Fabio Fiorucci: in Andalusia, a Marbella “Profesìon Casa” Direttore nazionale del Franchising Gruppo Tecnocasa a Madrid. L’esperienza con Incor come investigatore privato e commerciale è stata di grande utilità per affrontare il mondo lavorativo. Da carabiniere ho imparato la disciplina, il rispetto gerarchico ed i valori importanti della vita. Oggi il mercato immobiliario in Spagna è migliorato e già dal 2016 una si è notata una buona rispresa.

Intervista di Paola Pacifici

Fabio, parliamo del Gruppo Profesion Casa, di cui sei direttore commerciale?

Si diciamo che apporto a questa società la mia esperienza, ormai trentennale, nel settore immobiliare, occupandomi soprattutto di formazione per i colleghi alle prime armi in questo lavoro.

Sei stato anche direttore nazionale del Franchising Gruppo Tecnocasa a Madrid, come ha cambiato il mercato la “tecnica Tecnocasa” portando anche in Spagna la prima agenzia immobiliare italiana?

Arrivato a direttore nazionale del Franchising Tecnorete appartenente al Gruppo Tecnocasa, devo dire che abbiamo lasciato una grande impronta nel settore cambiando il metodo di lavoro tradizionale che incontrammo nei primi anni 90 e che oggi usano già diverse società che si dedicano a questo lavoro.

Tante le tue esperienze lavorative quale quella che è per te la più significativa?

Sicuramente i 28 anni passati con il Gruppo tecnocasa hanno segnato la mia esperienza lavorativa in maniera significativa a tal punto da abbandonare qualsiasi altro progetto diverso dal mondo immobiliario.

Presso Calogero Iacono hai svolto il lavoro di investigatore commerciale, spionaggio industriale, cioè?

Si, l’esperienza con la Incor, società di investigazioni private e commerciali, ha contribuito al mio avvicinamento al mondo commerciale. Mi muovevo tra indagini private in collaborazione con le Forze dell’ordine e investigazioni commerciali e/o spionaggio industriale, in concreto venivo contrattato da grandi imprese di distribuzione verificando i vari ordini di piccole nuove società per la vendita al dettaglio, verificando la loro esistenza fisica prima di procedre all’invio della merce richiesta.

Il carabiniere Fabio Fiorucci? Quanto è utile e cosa rimane di questa esperienza per affrontare la vita?

E’ superfluo dire che questa esperienza mi ha insegnato la vera disciplina, il rispetto gerarchico ed i valori della vita. Sono molto legato alla Benemerita e conservo bellissimi ricordi, soprattutto nella Legione Lazio in Piazza del Popolo a Roma dove ho svolto il servizio.

Tanti ed importanti Master: Master in Coaching con Fedro; Master in Programmazione in Neuro Linguistica con Andrea Castello; Master Enneagramma di Edmondo Ami Herskovits e la “interessante” The Firewalk Exsperience con Antony Robbins – Quindi tutti corsi per valorizzare ed utilizzare le nostre forze per affrontare e migliorare la nostra vita privata, sociale e lavorativa?

Si corsi, che per gli addetti ai lavori, sono fondamentali, accrescono le conoscenze di studio del Cliente, aiutano nel processo di formazione dei colleghi, ma soprattutto insegnano che i limiti ce li mettiamo noi e non la vita, possiamo fare molto di più di quello che in genere la società insegna, il potere della nostra mente è sorprendente.

Torniamo al tuo lavoro….. come è oggi il mercato immobilare?

Oggi il mercato immobiliare respira un’aria migliore che negli ultimi 10 anni, gia dal 2016 si è notata una certa ripresa, che nel 2017 ha dato conferma. La chiave è stata indubbiamente la riduzione significativa della disoccupazione nonchè la ripresa economica delle grandi potenze mondiali legate finanziaramente alla Spagna.

Nella grande crisi che ha colpito il settore quale sono state la case e gli appartamenti che hanno avuto un maggior calo?

Il maggior calo lo hanno sofferto senza dubbio quelle zone medio popolari sopravvalutate dalla facilità all’acquisto per la concessione di mutui e prestiti gonfiati a persone con posti di lavoro precari. Le zone signorili non hanno sofferto questo calo per esempio.

Che differenza c’è fra il cliente spagnolo e quello italiano?

In linea di massima sono poche le differenze che si apprezzano nelle due culture. Lo spagnolo predilige l’acquisto dell’immobile con rispetto all’italiano che non scarta la locazione come primo passo, ma per il resto non siamo poi così diversi dai cugini spagnoli.

Come è cambiato il mercato da quando tu sei arrivato in Spagna ad oggi?

Sono arrivato in Spagna nel 94, con un mercato immobiliare in crisi, quindi ho vissuto l’evoluzione del valore degli immobili fino alla Bolla Immobiliare nel 2007. Lavorando poi nel decennio della grande crisi, ho imparato tantissimo e sinceramente, come agente immobiliare che sono, mi sono sentito a mio agio. Quello che ho imparato è il saper distinguere le diverse motivazioni che i clienti hanno nel momento di vendere la propria casa, le quali sono risultate fondamentali nel momento di chiudere una trattativa. Vorrei chiudere questa intervista con due domande sulla tua vita privata

In casa tua quanta Italia c’è?

In casa mia si parla italiano, si mangia italiano, si guarda la TV italiana, e questo l’ho fatto per i miei figli, per poter insegnare loro anche la nostra cultura, la nostra lingua, perché quella spagnola ce l’hanno tutti i giorni, appena mettono un piede fuori.

Che cosa ti sei portato dall’Italia, della tua bella Città di Castello e cosa ti porti sempre con te di quella italianità che ci distingue?

Dall’Italia mi sono portato i valori della Famiglia, il rispetto del lavoro e perché no, l’eleganza che ci contraddistingue.