna
di Valle che mi cambiò la vita… Bellissimo, lo consiglio vivamente… Ci torno spesso coi miei figli, quando vado in vacanza a Oriolo Romano. Da qui poi studiai Ingegneria Aeronautica, con specializzazione in Propulsione, e, durante gli studi, passai un periodo in Germania, a studiare Aerodinamica Sperimentale ad Essen e poi feci uno stage presso una compagnia aerea, la Aero Lloyd a Francoforte. Dopo la laurea, me ne andai anche un anno a Cranfield, Regno Unito, per un Master in Gestione del Trasporto Aereo, che cambiò, radicalmente ed in meglio, il mio percorso professionale.
Sei specializzato nella gestione e la strategia del trasporto aereo. Oggi come è cambiato?
Da quando cominciai a interessarmi di compagnie aeree nel lontano 1985, molto è cambiato… Le compagnie di bandiera non sono più tali, molte sono fallite o sono state assorbite da grandi gruppi o da altre compagnie (Sabena/Brussels, Olympic, Swissair/Swiss, e tutte le americane TWA, Pan Am, US Airways, ecc.). Altre versano in condizioni non ottimali (vedi Alitalia, il mio primo lavoro, che non si scorda mai). Poi sono arrivate le compagnie aeree di Basso Costo, le Low Cost, grazie alla liberalizzazione dei cieli europei negli anni ’90. Sono proprio con le Low Cost che io lavoro adesso come Direttore Commerciale Grandi Clienti (Commercial Account Director), nell’azienda del Gruppo Amadeus, dove sto da 12 anni: Navitaire, societa’ originaria di Salt Lake City, Utah. Ma non solo di volo si vive! Lavoro anche con NTV / Italotreno a Roma, e sono felicissimo. Una splendida azienda, dinamica e coraggiosa, con gente di primo livello.
L’Italia come è inserita a livello europeo nel settore aereo?
L’Italia, destino e mercato privilegiato delle grandi compagnie aeree mondiali (2° mercato europeo per Lufthansa, molto importante anche per Air France KLM e sede di basi di Ryanair, Vueling, easyJet e Volotea), si e’ indebolita molto dal punto di vista della presenza nell’industria aerea. Alitalia e Air Italy sono attori minori, anche se ancora importanti, mentre le altre compagnie sono piccoli operatori charter. Molte altre sono fallite, anche malamente e con strascichi giudiziari pesanti, negli anni scorsi: Air One 1 e 2, Volare e volareweb, Windjet e molte altre… Un vero peccato. Invece, nel settore ferroviario, NTV/Italotreno va a gonfie vele, con quasi 17m di passeggeri quest’anno. Un grande successo
imprenditoriale, unico del suo genere nel mondo.
Oggi sono cambiati i fruitori, tutti vanno in aereo, la sicurezza è al massimo, merito dell’uomo o della tecnologia?
Il trasporto aereo è stato, è e probabilmente sarà sempre la modalità di trasporto più sicura. E’ gestito da organizzazioni professionali, con strettissimi controlli e altissimi standard di sicurezza. Sicuramente merito della tecnologia,.. dietro a cui sta sempre l’uomo! Ormai le compagnie aeree sono sempre più aziende di tecnologia, in tutti gli ambiti: vendita e distribuzione, gestione rotte, gestione aerei ed equipaggi, manutenzione e sicurezza… Ma le persone sono sempre cio’ che conta di più, la tecnologia è solo il
mezzo, anche non se ne può più fare a meno!
Mi permetto dirti che ci unisce “l’aereo” sono stata in Italia la prima giornalista come consigliere nazionale dell’Unione Giornalisti Aerospaziali Italiani, quindi conosco l’aviazione civile e militare di allora ….ma oggi dimmelo tu…..?
Come detto, l’aviazione civile, con l’evoluzione del trasporto aereo che si ha avuto luogo negli ultimi anni, sta avendo una crescita impressionante ovunque. Le mie conoscenze dell’Aeronautica Militare sono limitate ed antiche… le rinfresco andando a Vigna di Valle!
Le leggi europee quanto influiscono sia in positivo che in negativo sull’aeronautica?
L’Europa ha avuto, ha ed avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo e organizzazione del Trasporto Aereo. Tra la liberalizzazione degli anni ’90, che sostanzialmente permise avere più compagnie aeree operanti su una stessa rotta e all’interno di uno stesso paese, anziché solo quelle di bandiera, gli accordi di Open Skies con gli USA, la legislazione sulla protezione dei consumatori (compensi per ritardi e cancellazioni), e sulla sicurezza dei dati (la recente GDPR del maggio 2018), il ruolo centrale dell’Europa e’ molto importante.
Quale sarà l’aeronautica del futuro e i droni?
L’aviazione del futuro…. Supersonica e spaziale? Molto cara, chissa’… Nel trasporto aereo di persone, vedo costi sempre piu’ bassi, mantenendo la qualita’ e la sicurezza. I drones, sia con e senza passeggeri… Non so.. Lo vedo molto complesso. Avere milioni di individui, senza alcuna preparazione aeronautica o di pilotaggio, che svolazzano sulle nostre teste non è proprio rassicurante. Inoltre, ovunque sento che tutti quelli che si comprano un drone radiocomandato, prima o poi lo perdono in volo… E dove cade? Sarò vecchio stile, ma preferisco avere un pilota professionista che mi porta da A a B, mentre io leggo un libro o guardo fuori dal finestrino!
Nella tua vita madrilena c’è il Comitato Italiani Estero come volontario per lavorare per la comunità italiana. Che cos’è la beneficenza?
Il ComItEs (www.comitesspagna.info ).. Una grande esperienza personale. Dopo tanti anni a Madrid, mi mancava l’Italia e ho deciso di apportare il mio contributo per unire la Comunità Italiana. Sono nel ComItEs dal 2015 come Segretario. Siamo in 12, tutti volontari. Cerchiamo di fare ciò che si può, spinti dall’energia inesauribile del Presidente
Pietro Mariani. Noi non facciamo beneficenza, dato che per questo c’è la Società Italiana di Beneficenza, con cui spesso collaboriamo (https://www.sibenitalia.org). Il ComItEs, per legge, prova ad essere il punto di riferimento per la Comunità Italiana in Spagna, disposto a sostenere civilmente le istanze dei cittadini italiani su questioni di interesse collettivo, e di mediare con l’Ambasciata Italiana e con la Cancelleria Consolare. Inoltre cerchiamo, nel nostro piccolo e con mezzi ridotti, anche di Promuovere la Cultura Italiana in Spagna, informare i Cittadini Italiani in Spagna, e assistere i nuovi concittadini arrivati qui. Abbiamo creato accordi per cittadini italiani con importanti aziende in Spagna (banche, assicurazioni, ecc.). Le cifre sono importanti, dato che solo nella circoscrizione consolare di Madrid sono iscritti piu’ di 100.000 residenti. Come detto, seguiteci su Facebook e sul nostro portale!
Nel tuo curriculum ci sono anche molte “ passioni”: suoni tutti i tipi di chitarra, “leggi di tutto” (anche il Giornale Italiano… come dici tu….jajaj grazie); parli sei lingue, ami cucinare, ti piace il vino e viaggiare…Ma fra tutte queste dove esce di più l’italiano e lo spagnolo?
I miei genitori e in generale la mia famiglia mi hanno sempre spinto ad esplorare, scoprire e conoscere persone, posti e cose nuove… Io mi sento profondamente italiano, nel modo di vivere e vedere le cose, in cucina, nella lingua, nella cultura. Ho vissuto in Germania, in Inghilterra, in Messico, in Portogallo ed in Francia… Da ogni posto ho portato con me qualcosa, personalmente e professionalmente, oltre che le lingue che parlo. La Spagna aggiunge un elemento di gioiosita’ e allegria. E’ un paese accogliente, allegro, pieno di voglia di vivere, dinamico, e la gente spesso si fa meno problemi di noi italiani…. Adoro il flamenco e las sevillanas, che ho studiato per 6 anni! Grazie Spagna, grazie Italia! Dobbiamo lavorare sempre di piu’ per avvicinare questi due paesi cugini.
Sposato con Monica asturiana, due figli Luca e Sofia, in casa quindi Italia- Spagna … chi vince?
Pareggio! Parliamo italiano e spagnolo (i ragazzi passano da una lingua all’altra nella stessa conversazione con assoluta disinvoltura… incredibile!) ed in cucina, un mix di fabada e spaghetti aglio, olio e peperoncino. Vediamo il Commissario Montalbano tutti e quattro, ma coi sottotitoli in Spagnolo! Vacanze in tutti e due i paesi…
Della tua bella Roma cosa ti sei portato e ti porti sempre con te in Spagna?
L’amore per l’arte, la storia, la bellezza e la cultura, ma anche l’arte di arrangiarsi di fronte all’imprevisto, e una certa dose di ironia che sempre risulta utile per sdrammatizzare nelle situazioni difficili.